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Le maniglie elettriche a scomparsa erano state vendute come il futuro dell’auto, soprattutto per le elettriche, con la promessa di migliorare l’aerodinamica e ridurre i consumi. Belle da vedere, futuristiche da mostrare agli amici, ma a quanto pare non così funzionali. La Cina ha deciso di metterle nel mirino con una normativa che potrebbe arrivare già entro ottobre, imponendo un divieto a partire dal 2027.
Il motivo? Più che un vantaggio, si sarebbero rivelate un problema: motorini che si bloccano con il gelo, cortocircuiti sotto i temporali, porte che non si aprono nei crash test e persino dita dei bambini rimaste incastrate. Insomma, il gadget che doveva sembrare lussuoso e tecnologico rischia di trasformarsi nell’ennesimo incubo dell’automotive hi-tech.
Le autorità cinesi parlano chiaro: il presunto beneficio aerodinamico è minimo e viene annullato dai 7-8 chili extra dei motorini elettrici necessari a farle funzionare. Ma il vero problema è che queste maniglie sono tre volte più costose delle tradizionali e si rompono otto volte di più. Un cocktail micidiale che aumenta i costi di riparazione e, soprattutto, mette a rischio la sicurezza. I crash test del China Insurance Automotive Safety Index hanno mostrato che solo nel 67% dei casi le porte con maniglie a scomparsa si aprono dopo un impatto laterale, contro il 98% dei modelli con maniglie meccaniche.
E non mancano esempi reali: a Changchun nel 2024 degli occupanti sono rimasti intrappolati perché il motorino era congelato; durante le alluvioni del Guangdong i cortocircuiti hanno impedito l’apertura delle portiere, costringendo i passeggeri a uscire rompendo i finestrini. A ciò si aggiunge l’aumento del 132% dei reclami per dita dei bambini rimaste schiacciate. Per questo motivo, la Cina si prepara a vietarle del tutto, con una sola eccezione: sopravvivranno solo quelle “semi-scomparsa” che garantiscono un funzionamento meccanico di emergenza.