Lapo Elkann in coma dopo un incidente a Tel Aviv, ora sta meglio

Lapo Elkann in coma dopo un incidente a Tel Aviv, ora sta meglio
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Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
Il fatto risale a una decina di giorni fa ma è stato rivelato solo oggi. Elkann ora è in Svizzera per continuare le cure
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
19 dicembre 2019

Lapo Elkann è stato vittima di un grave incidente stradale una decina di giorni fa a Tel Aviv, mentre tornava da una visita al Muro del Pianto a Gerusalemme. La dinamica dell’incidente, avvenuto verso le 19, è ancora sconosciuta in quanto l’imprenditore 42enne ha perso coscienza, ma non sarebbero coinvolti altri mezzi.

Il fondatore di Italia Independent e nipote di Gianni Agnelli ha rimediato diverse fratture e, in una videochiamata con il Corriere della Sera ha raccontato di essere stato in coma. Ad oggi, dopo diverse operazioni chirurgiche, Elkann non è più a Tel Aviv ma ricoverato in una clinica in Svizzera dove pare che il decorso stia procedendo al meglio.

Queste le dichiarazioni che ha rilasciato al Corriere della Sera questa mattina: “Voglio innanzitutto ringraziare Dio, e poi i medici israeliani e quelli europei. Voglio pregare per i ragazzi giovani che ho visto morire in Israele accanto a me nei letti delle emergenze dell’ospedale, gli amici che mi sono stati vicini, la mia famiglia. Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita. Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene - continua Lapo - occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato. Umanamente Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri ma un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene. Con l’incidente ho capito che è questo il mio nuovo motto di vita.”

Nonostante sia ricoverato, il nipote dell’Avvocato ha ripreso con l’utilizzo di Twitter già ieri, 18 dicembre, commentando la fusione tra FCA e PSA: “Avete fatto un capolavoro. Batman & Robin = Elkann & Tavares. Bravi ENTRAMBI” e ringraziando Papa Francesco “per la storica svolta di abolire il segreto pontificio nei casi di violenza e abusi sui minori.”

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