Covid-19 e Case auto: la situazione incerta non lascia troppo sereni in Asia ed Europa

Covid-19 e Case auto: la situazione incerta non lascia troppo sereni in Asia ed Europa
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Tutte le grandi Case auto sono in qualche modo toccate dall’emergenza di tamponare un’epidemia globale. Non si paralizzano solo i Saloni e le aziende asiatiche. Carmaker giapponesi in maggiore difficoltà, ma anche i Gruppi esposti ai mercati in picchiata come quello giapponese
3 marzo 2020

Cosa accade al mondo auto, mentre il mondo intero misura i numeri di casi per il Covid-19 e gli appassionati commentano da remoto, le novità del Salone, chiuso, di Ginevra 2020? Le maggiori Case prendono contromisure, sanitarie e gestionali. Qualcuno le annuncia, altri le tengono nascoste, per non destabilizzare relazioni e investitori. Tutti però sanno di essere in una brutta fase, specie se esposti a filiera che tocca la Cina, ma anche gran parte del mondo in “zone rosse” crescenti, per usare il termine italiano.

Se prima era solo di mercato il problema, di alcuni mercati o alcuni segmenti, alcune tecnologie; ora il momento difficile è per tutti anche nella sostanza quotidiana degli headquarters. Anche quelli che non lo danno a vedere, minimizzando. Tra le ultime voci rese pubbliche con il mese di marzo, ci sono solo alcuni che si lasciano andare a commenti e il filone europeo è quello meno toccato, per ora, dopo quello USA. Messi peggio carmaker come Honda e Nissan: a fronte di un mercato locale in picchiata riducono le attività in vari stabilimenti. Da noi PSA minimizza, palesando piccoli problemi ma gestibili; anzi, entro metà mese dovrebbero riprendere alcune attività cinesi del gruppo fratello di FCA. In Casa BMW il boss Zipse attende, come molti colleghi, di contare gli effetti del coronavirus nel corso dell’anno prima di spiegare cosa accade, alle produzioni e ai conti del Gruppo.

Per molti le temutissime conseguenze di cui parliamo (anche troppo) noi italiani, in Europa devono ancora arrivare, vero. Mentre produzione e vendite cinesi di tutti i gruppi esposti, sentono impatto che si somma al trend ribassista già in corso dal 2019 su quel fronte. Quello che potrebbe contare, già subito nelle aziende anche europee (tedesche e non solo) è il flusso di cassa “from Asia” in netto calo, rispetto ai piani di lungo termine, con relativi investimenti programmati, fatti solo pochi anni addietro.

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