I dipendenti di Subaru Italia si oppongono al trasferimento a Milano

I dipendenti di Subaru Italia si oppongono al trasferimento a Milano
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Subaru Italia starebbe valutando la possibilità di trasferire la sua sede da Ala a Milano con conseguenze drammatiche per i dipendenti, che scrivono alla Direzione per chiedere ripensamenti
3 aprile 2013

L’improvvisa decisione di trasferire una sede aziendale in un altro luogo è molto spesso una problematica da valutare con attenzione. E’ quanto sta accadendo in Subaru, dove la Direzione ha deciso di trasferire la propria sede a Milano causando sgomento tra i dipendenti che hanno chiesto chiarimenti all’azienda tramite la lettera che vi riportiamo:

Spett. Fuji Heavy Industries,
siamo i 43 impiegati di Subaru Italia che da molti anni mettono a disposizione le proprie competenze professionali per far crescere questa società. Il giorno 1 marzo scorso ci è stato comunicato dalla Direzione di Subaru Italia, con una lettera di poche righe, che entro il 30 giugno prossimo la sede dell'azienda verrà spostata in un congestionato e caotico quartiere della città di Milano.

Questa decisione, qualora confermata, costringerà inevitabilmente (e nostro malgrado) quasi tutti noi – che viviamo con le nostre famiglie nei pressi dell'attuale sede – ad interrompere la nostra lunga collaborazione con Subaru. E pertanto probabilmente comporterà per Subaru la perdita di gran parte delle esperienze, delle professionalità e del know-how faticosamente costruiti in molti anni.

Subaru è presente nell'attuale sede di Ala (situata nelle vicinanze di Verona, ma nel territorio della Provincia autonoma di Trento) da ormai 25 anni. Alcuni di noi lavorano con Subaru fin dall’inizio e tutti noi siamo particolarmente affezionati a questa nostra azienda. Considerato che l'eventuale trasferimento comporterà per noi il dramma della perdita del lavoro, oltretutto in un momento occupazionale difficilissimo per l'Italia, abbiamo ritenuto fosse nostro diritto, dopo molti anni di collaborazione, conoscere i motivi che hanno ispirato questa scelta.

In risposta alla nostra richiesta, lo scorso 22 marzo il Presidente Kageyama ci ha consegnato il documento che alleghiamo. I motivi addotti in tale documento per giustificare il trasferimento a Milano ci paiono assolutamente opinabili e inconsistenti e, fatti gli opportuni approfondimenti, ci sentiamo di affermare che la scelta di spostarsi dall'attuale sede ci appare controproducente per la stessa Subaru.

Il fatto che l'attuale sede di Ala non possa soddisfare i requisiti richiesti da Fuji ci sembra infatti frutto di un'analisi affrettata, non supportata da dati oggettivi e soprattutto probabilmente derivante da una scarsa conoscenza del territorio italiano. In primo luogo, prima ancora di addentrarci sulla comparazione tra l'attuale sede e l'eventuale nuova destinazione, è bene rimarcare che il nostro lavoro viene svolto, quasi per la sua interezza, attraverso le tecnologie informatiche e di telecomunicazione, cosa questa che rende in ogni caso scarsamente rilevante l'allocazione fisica dell'azienda.

Per più di quindici anni Subaru si è servita di un magazzino auto a Livorno, distante più di 350 Km, ma questo non ha influito sulla gestione della società. Sappiamo bene che negli ultimi tre anni, in coincidenza col subentro del nuovo management locale, la sopravvivenza di Subaru Italia è stata garantita dalla copertura, da parte della Casa Madre, delle grosse perdite subite. Fatichiamo tuttavia a comprendere come lo spostamento della sede – che peraltro da solo comporterà ulteriori svariati milioni di Euro di perdite – possa essere ritenuto la chiave per risolvere questo problema.

In ogni modo, se da un lato è ben vero che il mercato italiano ha visto nel recente periodo un forte calo dei volumi di vendita di Subaru, con conseguenti perdite per Subaru Italia, dall'altro lato è tuttavia opportuno sottolineare come questo calo sia stato conseguente al crollo dell'intero mercato dell'auto in Italia, mentre le quote di mercato di Subaru in raffronto coi propri concorrenti, pur in un contesto negativo, sono dal 2006 ad oggi costantemente cresciute. Viceversa, e paradossalmente, nei Paesi europei nei quali
l'importatore Subaru ha sede in grandi centri economici, le quote di mercato di Subaru si sono progressivamente ridimensionate.

Da quando Subaru si è insediata ad Ala, circa un quarto di secolo fa, ha avuto un incremento delle vendite costante, è riuscita ad ottenere importanti contratti con gli enti pubblici, ha concorso al Campionato Italiano Rally vincendo 3 titoli nel 1997, nel 2004 e nel 2007 (attività abbandonata nel 2010 con l’arrivo della nuova direzione), ha ricevuto attestati di merito nell’ambito del FHI Technical Report Award (selezionato tra i migliori report tecnici ricevuti da FHI durante l’anno in base all’importanza del problema, al contributo per migliorare la qualità e alle caratteristiche del report), ha insomma dimostrato coi fatti che la sede della società non influisce sulla professionalità del personale e sui risultati.

Riteniamo un errore preferire Milano per motivi legati ai collegamenti ed ai mezzi di trasporto. L'attuale sede di Ala, infatti, fu non a caso a suo tempo scelta da Subaru proprio perché si trova a poca distanza da Verona, che rappresenta uno dei più importanti crocevia europei sulle direttrici nord-sud (nord Europa-Mediterraneo) ed est-ovest (Atlantico-Russia), ma allo stesso tempo si trova all'interno del territorio della Provincia autonoma di Trento, che offre alle imprese vantaggi imparagonabili con qualunque altra regione italiana.

Da allora, trascorsi 25 anni, il sistema dei collegamenti si è enormemente evoluto ed è tuttora in evoluzione. L'aeroporto internazionale Valerio Catullo di Verona (situato a nord della città, a pochi minuti d'auto dall'attuale sede di Subaru Italia) offre collegamenti con tutti i Paesi europei ed è in costante crescita.

Sono in fase di realizzazione le moderne tratte ferroviarie sui corridoi pan-europei Lisbona-Kiev (Corridoio 5) e Berlino-Palermo (Corridoio 1), che si incrociano proprio a Verona. Sempre a Verona s'incrociano le autostrade A4 (che attraversa l'intera pianura padana) e A22 (che collega l'Italia con la Germania). La possibilità di organizzare agevolmente meeting presso l'attuale sede è assolutamente garantita dall'attuale collocazione e lo sarà nel prossimo futuro ancor di più. Anche il collegamento con le principali città della Svizzera, primo mercato europeo per Subaru, è da Ala non meno disagevole che da Milano, eccezion fatta per la sola piccola città di Lugano.

Gran parte degli importatori delle maggiori aziende automobilistiche hanno sede in città diverse da Milano. Questo dovrebbe suggerire che Milano – nonostante sia riconosciuta internazionalmente come una capitale economico-finanziaria – non è considerata idonea dalla maggioranza dei marchi automobilistici. Ad esempio, il marchio che sta riscuotendo maggior successo in Europa, Volkswagen, ha sede proprio a Verona, ossia a pochi chilometri dall'attuale sede di Subaru Italia. Stessa collocazione è stata scelta da Honda. Molti altri marchi hanno preferito Roma o Torino.

In nessun altro territorio italiano come nella Provincia di Trento esistono istituzioni ed autorità competenti in grado di prendere decisioni in tempo reale. Il Trentino è una Provincia autonoma, che gode assieme alla vicina Provincia di Bolzano di uno Statuto Speciale, unico rispetto a tutte le altre regioni italiane, che gli garantisce fortissimi poteri di autogoverno, nonché una forte autonomia finanziaria.

È un territorio montano, relativamente piccolo (poco più di mezzo milione di abitanti), nel quale interloquire con le istituzioni di governo è semplice e veloce, e che grazie allo Statuto di autonomia dispone di ingenti risorse economiche, superiori a quelle di qualsiasi altra regione italiana. Ad esempio Il sottopasso ferroviario recentemente inaugurato, realizzato su richiesta e ad uso esclusivo di Subaru Italia, è stato interamente realizzato per volontà e con le risorse (due milioni di Euro) della Provincia di Trento: in nessun'altra regione italiana ciò sarebbe mai stato possibile.

La Provincia di Trento è oggi uno dei territori culturalmente più prestigiosi e vivaci d'Italia, dove trovano sede istituzioni che hanno avuto notevoli riconoscimenti mondiali. Ad esempio, a Trento ha sede il Centre for Computational and Systems Biology (CoSBi), centro di ricerca inaugurato nel 2003 grazie alla collaborazione tra Microsoft Research e Università di Trento, che si occupa di “biologia computazionale” e “biologia dei sistemi”.

Nella stessa città l'OCSE (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha scelto di insediare la propria unica sede periferica al mondo, dopo la sede principale di Parigi. Sempre nei pressi di Trento ha sede il Centro Ricerche Fiat. Rovereto ospita uno dei più importanti musei d'arte moderna e contemporanea d'Italia, il Mart, realizzato dall'architetto Mario Botta.

A Trento sta per nascere (è in fase di ultimazione) un grande museo di Scienze Naturali (Muse), disegnato dall'architetto Renzo Piano. Rovereto e Trento, assieme a Bolzano e Bressanone, hanno ospitato nel 2008 la settima edizione di Manifesta, una delle più prestigiose biennali europee di arte contemporanea. L’Università di Trento primeggia ogni anno, con ogni sua Facoltà, nelle classifiche di valutazione elaborate dai principali quotidiani italiani, secondo indicatori quali servizi, borse di studio, strutture, ecc. In particolare l'Ateneo trentino è noto per essere il più “internazionalizzato” tra quelli italiani e, sempre grazie ai poteri di autogoverno della Provincia di Trento, può annoverare numerosi docenti provenienti da tutto il mondo, opportunità preclusa a tutte le altre Università italiane.

E ancora: il Trentino vanta il più alto tasso d'investimento in ricerca d'Italia, ben al di sopra delle medie europee, e ha dato vita ad alcuni importanti istituti di ricerca che collaborano attivamente con tantissime aziende private. È ben vero che Milano ospita alcuni consolati ed autorità internazionali (ma non certo come la capitale Roma) che possono agevolare l'inserimento di Subaru in altri mercati. Ma è altrettanto vero che l'attuale collocazione ad Ala non ha impedito a Subaru Italia di inserirsi nei mercati austriaco, sloveno, slovacco, croato e per ultimi quelli rumeno e bulgaro, senza aver incontrato particolari difficoltà.

Non comprendiamo come i rapporti con banche ed istituti di credito di importanza internazionale possano essere influenzati dalla collocazione geografica di Subaru Italia. Se lo fossero, crediamo conti maggiormente il fatto che la Provincia di Trento ha il rating più alto di qualunque altra regione italiana secondo le principali agenzie di rating internazionale (Moody's e Fitch). In ogni caso, riteniamo che banche ed istituti di credito diano più importanza ai bilanci ed ai piani industriali delle aziende che non al fatto che il potenziale cliente si trova a pochi metri dai propri uffici.

Infine, un'ultima considerazione. In Trentino si trovano le Dolomiti, recentemente dichiarate dall'UNESCO “patrimonio dell'umanità”. Sono tra le montagne più famose e spettacolari del mondo, che sono state culla dell'alpinismo e di tante discipline sportive. Ogni anno le montagne del Trentino ospitano eventi sportivi legati alla montagna trasmessi in mondovisione. Il Trentino è insomma sinonimo di montagna. E Subaru è sinonimo nel mondo di trazione integrale. A quale altro territorio Subaru dovrebbe legare in maniera forte la
propria immagine se non al Trentino?


Noi riteniamo che questa connessione, ricca di potenzialità, sia stata ancora poco sfruttata. Inoltre, il Trentino è riconosciuto come uno dei territori più attenti alla conservazione dell'ambiente e più all'avanguardia per quanto concerne la green economy. Che senso avrebbe legare l'immagine di Subaru alla caotica, inquinata e congestionata Milano? Noi dipendenti di Subaru Italia, anche allo scopo di tutelare la nostra dignità di lavoratori che per moltissimi anni hanno lavorato con passione e dedizione, chiediamo pertanto a Fuji di interrompere ogni decisione volta a trasferire la sede della società a Milano e ad approfondire meglio la questione, prima di compiere scelte dannose e irreparabili per la stessa società.
 

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