Formula 1: i cinque piloti top della stagione 2025

Formula 1: i cinque piloti top della stagione 2025
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Chi sono i cinque piloti top della stagione 2025 di Formula 1? Ecco come la pensa la nostra inviata sui campi di gara
25 dicembre 2025

Chi sono i cinque migliori piloti della stagione 2025 di Formula 1? Ecco come la pensa la nostra inviata sui campi di gara, Diletta Colombo. 

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Max Verstappen

Max Verstappen è molto di più del miglior pilota della stagione 2025 di Formula 1. È il miglior interprete dell’era dell’effetto suolo, e può entrare di diritto nel novero dei più forti di tutti i tempi. C’è un motivo, dopotutto, se Max è stato in grado di portarsi a soli due punti da quella che sarebbe stata una rimonta talmente vertiginosa da essere senza precedenti nella storia della F1. Le qualità di Verstappen a livello di pilotaggio sono indiscutibili, e il suo stile di guida è chirurgicamente preciso, oltre che irreplicabile dagli altri.

Vederlo controllare all’ultimo il posteriore della vettura che sembrava ormai perso è come assistere a una danza coreografata alla perfezione. Ma il Verstappen di oggi a queste doti innate aggiunge anche una maturità incredibile, che gli consente di leggere al meglio le gare. È molto difficile che Max oggi si metta a strafare. È per questo che il fallo di reazione su Russell a Barcellona strideva così tanto. Ma è l’unica vera macchia su una stagione che ha ribadito – ammesso che qualcuno avesse ancora dei dubbi in merito – che è ancora lui il re della F1 di oggi, anche se è stato costretto a cedere lo scettro da campione del mondo.

George Russell

C’è qualcuno che si è avvicinato a Verstappen per la qualità espressa in pista nel 2025, e non si tratta dei due piloti della McLaren. George Russell ha dimostrato di potersi prendere sulle spalle la Mercedes dopo l’addio di Lewis Hamilton, diventando il faro della scuderia. Quanto Russell valga davvero lo illustra il modo in cui è riuscito a compensare le limitazioni della W16 quando la nuova sospensione posteriore ha messo in seria difficoltà l’altresì veloce ed efficace Andrea Kimi Antonelli.

A 27 anni, Russell è diventato un pilota maturo, capace di lasciarsi alle spalle quella foga di primeggiare che lo induceva a strapazzare le gomme, finendo per metterlo nei guai. È il valore aggiunto che va a unirsi all’assertività che George ha sempre avuto nel comunicare le sue idee sul fronte delle strategie – anche se non tutte le ciambelle riescono col buco, come dimostra Silverstone – e al suo incredibile senso per il giro secco. Russell è pronto per lottare per il mondiale. E stando a quanto si dice nel paddock potrebbe farlo molto presto.

Charles Leclerc

Charles Leclerc è sempre stato in grado di buttare il cuore oltre all’ostacolo per quella Ferrari che ama follemente. Ma con il passare del tempo è diventato molto più sofisticato nel farlo. Anziché arrendersi all’evidenza delle mancanze della deficitaria SF-25, ha tirato fuori dal cilindro un assetto talmente aggressivo da risultare quasi contro logica. Una soluzione, questa, decisamente più raffinata e meno controproducente dell’overdrive che una volta lo induceva a dolorosi errori quando cercava di superare i limiti della monoposto, incontrando quelli della pista.

Leclerc non ha niente da invidiare a chi i mondiali se li può giocare sul campo, se non la monoposto con cui tentano l’impresa. Vedendo certe difficoltà da parte dei piloti della McLaren nel corso dell’anno, non abbiamo potuto fare a meno di pensare a che cosa avrebbe potuto cogliere Charles al posto loro. È un vero peccato che un pilota come lui, naturalmente veloce e ardito nei corpo a corpo, diventato per giunta efficace nella gestione delle gomme, non abbia ancora avuto la chance di battersi davvero per un titolo. La Ferrari sarà in grado di dargli la vettura giusta nel 2026?

Pierre Gasly

Qualcuno storcerà il naso vedendo Pierre Gasly tra i migliori piloti della stagione 2025 di Formula 1. Come è possibile che vi rientri qualcuno che ha colto come miglior piazzamento un sesto posto in Gran Bretagna? La verità è che Gasly ha fatto grandi cose con quella che per larga parte del campionato è stata la vettura più scarsa del lotto. La A525 non scontava solo lo scotto del peggior motore in griglia, ma anche un’inefficienza aerodinamica di fondo che la rendeva scomposta a qualsiasi fattore esterno, che fosse il vento o la pioggia. Il fatto che Gasly sia stato in grado di ottenere un piazzamento degno di nota a Silverstone, sotto un fortunale, è la dimostrazione lampante delle sue qualità.

Lo stesso vale anche per i guizzi in qualifica. Gasly ha portato più volte la A525 in Q3, là dove non avrebbe avuto alcun merito di stare. E se un approdo nei primi dieci può essere frutto della bonarietà della sorte, più indizi fanno una prova. La seconda parte della stagione è stata più difficile per Gasly, ma nemmeno lui era più in grado di aver ragione di una monoposto pessima. Che Colapinto sia rimasto a secco di punti per l’intera stagione, comunque, la dice lunga su quello che ha fatto Pierre.

Isack Hadjar

Arrivato nel paddock della Formula 1 con la sua camminata molleggiata e la sua nonchalance sprezzante, Isack Hadjar non avrebbe potuto cominciare la sua avventura in modo peggiore. Ma il botto nel giro di formazione sotto la pioggia di Melbourne – con tanto di calde, comprensibili lacrime – sarebbe stato l’unico errore maiuscolo di una stagione disputata a ottimi livelli. Si parlava pochissimo di lui alla vigilia dell’inizio del campionato, ma è Isack il rookie migliore del 2025.

A impressionare è stata soprattutto la naturalezza con cui Isack ha affrontato le qualifiche. A differenza di altri rookie, non ha mai faticato nel portare nella giusta finestra di utilizzo le gomme, e ha sfruttato al meglio la docile VCARB-02 per cogliere piazzamenti di livello. Il suo podio a Zandvoort non era frutto del caso, ma di una qualifica che lo aveva messo nelle condizioni di capitalizzare la domenica. È la fotografia di una stagione che gli è valsa la promozione in Red Bull. Nella speranza che la sua più grande qualità fuori dall’abitacolo – la capacità di fregarsene di quello che gli ronza intorno – gli torni utile anche il prossimo anno.

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