Ford BlueCruise: guida autonoma di secondo livello, in stile Netflix

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  • di Luigi Filippo Fassati
Guida senza mani (e senza piedi) in zone controllate; siamo "quasi" alla guida del tutto autonoma per Ford, anche se lo sguardo va sempre sulla strada.
  • di Luigi Filippo Fassati
12 luglio 2023

Ford ciha aperto le porte del suo ufficio londinese a HereEast, un hub dedicato allo sviluppo di BlueCruise, la tecnologia di guida autonoma del brand americano. Abbiamo avuto la possibilità di provare il sistema in prima persona per toccare con mano lo stato dell’arte di questa tecnologia e vi vogliamo raccontare gli aspetti che ci hanno più colpito e le grandi sfide che Ford sta affrontando nelle varie aree in cui è impegnata per consentire a tutti i suoi clienti di utilizzare in modo sicuro il suo sistema di guida autonoma.

La guida autonoma con Ford BlueCruise
La guida autonoma con Ford BlueCruise

Gratis per tre mesi

BlueCruise non è solo un semplice “potenziamento” del tradizionale Cruise Control di Ford. Allo sviluppo di questa tecnologia, negli ultimi due anni, il costruttore americano ha dedicato un intero dipartimento nella sua sede londinese. BlueCruise è definita una guida autonoma di “secondo livello”, ossia una “automazione di guida parziale”. Non è considerato un optional convenzionale e nei modelli compatibili viene offerto come un servizio in abbonamento, con i primi 90 giorni gratuiti, e poi un costo di 21 euro al mese. Negli Stati Uniti, BlueCruise è già molto popolare, cresciuto grazie a un periodo di “rodaggio” più lungo e a una normativa meno rigida e più permissiva (aspetto fondamentale in un
settore come quello della guida autonoma). I dati di Ford riportano che, su 200.000 utilizzatori e oltre 100 milioni di chilometri percorsi senza mani al volante e piedi sui pedali, non è stato registrato alcun incidente attribuibile direttamente al sistema di guida autonoma. Si potrebbe dunque dire che BlueCruise ricade nelle zone alte della classifica se messo a confronto con le tecnologie di guida autonoma di altri produttori, distinguendosi per l'affidabilità, la sicurezza e la facilità d'uso.

La plancia della Ford Mustang Mach-e 2023
La plancia della Ford Mustang Mach-e 2023

Si comincia oltremanica

Sempre negli USA, i modelli su cui BlueCruise è disponibile sono numerosi: si va dalla Ford F-150, alla Mustang Mach-E e alcuni modelli del marchio Lincoln come la Navigator e la Corsair (nelle Lincoln, BlueCruise è rinominato ActiveGlide).
Qui in Europa, Ford ha deciso di introdurre la sua tecnologia partendo dal Regno Unito. Da aprile di quest'anno è infatti riuscita ad ottenere i permessi per utilizzare BlueCruise su circa 3.000 km di autostrade inglesi, diventando così il primo produttore in Europa ad offrire un servizio di guida autonoma ad elevate velocità. Charles Nolan, Services Marketing Director di Ford ci ha anche detto che Ford ha già individuato circa 11.000 km di strade potenzialmente percorribili con BlueCruise anche in Italia, dunque appare evidente la volontà di estendere i test anche al di fuori del Regno Unito.

Via mani e piedi, ma occhi sulla strada

Il funzionamento di BlueCruise è limitato alle cosiddette Zone Blu, strade che soddisfano determinate condizioni come la dotazione di barriere di sicurezza laterali e l’assenza di ostacoli quali semafori, incroci o strisce pedonali. All'interno di queste zone, i conducenti (al momento solo possessori di Ford Mustang Mach-E modello 2023, che hanno acquistato
BlueCruise come optional) possono rimuovere le mani dal volante e i piedi dai pedali, mantenendo però obbligatoriamente lo sguardo fisso sulla strada. Come detto, la guida autonoma in generale non è particolarmente agevolata nel suo sviluppo dai legislatori europei e anche il team di BlueCruise è in fermento continuo per cercare di rendere le normative più favorevoli alla sperimentazione. Come riporta Douwe Cunningham, Environment and Safety Compliance Manager in Ford: “Stiamo collaborando attivamente con i legislatori europei per proporre una revisione di alcune normative. Il nostro obiettivo è quello di modificare la regola che impone l'obbligo di toccare il volante con le mani per segnalare l'attenzione del conducente, sostituendola con una che imponga invece l'obbligo di rivolgere lo sguardo verso la strada. Vorremmo passare da un sistema di avvisi Hands-on ad uno Eyes-on”.

 

Un tratto di autostrada in cui è attivo BlueCruise
Un tratto di autostrada in cui è attivo BlueCruise

Spazio per migliorare

Una volta seduto alla guida della mia Mach-E, sono rimasto subito ben impressionato da come BlueCruise riesca a mantenere molto bene e in maniera affidabile il centro della corsia, senza rimbalzare da una riga all’altra, anche laddove la vernice della segnaletica orizzontale non sia chiaramente visibile. Un altro aspetto che mi è piaciuto è il sistema di telecamere ad infrarossi interne, posizionato appena dietro al volante, capace di monitorare lo sguardo del conducente e in grado di avvisarlo tramite segnali acustici e pop up sul cruscotto in caso disattenzione troppo prolungata. Ovvio che per BlueCruise c'è tanto spazio di miglioramento. Ad esempio, il sistema non riconosce ancora le luci dei fari di altre vetture, impedendo in questo modo la guida predittiva per frenata o accelerazione che avrebbe ognuno di noi. Inoltre, determinate condizioni meteorologiche possono influenzare la sua performance. Durante la mia esperienza di guida, ho notato che l’intervento attivo di BlueCruise era intermittente a causa della pioggia che rendeva molto difficile il lavoro per i sensori, trasmettendo una certa preoccupazione al conducente quando il sistema non frenava nonostante vedessi le macchine che ci precedevano rallentare.

Il sistema pronto per il funzionamento senza mani
Il sistema pronto per il funzionamento senza mani

Il piacere della guida rimane

Anche con queste imperfezioni, tipiche di un sistema in rapida evoluzione, BlueCruise ha però dimostrato un potenziale notevole, riuscendo a gestire il traffico, a fermarsi completamente e a riprendere velocità senza alcun intervento da parte mia. Un utile compagno di viaggio che interviene e prende il nostro posto alla guida quando si è troppo stanchi. Considerando che chi vi scrive ha 21 anni, posso confermare che questa esperienza con BlueCruise mi ha entusiasmato: sapere di poter guidare ancora per anni le auto è qualcosa che per noi appassionati resta fondamentale, ma allo stesso tempo, poter contare su un ausilio alla guida affidabile e sicuro in certi momenti è davvero confortante. Le sfide incontrate e ancora da affrontare da Ford per diffondere l'uso del loro sistema in maniera sistematica sono enormi, forse ancora più da un punto di vista amministrativo e legislativo che tecnico, ma avendo toccato con mano le risorse investite e l’entusiasmo e la professionalità delle persone coinvolte in questa sfida, ci sentiamo di essere molto positivi sul futuro di questa tecnologia.

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