Filosofia della tecnica. Qualcuno ci fermi

Filosofia della tecnica. Qualcuno ci fermi
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Tutti siamo soggetti alle forze fisiche che governano il moto, ma se i corpi improvvisamente si fermassero?
15 maggio 2014

Se la Terra smettesse improvvisamente di ruotare su se stessa, quasi tutti i suoi abitanti si schianterebbero cadendo al suolo. Del resto non avrebbero sorte diversa molti palazzi e costruzioni.

Questo perché, anche se noi non lo avvertiamo, stiamo viaggiando nell’universo ad una velocità che, solo considerando la rotazione del pianeta, è mediamente attorno ai 1000 km/h; più precisamente a quasi 2000 km/h presso l’equatore per sfumare a zero verso i Poli.

Sui corpi in movimento

Però, lo dice la fisica (Galileo Galilei per primo) e lo constatiamo anche noi, non si ha avvertenza di tutto ciò perché siamo tutti nelle medesime condizioni dinamiche. Lo stesso accade se siamo i passeggeri di un treno o di un’automobile che procede a velocità costante percorrendo un rettilineo.

Possiamo spostare oggetti, manovrare, leggere o altro, esattamente come se fossimo fermi in casa nostra perché abbiamo la stessa velocità del veicolo e di tutte le cose in esso contenute. Se non subentrano variazioni a modificare le condizioni di velocità (o la sua direzione) tutto procede come descritto.

Ma se arrivasse una frenata improvvisa?

Ma se, ad esempio, il guidatore frenasse bruscamente ecco che, perché i passeggeri rallentino anch’essi assieme all’auto, si devono aggrappare a qualcosa o devono essere trattenuti dalle cinture di sicurezza. Se osservate le scene dei bombardamenti aerei ad alta quota, riprese da velivoli affiancati ai bombardieri, osserverete che gli ordigni sganciati cadono verticalmente quasi restando sotto la “pancia” da cui sono usciti.

Se il guidatore frenasse bruscamente ecco che, perché i passeggeri rallentino anch’essi assieme all’auto, si devono aggrappare a qualcosa o devono essere trattenuti dalle cinture di sicurezza


Essi mantengono all’incirca la velocità del bombardiere perché sono rallentati unicamente dalla resistenza dell’aria la quale, nelle zone alte dell’atmosfera e soprattutto su oggetti pesanti e piuttosto affusolati, non è particolarmente intensa.

Ma che fine fanno i corpi che viaggiano su un altro in movimento?

In altri termini “un corpo prosegue nel suo stato di moto uniforme rettilineo se non intervengono fattori modificanti”. Tornando all’automobile, un brusco rallentamento agirebbe solo sul corpo vettura mentre i passeggeri (e gli oggetti), continuando alla velocità originaria, andrebbero a sbattere contro il cruscotto o il parabrezza se non ci fossero le provvidenziali cinture che glielo impediscono e li fanno scendere di velocità, praticamente rendendoli solidali col veicolo.

Le cinture, ovviamente, trattengono il torace contro lo schienale del sedile; poi ci devono pensare i muscoli del collo a trattenere la testa, che sicuramente si piega in avanti, più o meno vistosamente. Questo fenomeno interessa tutti i componenti del veicolo, come i bagagli (che devono essere ben posizionati ed ancorati) e, ad esempio, la batteria.

In caso di incidente, il rapidissimo rallentamento del veicolo non permette che le cinture risultino completamente efficaci e il corpo rischia di impattare con parti dell’auto ormai ferme. Perché ciò avvenga nel modo meno violento possibile entrano in funzione gli airbag


Essa è un oggetto notevolmente pesante che, se non fosse “vincolata” con una robusta fascia metallica avvitata alla piastra di appoggio o in qualche altro modo di pari efficacia, nelle brusche frenate, tenderebbe a proiettarsi in avanti.

Attenzione agli airbag

In caso di incidente, il rapidissimo rallentamento del veicolo non permette che le cinture risultino completamente efficaci e il corpo (in particolare la testa) rischia di impattare con parti dell’auto ormai ferme. Perché ciò avvenga nel modo meno violento possibile entrano in funzione gli airbag, “cuscini di sicurezza” progettati per accogliere il corpo umano quando essi sono già in fase di afflosciamento.

Guai dunque se non avessimo le cinture allacciate: procederemmo in avanti ad alta velocità ed impatteremmo con l’airbag quando questo sta ancora gonfiandosi ricevendo una specie di violentissimo pugno in faccia capace di metterci, come minimo, K.O. E’ la ragione per cui gli airbag vanno disinnescati davanti ai seggiolini per bambini.

Poiché qualcuno ha ancora l’abitudine di tenere in bocca sigarette, sigari o pipe mentre viaggia in auto, o indossa occhiali particolarmente “offensivi” in caso di impatto, è bene che adatti il proprio comportamento all’eventualità di finire col volto nel cuscino, che in ogni caso si dispiega in modo esplosivo, alla velocità di circa 300 km/h, e potrebbe farlo anche se non si hanno le cinture allacciate.

Carlo Sidoli

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