Cosa pensa Ferrari di Tesla e dell'elettrico (Benedetto Vigna dixit)

Cosa pensa Ferrari di Tesla e dell'elettrico (Benedetto Vigna dixit)
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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Benedetto Vigna apre le porte di Maranello a Bloomberg e dice la sua su Tesla e sull'elettrico, ma non solo. Una sintesi dell'intervista svela alcuni punti intriganti
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
13 febbraio 2023

Dopo un anno e mezzo alla guida di Maranello, Benedetto Vigna non ha rilasciato molte interviste, ma questa in particolare firmata dai colleghi Daniele LepidoTommaso Ebhardt e Jacqueline Simmons è molto interessante perché mette il parere del CEO nel mezzo di un confronto impossibile: Tesla vs Ferrari, 20 anni di storia contro 76, motori ruggenti contro delicati sospiri elettrici, prestazioni non troppo lontane. Ma le emozioni?

D: Cosa c'è da imparare da Tesla?

R: Tesla ha suonato un campanello d'allarme in un mondo dove le cose accadevano troppo lentamente, è stato uno shock, sono stati veloci ad accelerare processi e decisioni

D: E che strada seguirà Ferrari nell'elettrificazione?

R: Il vero punto sarà come estrarre dai progetti di elettrificazione le migliori emozioni dal punto di vista di chi usa questa tecnologia, e nel dare qualcosa di unico ai clienti. Guidare è una serie di sensazioni combinate: accelerazione laterale, suono, cambi marcia, frenate. Questo non cambia se il powetrain è elettrico

D: Ferrari è a punto con i programmi di elettrificazione?

R: Si, siamo perfettamente nei nostri piani per svelare la prima Ferrari completamente elettrica nel 2025, che andrà sul mercato l'anno successivo

D: Che differenza c'è fra una Ferrari elettrica e le altre?

R: Beh, ci sono auto funzionali che servono per spostare la gente da A a B, con emissioni zero. Non t'importa nulla del marchio, basta che ti spostino. Poi ci sono le auto che ti emozionano, che ti danno un'esperienza di guida unica, e questo è una Ferrari.

D: Cosa pensa di Tesla?

R: Fa parte della auto funzionali di cui dicevo prima. È utile per andare da un punto all'altro

D: C'è la percezione che Ferrari sia stata più lenta di altri concorrenti sull'elettrificazione

R. Non è vero. Io credo che un'azienda come la nostra non possa imporre le scelte ai propri clienti, e questo è il motivo per cui offriremo un mix di tecnologia fino a quando sarà possibile. Questo vuol dire motori a combustione, ibride e full electric.

D: Arriverà l'elettrico, ma la Purosangue svelata pochi mesi fa sarà solo a benzina. Perché questa decisione?

R: Questo dimostra che c'è ancora molto spazio per avere tecnologie miste. Il nostro carnet di pre-ordine si è riempito quattro volte più veloce di quanto pensassimo. Ma la Purosangue non supererà la quota del 20% sulle nostre consegne. E gli ordini arrivano già al 2024.

D: Che visione ha dell'elettrificazione?

R: Alcuni decisori ad un certo punto hanno stabilito le comunità avrebbero dovuto usare l'elettrico. Ed è successo, ma l'elettrificazione è solo un pezzo della torta, e c'è molta attenzione e dibattito sul software o la necessità di consolidare i canali di fornitura. Troppi stanno guardando alla tecnologia in se stessa e discutono di flussi assiali e radiali e densità energetica, mentre la cosa più importante è la percezione del cliente. Fare un'auto elettrica è relativamente facile dal punto di vista tecnico, il vero punto è come estrarre le migliori emozioni che può dare l'elettrico al guidatore. La tecnologia è solo uno strumento e credo si stiano spendendo troppi soldi per essa, e questo perché manca una conoscenza approfondita.

D: Quale vorrebbe fosse la sua eredità da lasciare in Ferrari?

R: Mi piacerebbe lasciare l'azienda con più responsabilità per tutti, vorrei che le decisioni fossero prese ad ogni livello. C'è un trend nelle aziende di cultura latina, aspettare che sia il Boss a dirti cosa devi fare. Fallo e basta, punto

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