Fiat 500 X | Stop al diesel 4x4 ed alla 1.6 da 120 CV

Se inizialmente lo sviluppo della gamma motori e trasmissioni della Fiat 500 X era simile a quella della cugina Jeep Renegade, oggi le cose si possono dire un po' diverse anche in virtù del riscontro effettivo che alcune scelte hanno avuto sul mercato: ecco perché a Torino è stato deciso di abbandonare la 2.0 Multijet automatica con trazione 4x4 alla stregua della meno interessante 1.6 benzina.

I vantaggi di questa scelta sono da un lato di tipo commerciale - non si producono veicoli poi difficili da vendere - ma anche di rispetto nella sempre più stringente normativa antinquinamento che sta portando i costruttori ad eliminare il superfluo in termini di rapporto tra vendite/emissioni per contenere al massimo i valori di CO2 di gamma e quindi la possibilità di ritrovarsi a pagare multe salatissime in Europa oltre che una sovratassa governativa (in Italia) di 1.100 euro.

Nello specifico in Europa la media di emissione di un brand deve rientrare, ad oggi, a 130 g/km ma dal 2020 si scenderà a 95 g/km con sanzioni che sono pari a 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il limite fissato per ogni vettura venduta. Solo il primo anno è prevista una moratoria del 5%, ma si tratta comunque di un piccolo sconto a fronte della rivisitazione di gamma a cui i costruttori saranno obbligati nei prossimi mesi.

Quindi addio al 1.6 benzina (154 g/km di CO2) e al 2.0 Multijet da 150 CV (164 g/km) sostituite, solo nel caso della 1.6 benzina, dal ben più efficiente 1.0 turbo 3 cilindri da 120 CV in listino da settembre. Non ci sarà un ricambio analogo in gamma per la 2.0 Mjet 4x4 visto e considerato che anche la benzina 1.4 turbo da 170 CV non viene più prodotta.

Alcuni accorgimenti sono stati apportati anche allo sviluppo della gamma: in listino Urban, City Cross e Business mentre Mirror ed S-Design abbandonano la scena.