Massimo Nalli: «In 30 anni Suzuki Auto ha raccolto 400.000 clienti in Italia»

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Andrea Perfetti
  • di Andrea Perfetti
L'Ingegnere Massimo Nalli, Direttore Generale di Suzuki Auto Italia, racconta ad Automoto.it i successi raccolti dalla Casa giapponese e ci parla del suo futuro, con un cenno significativo alla partnership tra Suzuki e il Gruppo Fiat
  • Andrea Perfetti
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18 ottobre 2012

Carrara - In occasione dei festeggiamenti per i 30 anni di Suzuki Auto Italia, abbiamo avuto modo di parlare con l'ingegnere Massimo Nalli, Direttore Generale della divisione auto della Casa giapponese in Italia, che ci ha parlato non solo dei futuri sviluppi del marchio di Hamamatsu ma anche della partnership con Fiat e dello stato di saluto del mercato.

 

Oggi Suzuki festeggia 30 anni in Italia. Quali sono i clienti raggiunti dal vostro marchio in questi anni e qual è il risultato commerciale raccolto nel 2012?

«Il cliente tipico Suzuki è una persona che cerca un marchio affidabile e che desidera una vettura in grado di soddisfare tutte le proprie esigenze. In 30 anni di presenza sul mercato italiano siamo riusciti a raccogliere 400.000 clienti, che ci hanno dato fiducia e che vogliamo ringraziare.»

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Lo stand Suzuki al 4x4 Fest di Carrara andato in scena lo scorso weekend

 

«Tenendo conto delle esigenze dei nostri numerosi clienti investiamo per il futuro. Parliamo quindi di numeri importanti, ottenuti principalmente attraverso investimenti concentrati sui prodotti e sull’affidabilità, l’aspetto a cui i nostri clienti sono maggiormente legati.»

«Il 2012 ci vede confermare la quota di mercato all’interno del segmento dei privati, riuscendo al tempo stesso a difendere la soglia dell’1% del mercato complessivo. Chiuderemo quindi l’anno corrente con circa 15.000 autovetture commercializzate.»

 

Ci ha parlato del mercato italiano, che sta vivendo un momento particolarmente difficile a causa della crisi economica. Qual è la strategia di Suzuki Italia per superare questo periodo e quali difficoltà incontrate rispetto agli altri Paesi europei?
«Il mercato italiano è molto competitivo e i cali a doppia cifra, superiori in certi casi anche al 20%, che hanno caratterizzato tutto il 2012 hanno messo pressione su tutti i marchi, Suzuki compresa. Stiamo affrontando il problema del calo delle vendite insieme alla nostra rete di concessionari, che si dimostra ancora una volta solida, sana e capace di comprendere le esigenze dei clienti Suzuki.»

Il mercato dei 4x4 non sta solamente mantenendo la propria posizione, ma sta anche leggermente crescendo. Questo fenomeno, registrato peraltro in un momento in cui la domanda di vetture è piuttosto asfittica, è quantomeno un segnale indicativo per il futuro

 

I clienti si rivolgono da sempre a Suzuki in modo particolare per quanto riguarda i veicoli 4x4. Questi modelli di auto hanno ancora mercato nel nostro Paese e a chi si rivolgono principalmente?

«Il mercato dei 4x4 non sta solamente mantenendo la propria posizione, ma sta anche leggermente crescendo. Questo fenomeno, registrato peraltro in un momento in cui la domanda di vetture è piuttosto asfittica, è quantomeno un segnale indicativo per il futuro.»

«Proprio per questo motivo Suzuki è intenzionata a continuare ad investire nel 4x4 e riteniamo che i clienti che necessitano di auto 4x4 rappresentino una base solida su cui puntare i nostri futuri investimenti.»

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La Suzuki Jimny è una delle vetture più apprezzata della gamma a trazione integrale della Casa giapponese

Il vostro rapporto con Fiat avrà ulteriori sviluppi in futuro e qual è lo stato di salute attuale della partnership stretta con il costruttore italiano?

«Posso solo confermare quanto è stato detto dal nostro numero 2 in occasione del Salone di Parigi, ovvero che i rapporti con Fiat sono eccellenti. Attualmente utilizziamo propulsori di origine Fiat e costruiamo propulsori diesel su licenza Fiat, quindi non si può assolutamente escludere che ci sia la possibilità di portare avanti ulteriori collaborazioni.»

 

«In ogni caso Suzuki tiene a precisare che è disponibile a stringere rapporti di collaborazione con chiunque, ogni volta che sia possibile realizzare un beneficio comune.»

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