Fuga Ghosn, la moglie Carole: «Sono contenta che l'abbia fatto»

Fuga Ghosn, la moglie Carole: «Sono contenta che l'abbia fatto»
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La moglie di Carlos Ghosn, Carole, parla della fuga dal Giappone verso il Libano dell'ex numero uno dell'Alleanza Renault-Nissan
16 gennaio 2020

Dopo il fiume in piena di dichiarazioni di Carlos Ghosn, ora è il turno della moglie dell'ex numero uno dell'Alleanza Renault-Nissan, Carole. La 54enne libano-statunitense ha parlato accanto al marito ai microfoni di Reuters da Beirut, dove il magnate si è rifugiato dopo la rocambolesca fuga dal Giappone di due settimane fa. «Non voglio più saperne del Giappone», esordisce la signora Ghosn, per la quale nella nazione nipponica è stato spiccato un mandato di arresto. 

Questo per la falsa testimonianza che, secondo gli inquirenti giapponesi, la donna avrebbe deposto nel corso del processo a carico del marito. Accusa, queste, che Carole Ghosn smentisce categoricamente. «Quello di cui mi accusano è una farsa. Testimoniai per ore e mi dissero che ero libera, e ora, dopo nove mesi emerge questo. Sono vendicativi; questo non ha niente a che fare con la legge». 

Dal canto suo Ghosn nega che la moglie abbia collaborato alla sua fuga dal Giappone. «La prima regola in questi casi è non informare nessun membro della famiglia della cosa, per non causare nervosismi» . Carole, dal canto suo, avrebbe dissuaso il marito dalle sue intenzioni? «Se mi aveste fatto questa domanda all'inizio della vicenda, avrei risposto che Carlos doveva combattere per dimostrare la sua innocenza. Ma quando abbiamo visto come si comportavano gli inquirenti, mi sono resa conto che mio marito non avrebbe avuto un processo equo e mi sono disperata. Quindi sì, sono contenta che lo abbia fatto».

Un rimpianto, però, per Carole Ghosn c'è, e riguarda la sontuosa festa per il suo cinquantesimo compleanno organizzata nella reggia di Versailles. Evento che è finito per essere oggetto di altre indagini in Francia, per capire se la location fosse stata ottenuta in modo improprio. «Fu un evento fantastico, e ora è diventato un disastro - spiega Carole -. Guardandomi indietro, penso che non avremmo dovuto farlo». Per il momento la coppia è bloccata in Libano, ed entrambi dicono di non avere problemi a passare il resto della vita lì, se necessario. L'unico posto in cui Carole non tornerebbe è naturalmente il Giappone. 

Ghosn è fuggito dal Giappone il 31 dicembre scorso, imbarcandosi furtivamente su di un jet privato diretto prima in Turchia e successivamente in Libano, paese che non ha accordi di estradizione con il Giappone. Il magnate ha addotto come motivazione principale della sua fuga il fatto di non poter vedere la moglie, Carole: nell'ultimo accordo per la scarcerazione su cauzione, gli inquirenti giapponesi avevano inserito come clausola il divieto di contatti con la consorte, sospettata di aver aiutato il marito a coprire i suoi illeciti.

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