Gestire bene la rivoluzione robotica

Gestire bene la rivoluzione robotica
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Come droni, robot e sistemi autonomi cambieranno il mondo, le persone e la fauna
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
8 gennaio 2021

Le città del futuro come un piccolo Eden, dove umani, animali e piante convivono in modo armonico grazie alla tecnologia: è quello che prefigura la ricerca internazionale guidata dall'Università di Leeds, pubblicata su Nature Ecology & Evolution, firmata da un team di 77 accademici e professionisti.

Lo studio, che ha coinvolto oltre 170 esperti di 35 Paesi, ha analizzato in che modo le nuove tecnologie cambieranno gli spazi urbani e gli ambiti naturali.

La sfida è migliorare il nostro rapporto con la natura, per garantire sempre meglio che le piante siano curate, eliminando per esempio parassiti vecchi e nuovi, e nel contempo arrivare ad un rapporto tra uomo ed ambiente che ci faccia apprezzare il mondo che ci circonda.

L’impiego sempre più massiccio di robotica, veicoli autonomi e droni in città, ha effetti benefici sull'inquinamento e la congestione del traffico, rendendo i paesi e le città luoghi più piacevoli dove trascorrere il tempo libero all'aperto.

Ma occorre comunque fare attenzione, perché i progressi tecnologici comportano potenziali pericoli per l'ambiente
robot e droni, per esempio, possono generare essi stessi nuove fonti di rifiuti e inquinamento, con implicazioni negative in ambito urbano.

Laddove possibile, suggerisce la ricerca, le città dovrebbero essere riprogettate per fornire gli spazi giusti all’uso di robot e droni, ma questo potrebbe comportare una perdita di spazio verde, addirittura anche aumentando le disuguaglianze sociali, con accessi diseguali per la sua fruizione.

«Una tecnologia come la robotica - scrive nel report il dottor Martin Dallimer, della School of Earth and Environment presso l'Università di Leeds - ha il potenziale per cambiare quasi ogni aspetto della nostra vita. Come società, è fondamentale cercare in modo proattivo di comprendere tutti i possibili effetti collaterali e rischi del crescente utilizzo di robot e sistemi automatizzati. Sebbene gli impatti futuri sugli spazi verdi urbani e sulla natura siano difficili da prevedere, dobbiamo assicurarci che popolazione, responsabili politici e sviluppatori di robotica siano consapevoli dei pro e dei contro, per evitare conseguenze dannose e godere in modo totale dei benefici».

Uso crescente della robotica

I partecipanti alla ricerca hanno espresso il loro punto di vista su opportunità e sfide per la biodiversità urbana e gli ecosistemi, derivanti dal crescente uso della robotica e dei sistemi autonomi: in questa categoria, che comprende tecnologie in grado di rilevare, analizzare, interagire e modificare l’ambiente, sono inclusi droni, auto a guida autonoma, robot e sensori wireless.

Tali tecnologie hanno una vasta gamma di applicazioni: dal trasporto autonomo alla raccolta dei rifiuti, dalla manutenzione e la riparazione delle infrastrutture, fino alla gestione e pulizia del verde in ambito urbano.

La ricerca è stata condotta nell'ambito del progetto Self Repairing Cities di Leeds, che mira a consentire a robot e sistemi autonomi di mantenere le infrastrutture urbane senza causare disagi ai cittadini.

Il primo autore della ricerca, il dottor Mark Goddard, ha scritto: «Trascorrere del tempo negli spazi verdi urbani e interagire con la natura porta una serie di benefici per la salute e il benessere umano, ed è probabile che i robot trasformino molti dei modi in cui sperimentiamo e traiamo benefici dalla natura urbana. Capire come la robotica e i sistemi autonomi influenzeranno la nostra interazione con la natura è fondamentale per garantire che le nostre città future supportino flora e fauna in modo accessibile a tutti».

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