Lamborghini, dietro le quinte della 24 ore di Spa [Video]

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Federico Sciarra
  • di Federico Sciarra
Le gare endurance di 24 ore rappresentano da sempre la fonte di massimo stress per vetture, piloti ed ingegneri. Grazie a Lamborghini Squadra Corse e ai team Orange 1 FFF e GRT Grasser, possiamo raccontarvi la nostra esperienza durante la competizione
  • Federico Sciarra
  • di Federico Sciarra
30 luglio 2019

L24 ore di Spa, giunta alla sua 71esima edizione, rappresenta l'appuntamento più importante del Blancpain GT Series e, grazie a Lamborghini Squadra Corse, possiamo raccontarvi che cosa si prova a vivere da dietro le quinte questa gara endurance.

Dopo aver presenziato alla 3 ore di Monza insieme a Bentley, sotto il diluvio che ha accompagnato quasi l'intera competizione, abbiamo intervistato i piloti italiani Lamborghini Mirko Bortolotti (Grasser Racing Team), Andrea Caldarelli e Marco Mapelli (Orange 1 FFF Team), ma andiamo con ordine.

Lamborghini Huracan GT3 EVO

Affilata come un caccia da combattimento, la Lamborghini Huracan GT3 EVO è stata sviluppata interamente a Sant'Agata Bolognese e in collaborazione con Dallara ma, l'eredità lasciata dal modello precedente è notevole, con ben 12 titoli internazionali collezionati. 

La EVO però non è da meno e, fin dal suo debutto, ha collezionato due fantastiche vittorie in prestigiose competizioni: la 24 ore di Daytona e la 12 ore di Sebring con il Grasser Racing Team.

I segreti della Huracan GT3 EVO? Il motore V10 aspirato da 5.2 litri derivato dalla Lamborghini Huracan Performante, posizionato centralmente per ottimizzare le masse, eroga una potenza di circa 550 CV (a causa dell'air restrictor imposto dal regolamento) e ha beneficiato di un nuovo albero a camme e valvole in titanio. 

Miglioramenti anche in merito all'aerodinamica con un nuovo splitter, un nuovo paraurti anteriore che garantisce maggior downforce mentre, al posteriore, svetta l'imponente spoiler in fibra di carbonio e il nuovo diffusore con pinne ridisegnate per ottimizzare il passaggio dell'aria.

Lamborghini Huracan GT3 Evo, la belva realizzata interamente a Sant'Agata Bolognese
Lamborghini Huracan GT3 Evo, la belva realizzata interamente a Sant'Agata Bolognese


Per quanto riguarda le sospensioni spuntano nuovi braccetti di supporto realizzati in alluminio ricavato dal pieno (precedentemente erano in acciaio) e l’asse posteriore è ora dotato di mozzi, cuscinetti e semiassi nuovi, questi ultimi arricchiti a loro volta di tripodi (che si sostituiscono ai giunti omocinetici) per garantire una maggiore efficienza della trasmissione e facilità di manutenzione.

Per fermare i 1230 kg di peso regolamentari della vettura Lamborghini si affida a Brembo: dischi anteriori da 380x34 mm morsi da pinze monoblocco a 6 pistoncini mentre dietro invece troviamo dei 355x32 e pinze (sempre monoblocco) ma a 4 pistoncini.

In conclusione gli ammortizzatori Öhlins della serie precedente sono stati sostituiti da ammortizzatori a quattro vie in grado di assicurare un controllo ottimale in fase di rollio e nell’affrontare cordoli ad alte velocità. Insomma, un lavoro certosino per riuscire a limare anche il centesimo in pista ma, senza dei piloti veloci, anche la miglior vettura non basterebbe per vincere queste gare combattutissime.

Intervista: Mapelli e Caldarelli

Ecco perchè abbiamo intervistato tre piloti Lamborghini, che cosa ci hanno raccontato prima ancora che andasse in scena la 24 ore di Spa Francorchamps?

Andrea Caldarelli: Come viene deciso il setup della vettura in una gara così lunga e tre piloti diversi alla guida?

«Fortunatamente io e Marco abbiamo uno stile di guida molto simile, con questa vettura cerchiamo di trovare, insieme agli ingegneri, un assetto base a cui poi noi piloti ci adattiamo per dare il massimo in pista. Ho un ottimo rapporto con i miei compagni e non esiste un primo pilota in FFF, a volte mi occupo io del setup durante le prove, a volte Marco o Dennis, e poi ci confrontiamo per trovare la quadra perfetta»

Marco Mapelli: quanto vi preoccupa la pioggia in un circuito così difficile?

«In realtà ce la caviamo bene sotto la pioggia, sicuramente il circuito è molto difficile ma il nostro Dennis Lind ha già dimostrato di sapere il fatto suo anche in condizioni estreme. A noi piloti non piace quando si alternano condizioni di asciutto e bagnato, ma è proprio in quelle situazioni rischiose che si comprende il valore di un pilota professionista. Speriamo comunque che il meteo sia clemente!

Sotto il diluvio universale la Lamborghini Huracan del team Orange 1 FFF scala posizioni su posizioni
Sotto il diluvio universale la Lamborghini Huracan del team Orange 1 FFF scala posizioni su posizioni

Il caffè con Mirko Bortolotti

Queste vetture hanno l'elettronica (ABS e TC): da pilota professionista quale sei, come ti gestisci?

«Personalmente sull'asciutto utilizzo pochissimo intervento dell'elettronica, a volte disabilito il TC per avere il feeling più puro su cosa sta accadendo e sulle condizioni della macchina, quando piove invece dipende dalla skill del pilota. Per esempio i gentleman drivers utilizzano molto di più l'elettronica».

Concentrazione e caldo in macchina. Che cosa puoi dirmi a riguardo?

«In merito alla concentrazione non bisogna mai perderla durante lo stint di gara, se la perdi rischi grosso. Per questo motivo nelle pause in cui i miei compagni sono in pista mi concedo, quando va bene, un'oretta di sonno per recuperare più lucidità possibile quando dovrò risalire in macchina. Per quanto riguarda il climatizzatore invece dipende dai piloti, personalmente non lo utilizzerei ma il peso del sistema viene sottratto alla zavorra imposta dalla macchina, de gustibus..».

Che allenamento fai per le gare GT? 

«Un po' di palestra, ma lo stretto necessario per mantenermi in forma e non "zavorrarmi" troppo. C'è molto più lavoro aerobico, quindi tanta corsa, bicicletta e stretching per far sì che il cuore sia abituato a lavorare ad alte frequenze. Grazie al mio preparatore atletico riesco ad essere sempre al meglio e soffro molto meno la stanchezza».

Pit stop, cambio pilota e via sgommando nella notte di Spa Francorchamps
Pit stop, cambio pilota e via sgommando nella notte di Spa Francorchamps

La 24 ore più dura

Nonostante i buoni propositi la 24 ore di Spa non ha sorriso benevolmente al team Orange 1 FFF e alla vettura #563.

Pur dimostrando le qualità dei loro piloti, capaci di rimontare posizioni su posizioni nelle diverse ore di gara, ben tre drive through hanno escluso la vettura guidata da Mapelli, Caldarelli e Lind da una meritatissima top 5, terminando così la gara in ottava posizione dopo essere partiti dalla 19esima piazza. Un vero peccato.

E' andata meglio alla Lamborghini #63 GRT di Mirko Bortolotti, Christian Engelhart e Rolf Ineichen, esclusa dalla Superpole e quindi costretta a partire dalle retrovie.

L'ottima strategia e i valori in campo hanno fatto si che alla bandiera scacchi la vettura si classificasse 16esima overall e 15esima nella categoria Pro. Un grande risultato considerando il numero di vetture partecipanti e i concorrenti super agguerriti che hanno fatto assomigliare questa endurance ad una gara Sprint con il coltello tra i denti. 

Termina così la nostra esperienza alla 24 ore di Spa Francorchamps, per cui ringraziamo Lamborghini Squadra Corse che, in tutto e per tutto, ci ha permesso di vivere in prima persona questo fantastico weekend di gara. Per vedere ancor più da vicino le vetture e i momenti salienti della gara vi lasciamo però alla gallery fotografica. 

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