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Mardell, nominato amministratore delegato nel 2023 dopo l’uscita improvvisa di Thierry Bolloré, ha guidato uno dei periodi più turbolenti e trasformativi nella storia recente del gruppo. Il suo operato ha segnato una svolta: da una situazione di pesanti perdite post-pandemia a una delle migliori performance economiche dell’ultimo decennio, grazie soprattutto all’enorme successo commerciale dei modelli Range Rover e Defender.
Nel secondo anno del suo mandato, JLR ha registrato i migliori profitti da dieci anni a questa parte, mettendo l’azienda sulla traiettoria di raggiungere un margine operativo del 10% entro il 2026. Una rinascita supportata non solo dai prodotti, ma anche dalla strategia “House of Brands” introdotta proprio sotto la sua leadership: Land Rover non è più il brand ombrello, ma ogni nome – Defender, Discovery, Range Rover e Jaguar – è diventato un marchio distinto, con posizionamento e comunicazione propri.
L’aspetto più rivoluzionario del mandato di Mardell riguarda però Jaguar, destinata a reinventarsi come costruttore di lusso elettrico ad alte prestazioni, concorrente diretto di Bentley. Il punto di svolta è stato il concept Jaguar Type 00, svelato nei mesi scorsi, che anticipa un’inedita GT a quattro porte completamente elettrica. Il modello è ora nella fase finale di sviluppo e verrà presentato in versione definitiva entro fine anno, con il lancio previsto nell’estate 2026. Fino ad allora, la produzione Jaguar è sospesa.
Mardell ha definito la nuova GT "la più divertente mai guidata" nel suo tempo in JLR, elogiandone accelerazione, carattere e precisione del telaio. “Siamo certi che ci saranno liste d’attesa importanti per questo nuovo modello Jaguar,” ha dichiarato di recente. “Non vedo nulla, nel contesto attuale, che possa minare il successo del nostro nuovo corso.”
Il ritiro di Mardell arriva in un momento in cui, sebbene la salute finanziaria dell’azienda sia molto migliorata, le sfide non mancano. Su tutte, le nuove barriere commerciali: gli Stati Uniti – mercato chiave per Range Rover e Defender – hanno introdotto dazi del 25% per le auto estere, anche se un recente accordo con il Regno Unito ha ridotto la tariffa al 10%, ma solo per le prime 100.000 vetture all’anno.
La produzione slovacca dei modelli Defender e Discovery sarà invece penalizzata da una tariffa del 15% sulle esportazioni verso gli USA, rendendo più difficile la competitività in Nord America.
Il prossimo CEO dovrà inoltre affrontare l’elettrificazione totale del gruppo in un momento in cui la domanda globale di veicoli elettrici premium rallenta. Un segnale evidente è il ritardo del Range Rover EV, inizialmente previsto entro fine 2025 e ora posticipato, ufficialmente per allineare l’offerta a una domanda più matura.
La tabella di marcia dell’elettrificazione Jaguar, invece, resta sulla carta invariata. Ma il compito di mantenere questa promessa spetterà ora a un nuovo leader. Adrian Mardell lascia un’azienda più solida, più focalizzata e con una visione chiara per il futuro. Il suo successore eredita un compito ambizioso: traghettare JLR in una nuova era a batteria, senza perdere l’anima premium e le radici britanniche che ne hanno fatto un’icona globale.