Emissioni auto, ACEA chiede una moratoria sulle nuove norme UE

Emissioni auto, ACEA chiede una moratoria sulle nuove norme UE
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L'associazione dei costruttori auto europei, ACEA, ha scritto al presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen chiedendo di congelare per il 2020 le multe per il mancato rispetto dei limiti delle emissioni
27 marzo 2020

ACEA scrive al presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, chiedendo una revisione delle normative sulle emissioni, in particolare per quanto riguarda i tempi di applicazione delle regole entrate in vigore il 1° gennaio 2020. Nella lettera, firmata dal presidente dell'associazione dei costruttori europei, Mike Manley, dai vertici dell'associazione dei fornitori di componentistica Clepa, dei produttori di pneumatici Etrma e degli autoriparatori Cecra, si chiede di congelare per il 2020 le multe per il mancato rispetto dei limiti. 

L'impatto dell'emergenza Coronavirus sul settore dell'auto, con quasi 14 milioni di lavoratori in Europa tra diretti e indiretti, sta affrontando le conseguenze del fatto che la vendita di vetture e di componentistica «si è interrotta improvvisamente»; questo, ovviamente, non solo nel nostro continente, ma anche altrove. «La maggior parte dei nostri dipendenti è tecnicamente disoccupata o lavora da casa, qualora possibile», scrivono le associazioni del settore automotive. «Nessuno può dire quanto durerà questa situazione. Non abbiamo mai provato nulla del genere». 

Un grosso ostacolo all'attività del settore automotive sono i «significativi problemi di liquidità nel breve e medio termine» riscontrati da diverse realtà per via dell'emergenza sanitaria in corso. Il rischio, per molti, è quello di «affrontare una carenza di risorse nel giro di poche settimane». Le ultime misure approntate dalla Commissione, con 37 miliardi di euro erogati in fondi per la crisi, non bastano: secondo ACEA e le altre realtà del settore, è necessario «fare di più, in modo tale da fornire capitali ad aziende grandi e piccole». 

La crisi sanitaria e i fermi produttivi che ne conseguono stanno avendo strascichi anche sul rispetto delle nuove normative in merito di emissioni. «Al momento non è in corso alcuna attività produttiva, di sviluppo, di sperimentazione o di omologazione». Questo, spiegano le associazioni di settore, «sconvolge i piani definiti per rispettare i regolamenti attuali e futuri dell'Unione Europea nei termini stabiliti». Quindi, occorre «apportare qualche aggiustamento alle tempistiche di queste leggi». Questo, puntualizzano, non è un tentativo di mettere in discussione le normative. Anzi, è necessario che si cominci subito «a pianificare il post emergenza».  

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