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Cristiano Ronaldo non colleziona solo record, ma anche auto di lusso. Tante, anzi troppe. Al punto che lui stesso ammette di aver perso il conto: “Non lo so, forse cinquanta, sessanta… quaranta, quarantuno. Non lo so”. Una dichiarazione che fa sorridere, ma rende bene l’idea del livello raggiunto dal campione portoghese.
A 40 anni, con un contratto da 280 milioni di dollari l’anno con l’Al Nassr, in Arabia Saudita, CR7 è ancora l’atleta più pagato del mondo. E una parte di quella montagna di soldi finisce inevitabilmente in garage. Tra i suoi gioielli figurano Bugatti, Ferrari e Lamborghini, ma anche modelli unici come la rarissima Bugatti Tourbillon e la Ferrari Daytona SP3, vera perla della collezione. Alcune le guida, molte altre no. “Tre giorni fa ne ho comprata un’altra, ma è solo per la collezione. È come acquistare un quadro”, ha raccontato. Già, perché per Ronaldo le auto non sono solo mezzi, ma opere d’arte da ammirare.
Con il tempo, il rapporto tra Ronaldo e le sue supercar è cambiato. Se da giovane le guidava per puro piacere, oggi le considera investimenti, come quadri o gioielli. “Non guido quasi mai”, ha ammesso, “sono più oggetti da ammirare”. E in effetti, con certi esemplari in garage, chi non lo farebbe?
La passione per le quattro ruote accompagna CR7 fin dagli inizi: dal garage di Madeira ai box di Torino e Manchester, ogni tappa della sua carriera è stata segnata da un motore diverso. Eppure, oggi il vero lusso per Ronaldo sembra non essere più il denaro, “Quando raggiungi un certo livello, i soldi non contano più”, ma il poter collezionare pezzi unici, simboli di uno status costruito nel tempo. Che poi, se non ricordi quante Bugatti hai, forse sei davvero arrivato.