Maserati non tornerà alla redditività prima del 2020 ma poi i bilanci dovrebbero tornare a dare il giusto ritorno nel momento in cui saranno a regime i 10 modelli attesi tra il 2020 ed il 2023.
Maserati ha registrato una perdita di 119 milioni di euro nell'ultimo esercizio e nel corso del secondo quadrimestre di quest'anno ha visto un calo delle vendite del 17% attestandosi a 7.200 unità.
Il CEO di FCA Mike Manley ha definito i numeri del Tridente deludenti ma ha anche affermato che il terzo ed il quarto trimestre saranno altrettanto difficili per il marchio in attesa di un miglioramento nel corso del 2020 fino ad arrivare all'obiettivo di 100.000 veicoli venduti con un margine operativo del 15% nel corso del 2022. Numeri importanti, addirittura superiori rispetto al regime di 75.000 unità/anno che era stato previsto nel quadriennio 2014-2018: le cose andarono purtroppo diversamente visto che al picco di 48.700 unità del 2017 successe un 2018 con 35.300 immatricolazioni.
La rinascita della Maserati passa per scelte importanti di rilancio prodotto tra il 2020 ed il 2023. Ghibli, Quattroporte, Levante saranno aggiornate profondamente il prossimo anno mentre nel 2021 vedrà la luce il D-SUV su base Stelvio (piattaforma Giorgio) già annunciato da Marchionne nel corso del FCA Capital Markets Day del 1 giugno 2018.
Vetture che dovrebbero assicurare, oltre ad un ampliamento dell'attuale gamma, anche un concreto riposizionamento verso segmenti in cui Maserati non era ancora presente pur potendo condividere con Alfa Romeo piattaforme e motori per un modello che si annuncia di sicuro successo. Attesissime anche la Alfieri e la Alfieri Cabrio che nel 2018 sono state annunciate come disponibili in tre varianti: benzina, plug-in hybrid e full-electric. Elettrificazione - plug-in in particolare - che arriverà certamente anche nel resto della gamma.
