E' morto Bob Wallace, storico collaudatore delle supercar italiane

E' morto Bob Wallace, storico collaudatore delle supercar italiane
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Si è spento all'età di 74 anni Bob Wallace, pilota neozelandese divenuto celebre per aver collaudato le più grandi supercar italiane
25 settembre 2013

Si è spento all'età di 74 anni Bob Wallace, pilota neozelandese che costruì la sua carriera professionale non più nelle competizioni, ma nelle officine dove le auto ad alte prestazioni, come Ferrari e Maserati, venivano costruite e messe a punto e - soprattutto - sui percorsi di collaudo, 'arte' in cui Wallace era insuperabile.

Arrivato in Italia alla fine degli Anni '50, appena ventunenne, Wallace trovò subito lavoro sulle Ferrari della Scuderia Serenessima del conte Volpi di Misurata e successivamente presso il team Camoradi (Casner Motor Racing Division) fondato nel 1960 da Lloyd ''Lucky'' Casner.

Proprio con questa squadra corse Wallace portò al successo come capo meccanico la celebre Maserati Birdcage, vittoriosa nella 1000 km del Nurburgring del 1960 e del 1961. Nel 1963 il passaggio del meccanico-collaudatore neozelandese alla Lamborghini, fondata in quell'anno.

Wallace, con la sua particolare sensibilità nella prova e nella messa a punto delle sospensioni e degli assetti, oltre che con l'esperienza maturata nel settore dei motori ad alte prestazioni, fornì a Sant'Agata Bolognese un contributo decisivo prima per la creazione della 350 GT e del suo motore V12 e, in seguito, per la realizzazione della iconica Miura.

Bob Wallace fu il capo collaudatore di Lamborghini per dodici anni, dal 1964 al 1975; la sua competenza e la sua passione contribuirono fortemente alla rapida crescita dell'azienda fondata da Ferruccio Lamborghini. Il suo impegno proseguì collaudando di notte in strada i prototipi camuffati; spesso gli capitò di sfrecciare a quasi 300 all'ora in autostrada. Ma l'importanza della collaborazione di Wallace con Lamborghini andò ben oltre il testare ogni vettura uscita dalla linea di produzione.


Il suo contributo fu infatti fondamentale per lo sviluppo della Miura ma anche della Miura Jota del 1966, un pezzo unico che andò distrutto durante un test su strada ma che fu la base per la produzione della Miura SVJ.

«Abbiamo appreso con dolore la notizia della morte di Bob Wallace, che ha profondamente colpito me e tutti in Lamborghini - ha commentato Stephan Winkelmann, Presidente e A.D. di Automobili Lamborghini - Come primo collaudatore dell'azienda, Wallace ha avuto un ruolo chiave nei primi anni della Lamborghini, contribuendo in modo decisivo alla nascita del mito del Toro. Ci è dispiaciuto che per motivi di salute non avesse potuto accettare il nostro invito a Sant'Agata Bolognese per celebrare in maggio il 50esimo anniversario dell'azienda, ma le sue parole ci hanno comunque raggiunti in video, emozionando tutti i presenti. Automobili Lamborghini è vicina ai parenti e amici, e lo ricorderà sempre con stima e affetto».

Durante la serata di gala a conclusione del Grande Giro Lamborghini 50’ Anniversario sono state proiettate le testimonianze video dei personaggi che hanno fatto la storia della Lamborghini. Le interviste sono state curate dal giornalista Marcello Minerbi, che lo scorso aprile partì con la telecamera a andò a trovare Bob Wallace nella sua officina di Phoenix, Arizona. Ecco il suo ricordo:

«Bob Wallace era un mio grande amico. L’ho incontrato qualche mese fa a Phoenix, non stava già bene eppure s’ostinava a non farsi curare ma nelle lunghe chiacchierate fatte insieme mi ha fatto capire quanta nostalgia avesse dell’Italia e della Lamborghini. Mi diceva: “Sono stati anni bellissimi, eravamo dei cinni (ragazzi in modenese) senza esperienza, ma pieni d’entusiasmo”. Questo è il ricordo che Bob mi ha lasciato, mi mancherà».

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