Land Rover Freelander 2026: dalla Cina in forma digitale

Land Rover Freelander 2026: dalla Cina in forma digitale
Pubblicità
Dopo quasi un decennio di silenzio, il nome Freelander è pronto a tornare sulle strade e lo farà con un’identità tutta nuova, ma con forti radici cinesi
23 maggio 2025

Il nuovo Freelander non sarà prodotto in Europa, bensì in Cina, nello stabilimento Chery di Changshu, lo stesso dove già nascono Range Rover Evoque e Discovery Sport per il mercato locale. L’operazione rientra in un accordo più ampio tra JLR e Chery, che da anni collaborano sul fronte produttivo, ma che ora puntano a una nuova famiglia di modelli indipendenti, svincolati sia dai brand premium del gruppo inglese che dalle gamme cinesi esistenti.

Anche se costruito in Asia, il nuovo Freelander parlerà la lingua stilistica di Gerry McGovern, celebre Chief Creative Officer di JLR. Il primo modello della rinata gamma sarà un crossover muscoloso ma filante, con un look a metà tra un SUV coupé come la Porsche Macan e un fuoristrada autentico. Obiettivo: farsi notare in un segmento ormai affollato, offrendo un design distintivo e un’immagine giovane e sicura di sé.

 

Foto Spia nuovo Land Rover Freelander
Foto Spia nuovo Land Rover Freelander Autocar
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Motori: ibrido plug-in, range extender ed EV

La prima versione in arrivo nel 2026 sarà un ibrido plug-in, seguita da varianti range-extender e completamente elettriche. Infatti, Chery metterà a disposizione la propria piattaforma T1X, già usata da brand come Omoda e Jaecoo.

Il sistema PHEV più accreditato prevede un 1.5 turbo benzina da 143 CV affiancato da tre motori elettrici, per una potenza combinata di 443 CV e uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi. Non mancheranno soluzioni da vero off-roader: alcune versioni, come il Tiggo 9L, sfruttano lo stesso schema per eseguire persino manovre in “tank turn” alla Mercedes Classe G.

La variante elettrica pura, attesa entro la fine del decennio, promette tecnologie più evolute di quelle già viste sull’Omoda E5 (che offre una batteria BYD da 61 kWh e circa 400 km di autonomia WLTP), così da giustificare un posizionamento più alto, quasi il doppio del prezzo dell’E5, cioè intorno ai 50.000 euro.

Nonostante l’elevato livello tecnologico, l’interfaccia utente non sarà solo touch. Chery, ascoltando le critiche ricevute, starebbe abbandonando l’approccio 100% digitale per tornare a comandi fisici per le funzioni principali (clima, volume, modalità di guida), come già visto nella gamma iCar. Lo schermo principale sarà comunque presente e generoso, con possibili soluzioni scorrevoli in stile Omoda 7.

Una nota importante da segnalare è il fatto che Freelander non farà parte del “House of Brands” di JLR, che comprende Defender, Discovery, Range Rover e Jaguar. Sarà invece venduto tramite una rete dedicata, gestita direttamente da Chery, posizionandosi come marchio autonomo, ma con il know-how e il pedigree tecnico di JLR.

Infine, la produzione del primo Freelander è prevista per la fine del 2026, inizialmente per il mercato cinese e successivamente per il mercato europeo.

Argomenti

Pubblicità