Mahle Aftermarket Italy: tutto il meglio per i professionisti d’officina

Pubblicità
Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Ieri Brian Bee, oggi Mahle Aftermarket, ma la sostanza non cambia: l’azienda parmense è all’avanguardia nella fornitura di sistemi di diagnosi e manutenzione per il settore automotive
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
26 aprile 2019

Nella terra dove si mangia a pane e motori, si trova il meglio dell’industria legata al mondo dell’automotive: a Parma, poco più di 18 anni fa, veniva fondata la Brain Bee, che passo dopo passo si è imposta come uno dei marchi leader nel campo della progettazione e costruzione di apparecchiature elettroniche per la diagnosi, l’autodiagnosi ed emissioni.

Un’eccellenza, come si usa dire parlando di aziende che esprimono il meglio del Made in Italy: e così è la Brian Bee, capace di crescere negli anni e combattere ad armi pari con i maggiori player del settore.

Un fiore all’occhiello, dunque, che ha attirato le attenzioni di uno dei marchi più importanti a livello mondiale dell’industria automobilistica: la tedesca Mahle, nota agli appassionati del motorsport per la partnership con Ferrari in Formula 1, il cui catalogo spazia dai motori a combustione alle soluzioni per i veicoli elettrici, fino a coprire tutte le esigenze poste dalla catena cinematica e della climatizzazione, al punto che si calcola che nel mondo un veicolo su due monti prodotti Mahle, è entrata nel pacchetto di maggioranza della Brian Bee, trasformandola in Mahle Aftermarket Italy.

Giusto per dare qualche numero sufficiente ad identificare le dimensioni della Mahle, conta 170 sedi produttive nel mondo con oltre 78.000 dipendenti, 6.000 dei quali ingegneri al lavoro in 16 unità R&D, impegnati nel trovare soluzioni innovative per la mobilità del futuro; il fatturato dell’ultimo esercizio ha sfiorato i 13 miliardi di euro.

In attesa dell’ormai prossimo Autopromotec, in programma dal 22 al 26 maggio a Bologna dove sarà protagonista con tutta la sua gamma, Mahle Aftermarket Italy ha presentato alla stampa specializzata i suoi prodotti di punta, ad iniziare dal sistema Connex Digital Adas per la calibrazione dei sistemi avanzati di assistenza alla guida.
 

Un sistema integrato, digitale ed anche wireless, per la corretta taratura dei sistemi Adas a bordo delle moderne vetture
Un sistema integrato, digitale ed anche wireless, per la corretta taratura dei sistemi Adas a bordo delle moderne vetture

Il Connex Digital Adas

Una soluzione che consente ad officine e carrozzerie di regolare e calibrare in modo semplice, affidabile e molto veloce, i sistemi avanzati presenti a bordo delle moderne vetture, grazie all’innovativo target digitale, che consente di risparmiare tempo e denaro, grazie ad una soluzione facile e pratica.

Con Connex Digital Adas, Mahle Aftermarket soddisfa già oggi le esigenze delle officine del futuro: radar, fotocamere e sensori ad ultrasuoni sono ormai presenze costanti, per sistemi sempre più complessi di assistenza alla guida ad alta tecnologia.

E tra i lavori di assistenza e riparazione, l’officina ha sempre più spesso necessità di riadattare i sensori radar e i sistemi di telecamere, per garantirne un funzionamento ottimale, per esempio in seguito a microcollisioni (da parcheggio), sostituzione parabrezza e cerchi dei pneumatici, modifiche alla carrozzeria, interventi su videocamere e radar.

Per ognuno di questi interventi, i sistemi Adas hanno bisogno di essere ricalibrati con estrema precisione: la minima deviazione, infatti, potrebbe portare a pericolosi malfunzionamenti.

Il sistema Connex Digital Adas rende molto più semplice il lavoro, visto che a differenza dei sistemi già presenti sul mercato che impongono la dotazione di molti pannelli e target specifici per ogni sensore e marchio da tarare (quindi con investimenti elevati e necessità di uno spazio congruo), basta un unico dispositivo digitale per impostare con precisione sensori e telecamere radar; fulcro del sistema rimane Connex, veloce e dinamico grazie agli aggiornamenti ad integrazione continua del parco circolante che adotta uno o più sistemi ADAS.

Frutto di diversi mesi di studio ed importanti investimenti, Connex Digital Adas consente una calibrazione perfetta, con affidabilità ed facilità, in soli tre minuti e con un unico operatore, una vera rivoluzione in officina visto che i sistemi tradizionali prevedono almeno una coppia di meccanici al lavoro e un’ora di tempo per completare il lavoro.

Tutto merito della tecnologia digitale: rispetto alle altre soluzioni con pannelli meccanici, che vanno posizionati con precisione rispetto al veicolo, Connex Digital Adas utilizza un pannello digitale da 65 pollici ad alta definizione; per eseguire la calibrazione, anziché dover allineare la struttura all’auto, basta adattare l’immagine all’auto, utilizzando lo stesso principio dei videoproiettori. In pratica, va posta la struttura davanti all’auto; inserendo poi le misure del parallelogramma, il software elabora l’immagine in modo che la telecamera veda l’auto perfettamente posizionata.

Nel caso di doppia calibrazione, per esempio ad un metro e poi due di distanza, non occorre spostare la struttura, visto che sarà l’immagine elaborata dal software a muoversi secondo necessità, semplificandola al massimo le operazioni.

Connex Digital Adas, coperto da brevetto, verrà proposto al mercato sia con marchio Brian Bee che Mahle, con canali di distribuzione diversi.

«Per la nostra struttura - ci ha detto Carlo Rocchi, fondatore di Brain Bee ed oggi amministratore delegato di Mahle Aftermarket Italy - inizia una nuova e stimolante fase: in noi Mahle ha visto un’azienda su cui investire, soprattutto per la nostra natale attitudine all’innovazione. Mahle ha voluto addirittura portare a Parma la sede mondiale di Mahle Service Solution, con grandi investimenti e una nuova struttura, che sarà pronta nel 2020. In questo modo, Parma si conferma come la Silicon Valley italiana del garage equipment. La prima vettura a guida autonoma fu costruita proprio qui nel 1998: una vecchia Lancia Thema equipaggiata, per fare pochi chilometri senza guidatore, con ben 43 computer a bordo. Ed uno degli studenti dell’Università che realizzò l’esperimento è oggi in azienda con noi: a Parma possiamo vantare anche questo primato».

Pubblicità