Mercato Europa: ad ottobre frena ancora, -7,4%

Mercato Europa: ad ottobre frena ancora, -7,4%
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Nuova flessione delle vendite dopo la “gelata“ di settembre: performance negativa anche ad ottobre, ma il consuntivo da inizio anno resta in terreno positivo
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
15 novembre 2018

Al tracollo di settembre, quando si era persa per strada quasi una vettura su quattro (-23,4%), si archivia anche ottobre con una performance negativa

Secondo i dati diffusi dall’Acea (l’Associazione dei Costruttori Europei), le vendite di autovetture nuove nell’Europa dei 28+EFTA sono state 1.118.859, in calo del 7,4% rispetto a quanto archiviato l’anno scorso (1.207.772 unità): si tratta di una contrazione importante, una sorta di “coda velenosa“ della perturbazione al normale andamento delle vendite determinato dall’entrata in vigore lo scorso 1° settembre del sistema di omologazione WLTP.

Pur in presenza di questo effetto negativo, l’andamento generale del mercato dell’auto nell’area europea resta positivo, anche se di pochissimo: da gennaio ad ottobre, con 13.424.360 vetture immatricolate a fronte dei 13.232.496 veicoli venduti nello stesso periodo del 2017, si registra una crescita dell’1,4%.

Non siamo certo in presenza di una crescita tumultuosa, ma nel complesso la maggior parte dei mercato nazionali pare tenere botta, soprattutto in considerazione dal fenomeno della demonizzazione del diesel, che ha prodotto un impatto differenziato da mercato a mercato.

Tutti i Paesi europei (ad eccezione di Croazia, Grecia, Ungheria e Lituania) registrano segni negativi e in particolare tra i 5 Major Market (dove, ricordiamo, si concentra oltre il 70% del totale di nuove immatricolazioni europee), Germania ed Italia riducono i propri volumi del 7,4%, la Spagna del 6,6%, il Regno Unito del 2,9% e la Francia dell’1,5%.

Saldo negativo anche nei primi 10 mesi per le vendite del Regno Unito (-7,2%) e dell’Italia (-3,2%, per un'analisi del mercato nazionale vedi qui), mentre Germania, Regno Unito e Francia hanno ormai superato i volumi del periodo precedente la grande crisi iniziata oltre dieci anni fa, nel 2008.

Le marche italiane hanno riportato ad ottobre in Europa, 66.217 immatricolazioni (-13,3%), con quota di mercato del 5,9% e segno positivo il marchio Jeep, in rialzo del 12,2%.

Nel periodo gennaio-ottobre, le immatricolazioni delle italiane ammontano a 891.498 unità (-1,8%) con quota del 6,6% ed indici in crescita per Jeep (+60,8%) ed Alfa Romeo (+3,2%).

Germania

Ottobre registra un calo del 7,4%, come conseguenza del WLTP, con 252.628 immatricolazioni rispetto alle 272.855 del 2017.

Nel cumulato da inizio anno, le immatricolazioni rimangono positive al +1,4%, con 2.926.046 unità rispetto alle 2.884.676 del 2017.
In ottobre, le immatricolazioni a privati hanno registrato un calo del 10% con circa 91.500 unità, mentre nei primi 10 mesi crescono del 5,3% rispetto al 2017;  le vendite a persone giuridiche si riducono del 5,8% in ottobre con una quota simile anche nel cumulato, di oltre il 63%.

Nella ripartizione per alimentazione, le auto diesel scontano una contrazione del 16% in ottobre rispetto all’anno precedente e del 19% nel cumulato in relazione alle registrazioni 2017. Il calo per il diesel determina in ottobre una riduzione della quota al 32% (nel 2017 era al 40%) così come il motore a benzina (-5,3%, al 62,3% di quota), mentre le auto ibride (+31,5%, ora al 4,4% di quota) ed elettriche (+55,5%, all’1,3% del mercato) si confermano le motorizzazioni con maggiori incrementi.
 

Regno Unito

Le immatricolazioni proseguono la discesa anche in ottobre: -2,9%, con 153.599 unità, contro le 158.192 di ottobre 2017, mentre i primi 10 mesi totalizzano 2.064.419 unità contro le 2.224.603 dello stesso periodo del 2017, in riduzione del 7,2%: le flessioni sono evidenti nel noleggio (-5,2%), i privati tengono (-1%), mentre le società crescono del 10%.

Nel cumulato calano tutti i canali di vendita: -6,5% i privati, -7,8% le società e -7,1% i noleggi.

Ad ottobre perdura la flessione del diesel (-21,3%) che in un anno perde il 7,5%, fermandosi al 31,9%; crescono la benzina (+7,1%) che guadagna il 5,7% e le alimentazioni alternative (+30,7%).

Nel cumulato si sottolinea il calo del diesel (-30,7%) con quota che scende al 31,8%, a beneficio della benzina (+9,2%) che guadagna il 9,3%, attestandosi al 62,3%.

Le alimentazioni alternative proseguono la loro corsa (+21,8%), ora al 5,9% di quota.

Alla luce dei risultati, viene rivista al ribasso la stima di chiusura anno che, secondo la SMMT, l’Associazione dei Costruttori, si attesterà su 2.381.000 immatricolazioni, in flessione del 6,3% rispetto al 2017.

Francia

In ottobre anche in Francia il mercato subisce una performance leggermente negativa, con flessione dell’1,5% con 173.798 di nuove immatricolazioni, contro le 176.492 di ottobre 2017.

Il periodo gennaio-ottobre, dunque, totalizza una crescita del 5,7% grazie alle 1.836.480 unità a fronte delle 1.737.371 dei primi 10 mesi 2017.

Nella suddivisione per alimentazione, segno positivo per tutte le alimentazioni per i primi 10 mesi, ad eccezione del diesel, che perde il 12,2% rispetto allo scorso anno, proseguendo il trend negativo in corso già da diverso tempo. La sua rappresentatività, infatti, cede l’8%, attestandosi al 39,5%.

Crescono, invece, la benzina (+14,8%) con una quota del 54,4% (+7%) grazie alle 999.415 unità, e forte incremento delle ibride +32,9%, che guadagnano l’1%, attestandosi al 4,7% di quota con 86.555 veicoli; crescita a doppia cifra, infine, per vetture elettriche, che con 23.084 unità lievitano del 12,6%.

Spagna

Ad ottobre flessione del -6,6%, con 88.410 nuove vetture, contro le 94.676 di ottobre 2017, per gli effetti del WLTP; il cumulato dell’anno si mantiene positivo a doppia cifra (+10%) grazie alle 1.131.081 immatricolazioni rispetto alle 1.027.818 vendite dello scorso anno, grazie al contributo del mese di agosto.

Dalla divisione per canale di vendita, si desume che ad ottobre il calo è generalizzato: -23,1% per il noleggio (5.010 unità), -8,2% per le società (30.427 veicoli) e un -1% per i privati (54.927 veicoli) in confronto al 2017; nel cumulato per canali, le crescite sono del 7,2% per il noleggio, del 17,4% per le società e del 7,3% per i privati.

L’Associazione spagnola degli importatori confida che il mercato nei prossimi due mesi possa normalizzarsi, per arrivare a chiudere l’anno 2018 con un incremento a doppia cifra.

I commenti delle Associazioni

«Con un parco circolante in Italia caratterizzato per il 34% da vetture ante Euro 4, quindi immatricolate prima del 2006, diventa urgente - afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - l’attuazione di un piano strategico che ne favorisca il rinnovo, puntando parallelamente sulla realizzazione di nuove infrastrutture. Esaminate le tendenze degli ultimi mesi, quindi, il nostro Centro Studi e Statistiche considerato anche il quadro macroeconomico di decelerazione, ha stimato un ulteriore calo delle vendite del 2018, prevedendo che queste si arrestino a 1.930.000 unità, pari al -2,1% rispetto al 2017».

«Ad ottobre, il mercato europeo dell’auto continua a decelerare, sebbene a un ritmo più moderato rispetto a settembre - commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA - La causa principale è ancora rappresentata dagli effetti dell’introduzione del test WLTP sulle emissioni, che ha provocato un'impennata eccezionale delle immatricolazioni durante l'estate. Di conseguenza, la domanda di nuove auto è scesa nella maggior parte dei Paesi dell'UE ad ottobre, compresi i cinque major market. E prosegue in tutti i maggiori mercati la contrazione delle vendite di vetture diesel, che incide sull’aumento delle emissioni medie di CO2 delle nuove vetture immatricolate».

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