Incidenti stradali, ecco le strade più pericolose

Incidenti stradali, ecco le strade più pericolose
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Allarme rosso per chi percorre a Roma il tratto urbano dell’A24, il Raccordo di Reggio Calabria e la Tangenziale Nord di Milano
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
13 novembre 2019

Da evento spesso drammatico a dato statistico: l’Aci ha elaborato i numeri relativi agli incidenti avvenuti in Italia lo scorso anno, stilando una poco onorevole classifica delle strade a maggior pericolosità.

La mappa che emerge dallo studio sulla “Localizzazione degli incidenti stradali 2018” rileva intanto come su 100 sinistri, 76 incidenti avvengano su strade urbane, 18 sulle extraurbane e 6 in autostrada.

Più nel dettaglio, nel 2018 appare stabile il numero di incidenti in autostrada, ma aumenta il numero di morti (ricordiamo che in questa triste casistica rientrano anche le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova), mentre sulle strade extraurbane crescono i sinistri anche se resta di fatto stabile il numero dei decessi (rispettivamente, +4% e -0,7%), mentre nei centri urbani diminuiscono sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), in special modo per quanto riguarda i piccoli centri attraversati da strade extraurbane.

Lo studio ha analizzato 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, registrati su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale italiana.

Prendendo a riferimento la stagione 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4% ed i morti del 18,2%; rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno).

Giugno e luglio sono i mesi con maggiore incidentalità (pari al 9,9% ed al 10,4% del totale), mentre il venerdì si conferma il giorno nel quale si verificano più sinistri, pari al 15,4% del totale, con l’arco orario compreso tra le 18 e le 20 come il più critico.

In autostrada, i veicoli per trasporto delle merci - autocarro anche leggero, autotreno o autoarticolato - sono coinvolti nel 31% degli incidenti, e le autostrade urbane presentano la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi.

Infatti sono la Penetrazione urbana della A24 a Roma (con 12,9 incidenti per km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano nel tratto in provincia di Monza (10,3 incidenti/km) le arterie sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km.

Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il poco onorevole primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km), insieme alla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km).

Non tutte le notizie sono però negative: il dossier dell’ACI, infatti, rileva rispetto al 2018, diverse strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente; in particolare, SS 7 quater Domiziana, SS 69 di Val d’Arno, SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, SS 222 Chiantigiana, SS 229 del Lago d'Orta, SS 513 di Val d'Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (Casalecchio-Aeroporto-San Lazzaro).

Attenzione a moto, bici e pedoni

Attenzione particolare viene riservata alla categoria che riunisce gli utenti definiti “vulnerabili“, che per le loro caratteristiche risultano più esposti a danni gravi o gravissimi in conseguenza di incidenti.

Ebbene, sulle strade extraurbane, gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi, pur in diminuzione rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, “dueruotista” o pedone.

Nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2% un pedone (137) e nel 3% un ciclista (39), mentre rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e “dueruotisti” il 34,8%.

I veicoli a due ruote (bici comprese), sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali e l’indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato delle quattro ruote: più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto.

Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote ci sono la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina.

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