F1. Antonelli esclusivo: “Mi farò trovare pronto per lottare per il mondiale. Max Verstappen? Ha supportato noi rookie nei momenti più difficili”. E di Toto Wolff dice…

F1. Antonelli esclusivo: “Mi farò trovare pronto per lottare per il mondiale. Max Verstappen? Ha supportato noi rookie nei momenti più difficili”. E di Toto Wolff dice…
Pubblicità
Il rapporto con Toto Wolff e con Max Verstappen, le montagne russe della sua stagione da rookie in F1 con la Mercedes, i sacrifici e la pressione: Andrea Kimi Antonelli si racconta in un'intervista esclusiva ad Automoto.it
22 dicembre 2025

“Ho metabolizzato, ma non del tutto. Con la fine della stagione, avrò del tempo per guardarmi indietro, ma posso già dire che è stato un percorso incredibile. Nel 2025 mi è successo di tutto. Ho debuttato in F1, mi sono diplomato, ho preso la patente. Non mi sono fatto mancare nulla. È stato un anno indimenticabile”. Andrea Kimi Antonelli ha tutto l’entusiasmo contagioso dei suoi 19 anni quando ci racconta il suo percorso vertiginoso. È generoso nei gesti, nelle parole, nel dedicare la sua attenzione e il suo tempo senza la minima supponenza.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

In Antonelli c’è tutta l’accoglienza dell’Emilia-Romagna, terra di motori e di convivialità da cui è partito il suo sogno. Un’ascesa, la sua, che lo sta portando ad avere una vita completamente diversa da quella dei suoi coetanei, pronti ad affacciarsi sul mondo, ma ancora protetti nella loro quotidianità ripetitiva. Quanto sono pesate a Kimi le rinunce che ha dovuto fare crescendo per alimentare la sua carriera, allontanandosi dal percorso dei suoi amici? “Ho cominciato a dover fare dei sacrifici quando ero piccolo, ai tempi dei kart”, riflette nell’hospitality della Mercedes in Qatar.

All’inizio soffrivo il fatto che non potessi vivere la vita normale di un ragazzo, ma quando capisci quali sono i tuoi obiettivi e quello che vuoi fare nella vita, sei disposto a fare qualunque sacrificio. Quest’anno stare fuori casa per tanto tempo, lontano dagli amici e dalla famiglia, non è stato semplice. Ho sentito la loro mancanza. Ma alla fine ho sempre fatto quello che amo di più”. E mantenere i rapporti, in fondo, non è così difficile. “Quando torno a casa cerco sempre di dedicare del tempo ai miei amici e alla famiglia, e resto sempre in contatto con loro. I miei amici mi scrivono sempre durante i weekend di gara, mi supportano. Rientrare alla base e vederli è sempre bello”.

Ma il sostegno più importante arriva dalla famiglia, con papà Marco, che l’ha cresciuto in quell’humus di motori che lo ha formato, mamma Veronica e la sorellina Maggie. “Mio padre è venuto a tutte le gare quest’anno, e in alcune occasioni c’era la mia famiglia al completo. È sempre bello averli con me, a maggior ragione in un anno in cui ho compiuto il salto più grande della mia carriera. Ho dovuto affrontare tante sfide, scenari nuovi, una nuova esistenza. La F1 ti cambia la vita. Si passa molto più tempo fuori casa, si ha meno modo di riposarsi, con così tanti eventi al di fuori delle gare. Per gestire un salto così grande, soprattutto da giovane, è importante il supporto della famiglia”.

Ma quale è stata la cosa più difficile a cui Kimi si è dovuto adattare in F1? “Sicuramente tutte le attività al di fuori delle gare, ma anche nel corso dei weekend. Stando spesso fuori casa, ho meno tempo per me stesso, con una ricaduta importante sul fronte delle energie. Quest’anno una delle sfide più grandi è stata quella di riuscire a mantenere un livello di energia che mi consentisse di performare al meglio in macchina, e non nego che in certe fasi della stagione era molto basso. Dovevo ancora capire come gestire al meglio il weekend di gara, individuare le mie priorità”. Non è un compito semplice, strattonati come sono i piloti dagli impegni e dai nodi di un fine settimana in pista, neanche lontanamente paragonabili a quelli delle categorie minori.

Antonelli ha vissuto una prima stagione in F1 da montagne russe, con picchi altissimi - dalla pole nella Sprint a Miami ai podi in Canada, in Brasile e a Las Vegas - e una parte europea del calendario in cui ha faticato parecchio. “È stato un periodo molto buio - ammette Kimi -. I risultati non arrivavano, e io ero entrato in una spirale negativa, iniziando a dubitare di me stesso. Avevo veramente poca confidenza. Faticavo a vedere la luce in fondo al tunnel. È indubbio che il fatto di essere in un top team e di non vedere arrivare i risultati sperati non ha aiutato. Lo stress mediatico era maggiore, ma si sono anche iniziate a formare delle pressioni all’interno della scuderia. Non è stato un momento facile, ma ho avuto il supporto da parte del team, della mia famiglia e sono riuscito a superarlo”.

Una figura fondamentale nella carriera di Antonelli è sicuramente Toto Wolff, CEO e team principal della Mercedes che ha scelto di puntare subito su di lui, senza esitazioni. E lo ha anche difeso a spada tratta, invitando la stampa al giusto equilibrio nel giudicare i suoi spunti in pista. “Il mio rapporto con lui è molto buono, non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello personale. Lo conosco dal 2018, e devo dire che è sempre stato al mio fianco, mi ha sempre supportato. È bello vedere quanta fiducia abbia in me e sono veramente contento delle opportunità che mi ha dato. Ora è arrivato il momento di soddisfare le aspettative che ha su di me”.

A proposito di aspettative, Antonelli si sente pronto per una lotta mondiale? “Quest’anno ho attraversato moltissime cose. Il fatto di aver vissuto un lungo periodo di difficoltà mi ha portato a crescere come persona, come pilota, soprattutto a livello di carattere. L’anno prossimo sarò un pilota più pronto, avrò la situazione in mano. Saprò cosa aspettarmi, sarò più rilassato in macchina. Non sarò più un rookie, e non potrò più permettermi certi errori. Ma se l’opportunità dovesse presentarsi, farei in modo di essere pronto. Se mi ritrovassi a lottare per il mondiale, cercherei di dare sempre il meglio per portarmelo a casa”.

Stando alle indiscrezioni che circolano nel paddock, il momento in cui Kimi potrebbe lottare per il mondiale potrebbe arrivare molto presto. Lui abbozza: “È presto per sapere come andranno le cose il prossimo anno. Ci sono molte voci che ci vogliono favoriti, ma il nostro motore lo avranno anche altri team, uno dei quali è fortissimo, tanto da aver vinto il mondiale quest’anno. Se la power unit fosse davvero competitiva come dicono, l’importante lato mio sarebbe svolgere il miglior lavoro possibile ed essere più veloce di tutti gli altri”.

Chi è riuscito diverse volte in questa impresa è Max Verstappen, uno spirito affine a quello di Antonelli, per precocità e amore genuino per le corse. “Max è stato molto aperto con tutti i rookie. Ci ha supportato nei momenti più difficili. Abbiamo un bel rapporto. Lui è incredibilmente appassionato del motorsport, guarda tutte le categorie e ne ha una profonda conoscenza. È bellissimo che un pilota del suo calibro sostenga i rookie come noi, appena entrati nella categoria. Non è da tutti. Mi ha dato alcuni consigli nel corso della stagione, ed è fantastico poter correre in pista con uno come lui”. E che Max riveda qualcosa di sé in Kimi lo si vede proprio dal fare paterno con cui lo incoraggia e lo protegge, come nessuno fece con lui quando era un giovane promettente e ribelle.

Sono passati meno di 12 mesi da quando Antonelli ha esordito in F1 in Australia, ma sembra che sia trascorsa una vita. Quanto è cambiato Kimi da inizio anno a oggi? “Tantissimo. Sono cresciuto, maturato a livello personale e come pilota. I momenti difficili mi hanno aiutato moltissimo in questo. È stato un percorso che mi ha fatto capire molto su me stesso, su quello che mi fa veramente bene, su quello che voglio e sulle cose che mi aiutano a dare il meglio in macchina. Ma ho anche imparato come recuperare lontano dalla pista.

“Credo che il prossimo anno sarò una persona decisamente più pronta, ma è stato un percorso bellissimo. È un sogno che si avvera. Ho ottenuto i miei primi podi, la mia prima pole position. Ci sono state delle difficoltà, ma è parte del gioco. È stato emozionante. E non vedo l’ora che inizi il 2026”. Kimi ha il gusto per la vita di chi ha ancora un percorso intero davanti. E notando la sua disposizione aperta, non abbiamo potuto fare a meno di sperare che la sua carriera non lo indurisca, e che mantenga nel tempo quello spirito generoso e genuino che lo contraddistingue tanto quanto la velocità pura in pista.

Pubblicità