Mercato Europa: novembre ancora in crescita

Mercato Europa: novembre ancora in crescita
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Italia e Spagna tirano la volata e così il mercato dell’auto europeo archivia un altro mese positivo, malgrado l’ulteriore pesante calo delle vendite in Gran Bretagna
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
17 dicembre 2017

Gli analisti dotati di migliore memoria sostengono che siano ormai ben 48 i mesi con segno + per le vendite di autovetture in Europa: e non c’è dubbio che il Vecchio Continente, alla luce dei dati più recenti diffusi da Acea, Associazione dei costruttori europei, sia ormai lanciato a sfiorare la soglia dei 16 milioni di nuovi veicoli a fine 2017.

A novembre nell’Europa dei 28+Efta le nuove immatricolazioni, nonostante le persistenti difficoltà nel Regno Unito ormai all’ottavo calo consecutivo mensile, sono state 1.258.220, quasi 70.000 in più rispetto al 1.189.540 dello stesso mese dello scorso anno e pari ad un +5,8%.

Nel totale da inizio anno si è arrivati 14.493.361 vendite, pari al +4% sul totale di 13.938.047 di gennaio-novembre 2016. Risultati positivi per quattro dei cinque Major Market: l’Italia fa meglio degli altri con +8,7%, la Spagna chiude a +7,8%, la Francia a +5,3% e la Germania con un +3% rispetto a quanto archiviato a gennaio-novembre 2016.

Le marche italiane a novembre hanno registrato in Europa, 74.568 immatricolazioni (-0,9%), con quota di mercato del 5,9%; riscontri positivi per i brand Jeep (+27,6%) e Alfa Romeo (+23%).

Nel primi undici mesi del 2017, i volumi delle vetture italiane ammontano a 982.414 unità, in rialzo del 6,9% sullo stesso periodo del 2016, mentre la quota di mercato passa dal 6,6% dello scorso anno al 6,8% attuale.

Nel periodo gennaio-novembre 2017, andamento positivo i marchi Fiat (+6,4%), Jeep (+2,7%) e Alfa Romeo (+33,3%).

Germania

Con 302.636 immatricolazioni di auto nuove, a novembre il mercato tedesco segna una crescita del 9,4% rispetto alle 276.567 di novembre 2016. Il totale degli 11 mesi si porta a 3.187.312 auto, pari al +3% rispetto allo stesso periodo del 2016.

La quota del canale privati a novembre è del 36,6%, in crescita del 15,9% mentre quella delle persone giuridiche si attesta sul 63,3% e cresce del 6,0%. Trend positivo per tutte le alimentazioni, tranne che per il diesel che prosegue nella sua flessione, perdendo il 17% rispetto allo scorso anno, con 102.972 immatricolazioni e una quota che scende al 34%.

Aumento del 28%, invece, per la benzina, ora al 61,7% delle immatricolazioni, con 186.772 unità.

Forti incrementi per elettriche (+146,2% con 3.031 unità e quota dell’1%), metano (+112,3%), Gpl (+107,5%) ed ibride (+79,4%).

Se le statistiche di dicembre si confermeranno positive, a fine anno in Germania si potrebbe arrivare a 3,5 milioni di nuove auto; e quelli del 2017 sono i livelli di mercato più alti del decennio.

Francia

A novembre sono state immatricolate 180.005 nuove auto, il +10,3% rispetto alle 163.161 di novembre 2016; nei primi 11 mesi il mercato arriva a 1.917.376 unità, con crescita del 5,3% rispetto ai 1.820.805 nuovi veicoli del periodo gennaio/novembre 2016.

Da registrare il pesante calo del diesel, passato dal 73% del 2012 al 47% di oggi, con calo negli 11 mesi del 4,4%. Si attestano al 47,5% le vetture alimentate a benzina, con crescita a doppia cifra negli 11 mesi 2017 (+14,2%).

Sempre rilevante la performance delle ibride che registrano un +42,2% e sono ora al 3,8% del totale del mercato, grazie alle 73.105 vendite contro le 51.403 dello scorso anno, e continuano gli ottimi risultati delle vetture elettriche, che nel cumulato aumentano del 17,7% con 22.184 veicoli contro i 18.932 di gennaio-novembre 2016.

Il mercato dell’usato registra 428.822 unità a novembre, con variazione negativa dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2016.

Nel periodo gennaio-novembre 2017, i volumi complessivi si attestano a 5.271.439 unità, con incremento del 2,1% sullo stesso periodo del 2016.

Spagna

Le immatricolazioni a novembre sono state 104.170, il +12,4% rispetto alle 92.653 del 2016: il cumulato si porta a 1.131.988 vendite, pari al +7,8% rispetto alle 1.050.121 del gennaio-novembre 2016.

Negli 11 mesi, il canale che cresce meno è quello dei privati, che aumenta del 4,1% con 578.852 vendite, contro un novembre a +13,4% e 62.283 unità. Buon ritmo di crescita delle immatricolazioni a società (+8,8%) rispetto al 2016 che registrano a novembre 33.425 unità, portando il cumulato a 338.759, con incremento del 13,7%. Il noleggio, infine, segna a novembre un +20,6% grazie alle 8.462 unità e porta il totale degli 11 mesi a 214.377 veicoli (+9,3%).

Nel dettaglio, il mercato di novembre risulta così ripartito: 62.283 auto intestate a privati (+13,4%), 33.425 intestate a società (+8,8%), 8.462 destinate al noleggio (+20,6%); le auto intestate ai privati rappresentano circa il 60% del mercato.

Anche nel cumulato da inizio anno, come detto, tutti i segmenti mantengono un segno positivo: +4,1% per i privati (con quota del 51%), +13,7% per le vendite alle società e +9,3% per il comparto del noleggio.

Secondo l’alimentazione, a novembre le vendite di vetture diesel rappresentano il 44,6% (dato più basso del 2017), quelle a benzina il 49,4%; ibride ed elettriche sono il 5,9%; nel cumulato le auto a benzina sono il 46,2% del mercato, le diesel il 48,7%, ibride/elettriche il 5,1%.

Con le cifre totalizzate nei primi undici mesi dell'anno, è probabile che il 2017 si chiuderà con circa 1,2 milioni auto immatricolate.

Regno Unito

Continua a precipitare il mercato dell’auto del Regno Unito: a novembre, con 163.541 vendite, la flessione è dell’11,2%, rispetto alle 184.101 del novembre 2016.

Subiscono una diminuzione di tutti i canali di vendita: le società flettono del 33,6% con 4.469 unità è perdono volumi anche i privati, con un -5,1% con 74.065 immatricolazioni; flessione a doppia cifra, infine, per le flotte, che scendono del 14,4% e si attestano sulle 85.007 unità.

Ridistribuite le quote di mercato del diesel (ora al 37,7% rispetto al 48,3% dello stesso periodo del 2016) che flette del 30,6% a causa delle politiche anti-diesel del Governo, ma che resterebbe ancora la principale scelta per il costo del carburante e le minori emissioni di CO2.

Tra le altre alimentazioni, la benzina (al 56,8% di quota dal 48,1%) segna un +5% mentre le alternative passano dal 3,6% al 5,4% di quota grazie a un +33,1%.

Nel complessivo del periodo gennaio-novembre 2017, si accentua il calo delle vendite, che flettono del 5% con 2.388.144 immatricolazioni contro lei 2.514.764 degli 11 mesi del 2016.

I commenti delle Associazioni

«L’apprezzata crescita del mercato in Italia - ha dichiarato Romano Valente, Direttore Generale di Unrae - non sta dando risultati sull’efficace rinnovo del parco circolante: il 44% delle vendite di auto nuove va in sostituzione di veicoli con circa tre anni di anzianità, mentre il parco anziano ante Euro2 (1997) all’attuale velocità di radiazioni impiegherà ben 26 anni a esaurirsi. Di qui la necessità che in preparazione dei piani per la nuova mobilità i Decisori locali e nazionali agiscano incisivamente e tempestivamente riconoscendo vantaggi fiscali a chi sostituisce un’auto obsoleta, nel rispetto della neutralità tecnologica, anche Euro6».

«Come già segnalato - rileva Aurelio Nervo, Presidente di Anfia - il mercato delle auto diesel sta cambiando: nei primi undici mesi del 2017 si assiste al calo della quota in Germania (39,3%), Francia (47,5%) e Regno Unito (42,2%), tendenza che impone ai costruttori una revisione dei piani di vendita e della produzione. Le auto diesel producono emissioni di CO2 inferiori alle auto a benzina, le cui vendite sono invece in aumento. Importante anche la buona performance dei Paesi nuovi membri UE che, con immatricolazioni in crescita del 14% nel progressivo da inizio 2017, continuano a dare un contributo significativo all’incremento del mercato nel suo complesso».

«Pur mantenendo la migliore performance negli undici mesi - sottolinea Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto - a novembre l’Italia cede il passo alle principali piazze europee, ma non è certo questo l’unico campanello di allarme. Pesa più del solito “l’aiutino“ tutto italiano delle KM0, in aumento nell’ultimo mese del 51,2% rispetto allo stesso periodo del 2016 e pesa soprattutto la contrazione delle vendite ai privati. Al netto delle KM0, le immatricolazioni italiane, che apparentemente viaggiano a una velocità più che doppia rispetto all’incremento europeo, avrebbero un trend nella media».

 

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