Fiat: 1.500 esuberi in Polonia

Fiat: 1.500 esuberi in Polonia
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La crisi economica globale, che ha ovviamente influenzato anche il mercato dell'auto, si ripercuote anche sullo stabilimento di Tychy, dove Fiat Auto Poland ha annunciato 1.500 esuberi
10 dicembre 2012

La crisi economica globale, che ha ovviamente influenzato anche il mercato dell'auto, si ripercuote anche sullo stabilimento di Tychy. Fiat Auto Poland, la controllata polacca del Lingotto, ha annunciato in un incontro con le organizzazioni sindacali che si è tenuto a Bielsko Biala, una «eccedenza di circa 1.500 persone» nello stabilimento che produce Fiat 500, Lancia Ypsilon e - fino alla fine dell'anno, quando uscirà di produzione - la vecchia Panda.

Colpa, spiega l'azienda, del «forte calo dei volumi produttivi», che quest'anno non raggiungeranno le 350.000 vetture rispetto alle oltre 600.000 del 2009, oltre che di una previsione, per il 2013, inferiore ai 300.000 veicoli.

Una situazione non facile per l'azienda, che ha avviato le procedure di legge per la riduzione collettiva del personale, quasi un terzo della forza lavoro Fiat in Polonia. I turni passeranno da tre a due. La struttura commerciale verrà inoltre adattata allo scenario attuale, che vede il mercato europeo delle quattro ruote «in costante discesa»

Il calo colpisce in particolare alcuni mercati, come l'Italia, verso i quali - fa notare ancora l'azienda - è diretta la maggior parte della produzione di Tychy. E non risparmia il segmento A, quello delle vetture prodotte in Polonia, nonostante proprio la 500 continui ad essere una delle auto più apprezzate della categoria, come dimostra il recente traguardo del milionesimo esemplare.

I sindacati locali, solidali nei mesi scorsi con la Fiom nella battaglia per il contratto collettivo, incolpano del taglio la decisione di produrre la nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano. Una decisione in realtà da tempo annunciata da Sergio Marchionne, che è stato riconfermato al vertice dell'Acea, l'associazione europea dei costruttori auto.

Non cambia, invece, il piano per l'Italia, dove vanno avanti i piani già annunciati di Cassa integrazione, che non prevedono licenziamenti. Un impegno sul quale è tornata a pronunciarsi il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero: «Prendo per buono Marchionne - ha dichiarato da Wall Street - ovvero che i piani in Italia sono confermati»

Fonte: Ansa
 

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