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Jaguar Land Rover non produce una vettura dal 1° settembre. Come riporta Autocar, il gruppo automotive è stato vittima di un attacco hacker che ha completamente messo fuori gioco i sistemi computerizzati delle fabbriche, mettendole in ginocchio. Tutti gli stabilimenti di JLR hanno dovuto interrompere la produzione, e non è ancora chiaro quanto tempo sia necessario per ripristinare le operazioni. Si tratta, come è logico, di un problema che colpisce duramente l'intera filiera della produzione, tanto da destare preoccupazioni per dei potenziali fallimenti di fornitori terzi.
Non si tratta solamente di uno stop che, secondo quanto dichiarato dal professore di economia David Bailey ad Autocar, starebbe costando fino a cinque miloni di sterline al giorno a Jaguar Land Rover. La scorsa settimana JLR ha ammesso che i dati sono stati "colpiti" dall'attacco hacker, senza scendere nei dettagli. È lecito supporre che le informazioni dei clienti possano essere state rubate. Ma la situazione più complessa potrebbe essere quella dei fornitori, costretti a un fermo produttivo assai costoso.
A fronte di uno stop così lungo, è inevitabile che nella filiera si registrino i primi licenziamenti. Secondo quanto riporta Autocar, diversi sindacati stanno chiedendo al governo un piano di cassa integrazione per i lavoratori colpiti dal prolungato stop produttivo in Jaguar Land Rover. L'attacco al gruppo è stato rivendicato da Scattered Lapsus$ Hunters, un collettivo che aveva già colpito un'altra grande realtà britannica, il colosso della grande distribuzione Marks and Spencer.