Mercato Europa: a maggio, vendite più che dimezzate

Mercato Europa: a maggio, vendite più che dimezzate
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Contrazione del 56,8% delle vendite, un po’ meno peggio che ad aprile ma comunque pesantissima: tra i mercati più importanti, tracolla quello inglese, che nel mese perde quasi il 90%
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
18 giugno 2020

Lo scorso maggio in Europa Occidentale (UE+UK+Efta) sono state immatricolate 623.812 autovetture contro 1.444.173 dello stesso mese del 2019; dati che si traducono in un calo generale, del 56,8%, con contrazioni diversificate sui vari mercati nazionali dell’area, tra i quali spicca il calo record dell’89% nel Regno Unito, cui fa da contraltare la contrazione minima del 29,4% a Cipro.

In ogni caso, il dato di maggio migliora il -78,3% di aprile, mentre nel consolidato da inizio anno i volumi immatricolati arrivano a 3.969.714 unità, corrispondenti ad una contrazione del -42,8%.

Le marche italiane hanno registrato a maggio in Europa 44.099 immatricolazioni (-56,6%), con quota di mercato del 7,1%; nel periodo gennaio-maggio 2020, le vetture vendute appartenenti a brand italiani sono state 225.592 (-49,9%), con una quota del 5,7%.

Germania

Nel mercato tedesco sono state immatricolate a maggio 168.148 unità (-49,5%) ed il totale dei primi cinque mesi dell’anno arriva a 990.350 unità, pari al -35%, il valore più basso dalla riunificazione del Paese.

Gli ordini dal mercato interno sono scesi notevolmente nel mese rispetto ad un anno fa (-46%), mentre da inizio anno la flessione è del 34%; gli ordini dai mercati esteri sono stati inferiori del 32% a maggio 2020 e del 26% nel cumulato rispetto al 2019.

Nel mese, le vendite ai privati calano del 48%, valendo il 38% del mercato; quelle alle società sono in diminuzione del 50% e sono il 62% del totale.

Le vendite di vetture a benzina sono state 85.904, con quota del 51%; le vetture diesel 53.218 (-52%) con quota del 32% e quelle ad alimentazione alternativa valgono il 17%; tra queste, le ibride sono il 13,6%, (22.844 unità, +18%), di cui il 4% ricaricabili (6.755 unità, +107%); le vetture elettriche valgono il 3,3% del mercato, con 5.578 immatricolazioni, in crescita del 20,5%, mentre le vendite di vetture a metano sono state 378 e le GPL 200.

Il governo tedesco ha varato una serie di misure a sostegno del settore: per stimolare il mercato auto è prevista, fino a fine 2020, una riduzione dell'IVA sugli acquisti dal 19% al 16% (la tariffa agevolata dell’IVA è invece ridotta dal 7% al 5%), e incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in, per privati ed imprese.

Francia

Oltralpe a maggio, si registrano 96.310 nuove immatricolazioni, pari al -50,3% sul 2019; nei primi cinque mesi del 2020, la flessione si attesta al 48,5%, per un totale di 481.986 immatricolazioni.

Nel mese, le immatricolazioni di auto diesel si riducono del 59% e la quota si attesta al 29%, sei punti in meno su maggio 2019; le auto a benzina, con il 53% del mercato, perdono 4,5 punti di quota sul 2019, con volumi in flessione del 54%.

Le auto ad alimentazione alternativa valgono il 17% del mercato di maggio, con 16.716 unità (+27%), di cui 4.112 elettriche (+50% e 4,3% di quota), 3.064 ibride plug-in (+134% e 3,2% di quota) e 8.956 ibride tradizionali (+0,6% e 9,3% di quota).

Nei primi cinque mesi del 2020, le immatricolazioni per alimentazione sono così ripartite: 50% auto a benzina, 32% diesel, 11% ibride (di cui 2,7% ricaricabili), 6,5% auto elettriche.

A fine maggio, il Governo ha varato un piano da 8 miliardi di euro per il rilancio del settore automotive, per rendere la Francia uno dei maggiori produttori di veicoli a basse emissioni e l’obiettivo di produrne un milione di unità entro cinque anni: il piano prevede anche incentivi all’acquisto delle auto elettriche e ibride plug-in per privati ed imprese, a cui si aggiunge un contributo alla rottamazione di veicoli benzina immatricolati prima del 2006 e diesel prima del 2011.

Spagna

Sono state 34.337 le immatricolazioni a maggio, il -72,7% sul 2019; nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato è in flessione del 54,2%, con 257.202 unità immatricolate.

Secondo i canali di vendita, il mercato a maggio è così ripartito: 18.528 unità ai privati (-66% e quota del 54%), 13.477 a società (-64% e quota del 39%) e 2.332 per noleggio (-93% e quota del 7%), mentre da inizio anno risultano 117.960 vendite ai privati (il 46% del totale, in calo del 52%), 91.968 a società (36% del totale, -48%) e 47.274 per noleggio (18% del totale, -66,5%).

A maggio, crescono solo le vendite di vetture ibride plug-in (+12%), mentre calano diesel (-70%, con quota del 31%), benzina (-77%, 50,5% di quota), elettriche (-59%, 1% di quota), vetture a gas (-83%, 1,5% di quota) e ibride tradizionali (-55%, 14% di quota).

Nel complesso, le vetture ad alimentazione alternativa cedono nel mese il 58% delle immatricolazioni e valgono il 18% del mercato; nel cumulato, sono in calo tutte le alimentazioni, tranne elettriche (+3%) ed ibride plug-in (+34%).

Anfac e le altre associazioni della filiera automotive spagnola hanno accolto con favore il piano di rilancio annunciato dal governo, con una dotazione complessiva di 3,75 miliardi di euro per il rinnovo del parco e l’incentivazione della mobilità elettrica, che riconosce l’importanza del comparto come traino dell’intera economia. 

Gran Bretagna

Il mercato inglese, infine, a maggio totalizza 20.247 nuove registrazioni (-89%), mentre il totale da inizio arriva si attesta a 508.125, il -51,4% rispetto al 2019.

Secondo il tipo di alimentazione, si registra una flessione del 93% per le diesel nel mese e del 66% nel cumulato, mentre le benzina calano del 90,5% nel mese e del 55% nel cumulato, con il 60% di quota.

Le auto ad alimentazione alternativa valgono il 28% del mercato di maggio 2020 (era il 10% nel 2019) e il 21% da inizio anno (era l’8% nel 2019); a maggio le auto BEV sono il 12% del mercato e crescono del 21,5%, mentre nel cumulato la quota è del 4% con aumento dei volumi del 132%.

La quota di mercato dei privati si attesta nel mese al 64%, in calo dell’84%, mentre le vetture aziendali si riducono del 93% e valgono il 33% del mercato.

Le stime SMMT prevedono, per il 2020, una chiusura d’anno a 1,68 milioni di nuove immatricolazioni, il livello più basso dal 1992. 

I commenti delle Associazioni

«Come previsto - commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae - i dati di Acea certificano la caduta del mercato europeo per il COVID-19, nonostante la ripartenza a maggio delle attività economiche in tutti i paesi. Purtroppo la mera riapertura delle concessionarie non basta a far ripartire la domanda: il potere di acquisto dei consumatori, già falcidiato dal lockdown per i lavoratori non garantiti, rimane depresso per tutti a causa dell’incertezza sul futuro e del regime ridotto al quale viaggiano ancora interi settori dell’economia. E la propensione delle aziende agli investimenti, in questa situazione, è quasi azzerata. Nella gravissima crisi dell’industria automotive che accomuna tutta Europa, l’Italia si distingue per l’assenza di misure statali di sostegno alla domanda, nonostante l’insostituibile contributo della filiera automotive in termini di PIL, di occupazione e di gettito fiscale. Nelle ultime settimane, massicci piani di aiuto alla filiera automotive sono stati approvati in Francia, Germania e Spagna, ed anche il Governo britannico discute i dettagli di un proprio programma. Come Unrae ribadiamo l’assoluta necessità di un improcrastinabile intervento “verticale” da parte del Governo italiano, con provvedimenti specifici per il settore automotive che ne rilancino la domanda, anche per il ruolo ancora più centrale nella mobilità che l’auto avrà nell’era del distanziamento sociale: chiediamo incentivi di natura transitoria per una gamma di prodotti molto ampia, e un allineamento strutturale del regime fiscale sull’auto a quello degli altri paesi europei, a partire dalla detrazione dell’IVA sulle auto aziendali al 100%: un gap, quest’ultimo, che penalizza le aziende di tutti i settori merceologici nella competizione internazionale».

«Nonostante il progressivo allentamento delle misure emergenziali di contenimento del Covid-19 e la riapertura dei concessionari in molti Paesi, il mercato auto europeo subisce un'altra brusca flessione - afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - I cinque major market valgono il 67% del mercato auto, mentre la loro quota a maggio 2019 era del 72%, e registrano una diminuzione delle immatricolazioni del 59,5%. Nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato ha subìto una perdita complessiva di quasi 3 milioni di auto. Di fronte a una situazione tanto grave, mentre la Germania ha varato misure di sostegno al mercato, la Francia un vero piano di rilancio del settore automotive da 8 miliardi di Euro per garantire al Paese una posizione di punta nell’industria della mobilità di domani e la Spagna ne ha annunciato uno a sua volta, altri Paesi, tra cui l’Italia, tardano a intervenire in maniera simile. E questo ritardo si paga anche in termini di perdita di vantaggio competitivo, a maggior ragione visto che gli interventi non stanno seguendo un’unica regia a livello UE, come sarebbe stato auspicabile».
 

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