L'evoluzione di Green NCAP: sotto esame l'intero ciclo di vita dell'auto

L'evoluzione di Green NCAP: sotto esame l'intero ciclo di vita dell'auto
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  • di Luciano Lombardi
Accanto ai risultati delle ultime rilevazioni, una notizia molto importante: dalla prossima rilevazione, il consorzio emetterà il suo giudizio definitivo anche sulla base delle valutazioni su emissioni e consumi durante il cosiddetto Life Cyclce Assessment
  • di Luciano Lombardi
24 ottobre 2019

“La strada intrapresa dai costruttori è quella giusta, ma devono impegnarsi di più. Per un giudizio definitivo, però, dobbiamo aspettare le valutazioni che comprendano anche quanto si emette e consuma per produrre il veicolo e quanto si spende alla fine della sua vita utile per lo smaltimento, il cosiddetto Life Cycle Assessment”.

A raccontare questa evoluzione (rivoluzione?) di Green NCAP è Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci, che fa parte di Euro NCAP ed è pertanto anche membro della sua costola in oggetto, cioè il consorzio voluto da quest'ultimo e dalla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile e costituito da Governi, Club automobilistici, rappresentanti di consumatori, laboratori di prova e centri di ricerca universitari di 8 Paesi europei, che mette a disposizione di tutti informazioni certificate relative alla reale sostenibilità ambientale dei veicoli, al di là di quanto richiesto dalle normative vigenti o dichiarato dai costruttori.

Annunciata a margine dell'ultima rilevazione sulle auto più verdi, la novità rappresenta una grande innovazione nel settore poiché, per la prima volta, non terrà conto soltanto delle emissioni e dei consumi che vengono impiegati nel corso dell'utilizzo del veicolo o, per dirla in altri termini, di quello che accade dal serbatoio alla ruota, il cosiddetto Tank to Weel.

Una Seat Arona da quattro stelle

Per quanto riguarda invece i risultati delle tre vetture che sono state oggetto della dell'ultima (la terza) serie di test, il punteggio più alto (4 stelle) è stato ottenuto da un'auto a benzina, la Seat Arona, che ha stupito tutti per la sua performance nei test di emissione, (punteggio di 9,8 su una valutazione massima di 10), con valori addirittura comparabili a quelli di un motore elettrico.

Il piccolo crossover del gruppo Volkswagen è risultato molto efficace nel post-trattamento dei gas di scarico del suo motore conforme alla normativa Euro 6d-Temp. Giudizio marginale soltanto per le emissioni di CO (monossido di carbonio), nella prova di carico elevato.

In ultima analisi, la valutazione complessiva risulta penalizzata dall’efficienza energetica, (indice 6,1 su un massimo di 10) sebbene l’Arona abbia riscontrato prestazioni “adeguate” in tutte le prove, eccetto in quella autostradale con carico elevato, dove il giudizio è stato "marginale".

Le tre stelle al diesel della Škoda Octavia

Sul secondo gradino, con l'attribuzione di tre stelle, la terza generazione della Škoda Octavia, (con motore diesel 2.0 da 110 kW).

Grazie al ricircolo dei gas di scarico, alla riduzione selettiva del catalizzatore e al filtro antiparticolato diesel, il controllo delle emissioni inquinanti è risultato buono per idrocarburi (HC), monossido di carbonio (CO) e particolato (PN). Scarso, invece, quello delle emissioni degli ossidi di azoto (NOx), in particolare nella prova autostradale con elevato carico.

Il giudizio complessivo, quindi, è risultato pari a 6,7 (su una scala da 1 a 10).

L’efficienza energetica ha ottenuto 5,7 punti (su un massimo di 10), con valori generalmente “adeguati”, che diventano “marginali” nella prova autostradale con carichi elevati.

Complessivamente, quindi, il giudizio dell’Octavia ha margini di miglioramento in termini di emissioni di NOx e di consumi.

Due stelle alla Fiat Panda benzina-metano

La terza vettura, la Fiat Panda, che già era stata sottoposta al test Green NCAP nella versione benzina con motore Euro 6 di prima generazione, è stata analizzata con motore alimentato sia a metano che a benzina, Euro 6d-temp di ultima generazione. Le dimensioni dei serbatoi dell’auto, (12 kg per il metano e 35 litri per la benzina), ipotizzano l’uso del veicolo con entrambe le alimentazioni.

In termini di emissioni i risultati sono “buoni” o “adeguati” nel caso di funzionamento a metano. Il punteggio conseguito, (5,0 su una scala fino a 10), è risultato penalizzato dalle scarse prestazioni in caso di funzionamento a benzina.

Le emissioni di particolato e di idrocarburi hanno avuto valutazioni molto scarse. L’efficienza energetica, (4,9 su un massimo di 10), è risultata adeguata nella maggior parte delle prove, eccetto nei test ad elevato carico. Queste penalizzazioni, soprattutto legate alla modalità di funzionamento a benzina, purtroppo, limitano il giudizio complessivo a 2 stelle.

“Gli ultimi test del protocollo Green NCAP - ha concluso Sticchi Damiani - evidenziano che i motori a combustione tradizionale di ultima generazione possono essere considerati rispettosi dell’ambiente, con buone performance in termini di emissioni di sostanze nocive”.

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