Ferrari falsa demolita, era una Toyota MR2. Perché non poteva essere costruita?

Ferrari falsa demolita, era una Toyota MR2. Perché non poteva essere costruita?
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Demolita ad Asti una finta Ferrari F430: era una Toyota modificata con cura maniacale
2 luglio 2025

Una Ferrari F430 è stata demolita ad Asti. O almeno così sembrerebbe, leggendo i primi titoli. In realtà, quella che le Fiamme Gialle del comando provinciale hanno distrutto nei giorni scorsi non era altro che una Toyota MR2 Coupé pesantemente modificata, trasformata nel tentativo (riuscito solo in parte) di imitare la celebre berlinetta sportiva del Cavallino Rampante.

Il sequestro risale al novembre del 2022, quando i finanzieri avevano intercettato l’auto durante un controllo. A un primo sguardo, poteva effettivamente sembrare una vera Ferrari F430: cerchi in lega verniciati di rosso, pinze freno sportive, passaruota bombati, cofano anteriore e posteriore rivisti, stemmi Ferrari applicati ovunque e perfino un volante modificato. Ma sotto il cofano e dietro l’aspetto da supercar, batteva il cuore (e il telaio) di una ben più modesta Toyota.

Dopo una serie di perizie tecniche svolte da esperti del settore, è stato confermato che si trattava di un veicolo contraffatto, realizzato con un certosino lavoro artigianale per replicare linee e dettagli della F430, prodotta da Ferrari tra il 2004 e il 2009 con design firmato Pininfarina. Un’opera da falsario dell’auto che però non ha convinto il tribunale, nonostante i ricorsi presentati dal proprietario, che ha tentato in tutti i modi di salvare la sua “creazione”.

L’esito finale è stato inappellabile: l’auto è stata demolita su ordine delle autorità, come previsto dalla normativa vigente in materia di contraffazione industriale e utilizzo illecito di marchi registrati. Non si tratta infatti solo di una questione estetica o di cattivo gusto, ma di una violazione diretta del copyright e dei diritti di design della Casa di Maranello, da sempre molto attenta a difendere la propria immagine.

Una storia curiosa, che ricorda altri casi simili accaduti negli ultimi anni, in cui appassionati o furbetti del tuning hanno tentato di trasformare modelli giapponesi o americani in false supercar europee. E che ci ricorda quanto il fascino del Cavallino Rampante resti potente… anche a costo di passare per la porta sbagliata.

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