JLR colpita da un cyberattacco: produzione ferma e 40 milioni di euro bruciati per il fornitore OPmobility

JLR colpita da un cyberattacco: produzione ferma e 40 milioni di euro bruciati per il fornitore OPmobility
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Un attacco informatico a Jaguar Land Rover ha costretto lo stop di diversi impianti europei, provocando perdite significative per OPmobility, che fornisce gran parte dei componenti per la casa britannica
22 ottobre 2025

Il recente cyberattacco ai sistemi informatici di Jaguar Land Rover ha avuto conseguenze dirette sulla filiera produttiva e sull’intero ecosistema dei suoi fornitori. Tra le vittime collaterali spicca OPmobility, gruppo francese leader nella produzione di componenti automobilistici, un tempo noto come Plastic Omnium. Il blocco temporaneo degli stabilimenti JLR in Europa, seguito all’attacco, ha causato un duro colpo ai conti del gruppo francese, che ha registrato una perdita tra i 30 e i 40 milioni di euro solo nel mese di settembre. “Poiché realizziamo quasi tutte le carrozzerie e i serbatoi per Jaguar Land Rover, lo stop ha inciso in modo diretto sui nostri ricavi”, ha spiegato il CEO Laurent Favre durante una conference call con la stampa il 21 ottobre.

Nel complesso, i ricavi del terzo trimestre di OPmobility si sono fermati a 2,72 miliardi di euro, in leggero calo rispetto ai 2,75 miliardi dell’anno precedente. Una flessione dovuta non solo ai problemi produttivi in Europa, ma anche a effetti valutari negativi per circa 95 milioni di euro, legati all’indebolimento del dollaro. La crescita registrata in Nord America e Asia non è bastata a compensare la frenata europea, dove Jaguar Land Rover rappresenta uno dei clienti più importanti del gruppo.

Per contrastare la debolezza del mercato europeo e ridurre la dipendenza dai grandi costruttori locali, OPmobility ha avviato un piano di espansione internazionale. Recentemente, l’azienda ha firmato una lettera d’intenti con il costruttore cinese Chery e ha siglato due nuovi contratti per la fornitura di paraurti in Spagna e Brasile, consolidando così la sua presenza globale. “Chiuderemo l’anno con un portafoglio ordini superiore ai ricavi attuali”, ha dichiarato Favre, ribadendo la fiducia in una ripresa nel quarto trimestre.

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