Fusione FCA-Renault: è ufficiale, c'è la proposta

Fusione FCA-Renault: è ufficiale, c'è la proposta
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Daniele Pizzo
Il Lingotto ufficializza la proposta di alleanza con i francesi. Dopo l’accordo, ancora da perfezionare, il Gruppo risultante sarebbe il terzo al mondo
27 maggio 2019

E’ ufficiale: FCA ha inviato Renault, che la sta esaminando, una proposta per la fusione dei rispettivi Gruppi che porterebbe alla nascita del terzo più grande costruttore con un potenziale da 8,7 milioni di veicoli all’anno.

L’aggregazione, secondo la proposta di FCA, prenderebbe forma attraverso uno scambio azionario al 50%. Secondo i termini avanzati dal Lingotto, gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella Società risultante dalla fusione, che sarebbe una società di diritto olandese come del resto è oggi FCA. Il Consiglio di Amministrazione della Società risultante dalla fusione sarebbe inizialmente composto da 11 membri con una maggioranza di consiglieri indipendenti e con un numero uguale di consiglieri, 4 ciascuna, in rappresentanza di FCA e Groupe Renault ed uno designato da Nissan.

L’aggregazione con un altro grande Gruppo è un obiettivo cercato da tempo per FCA. Secondo le stime, un simile assetto societario permetterebbe un taglio dei costi del 40% negli acquisti, del 30% nella ricerca e sviluppo e del 20% nella produzione e nella efficienza dei processi produttivi. A questi si aggiungerebbero i vantaggi in termini di contenimento dei costi derivanti dalla condivisione delle piattaforme e dei motori. In totale, i costi dovrebbero scendere sia per Fiat-Chrysaler che per Renault di circa 5 miliardi all’anno. «Benefici enormi per entrambe», ha dichiarato l’ad di FCA Mike Manley.

Il Gruppo FCA-Renault sarebbe una società più forte di quanto lo siano già adesso i due costruttori presi singolarmente. Ci sono delle sovrapposizioni nella fascia di mercato delle compatte, ma è anche vero che FCA si trova ad oggi nella necessità di rinnovare piattaforme come quelle della Panda e della 500. In soccorso arriverebbe la tecnologia dei francesi, che sono per altro più avanti della controparte italiana nello sviluppo delle auto elettriche. L’integrazione con FCA invece permetterebbe ai brand francesi di potenziare la presenza nel segmento premium in cui oggi è praticamente assente.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, Groupe Renault ha una forte presenza in Europa, Russia, Africa e Medio Oriente, mentre FCA è posizionata in modo forte in Nord America ed è uno dei maggiori player in America Latina.

In base alle vendite globali di FCA e di Groupe Renault del 2018, la società risultante dalla fusione sarebbe la quarta nel Nord America, la seconda in EMEA e la prima in America Latina. Sulla base dei risultati 2018, i ricavi della società risultante dalla fusione sarebbero di quasi 170 miliardi di euro, con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto di oltre 8 miliardi.

Per il momento resta fuori Nissan, di cui Renault è maggiore azionista con il 43,4%, mentre Nissan detiene il 15% di Renualt. Se anche i giapponesi, contando anche Mitsubishi che è entrata a fare parte dell’Alleanza Renault-Nissan nel 2016, entrassero a far parte del nuovo gruppo, si realizzerebbe il più grande gruppo al mondo con 15 milioni di veicoli annui, una cifra superiore a quelle di Volkswagen e Toyota, attualmente i maggiori player globali. 

La proposta è all'esame del Consiglio di Amministrazione di Groupe Renault. Gli accordi definitivi per l’aggregazione proposta sono soggetti a negoziazione e all’esame finale e all’approvazione dei Consigli di Amministrazione di FCA e di Groupe Renault, oltre che delle autorità antitrust nazionali ed europee. 

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