Mercato Italia: la gelata di febbraio, -8,8%

Mercato Italia: la gelata di febbraio, -8,8%
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Vendite indietro tutta anche a febbraio: uniche a salvarsi, le vetture elettrificate. E il Coronavirus c'entra fino ad un certo punto
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
3 marzo 2020

Vanno male le vendite, ai tempi del Coronavirus: i dati resi noti dal Ministero di Infrastrutture e Trasporti non lasciano spazio a valutazioni positive, visto che fotografano una situazione di forte contrazione.

Il mercato a febbraio, con 162.793 immatricolazioni, è in calo dell’8,8% rispetto allo stesso mese del 2019; ed i volumi dei primi due mesi del 2020 arrivano a 318.545 unità, il -7,3% rispetto allo stesso periodo del 2019.

I riflessi del coronavirus hanno un impatto evidente nelle aree investite più direttamente all’emergenza sanitaria: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna perdono rispettivamente 20,9%, 19,54% e 19,56%.

Inoltre, le difficoltà negli spostamenti e le limitazioni alle attività lavorative, commerciali e sociali hanno comportato una drastica riduzione delle vendite a privati, calate oltre la media regionale in Lombardia (-22,9%) e Veneto (-21,6%), e del 18,7% in Emilia-Romagna.

L'inarrestabile declino del diesel

Nel dettaglio, continua il calo delle immatricolazioni di vetture diesel, che nel mese cedono il 30%, attestandosi al 34,5% di quota, quasi undici punti in meno su febbraio 2019; nel primo bimestre, il calo tendenziale si attesta così al 27%; le vetture a benzina calano del 3% sia nel mese che nel cumulato, valendo il  45% del mercato a febbraio e il 46% nei primi due mesi del 2020; i modelli ad alimentazione alternativa registrano a febbraio una quota del 20,4% (la più alta da aprile 2010) e crescono del 51,5% nel mese e del 45% nel primo bimestre.

Le auto GPL diminuiscono dell’11% nel mese e del 16% nel cumulato, toccando la quota del 6% a febbraio e nei primi due mesi del 2020; continua, invece, la buona performance delle vetture a metano, in aumento dell’81% a febbraio (con quota totale del 2,2%) e del 107% nel primo bimestre 2020 (quota del 2,4%).

Infine, prosegue la forte crescita del mercato delle vetture elettrificate: ibride mild e full aumentano dell’83% nel mese, con quota di mercato del 10,3%, e del 79% nel primo bimestre 2020, con quota del 10%.

Nel cumulato dei primi due mesi del 2020, elettriche e ibride ricaricabili crescono di quasi sei volte rispetto allo stesso periodo del 2019; va ricordato che le vetture ricaricabili, con prezzo di vendita non superiore ai 50.000 euro IVA esclusa e con emissioni fino a 70 g/km di CO2, beneficiano dell’ecobonus per il loro acquisto.
 

Male i privati, cresce il noleggio

Le vendite a privati diminuiscono nel mese del 19,4%, scendendo al 51,6% di quota, mentre nel primo bimestre la flessione è del 16,7% e quota di mercato inferiore di ben 6 punti rispetto allo stesso periodo 2019 (quota 55,2% contro 61,3%).

Anche le società presentano un andamento negativo, con il -13,4% di immatricolazioni, nonostante gli sforzi in termini di auto-immatricolazioni messi in atto dalle reti dei dealer, mentre a febbraio è consistente la crescita del noleggio che con un +18,1% (quota di mercato del 32,8%) e +18,3% nel periodo gennaio-febbraio, tocca una quota che sfiora il 30%.

In riferimento al mercato per segmenti, a febbraio diminuiscono del 4% le immatricolazioni delle superutilitarie (i modelli più venduti sono Fiat Panda e Fiat 500) e dell’11% quelle delle utilitarie, il cui modello più venduto è Lancia Ypsilon; le vetture medie (Fiat Tipo il modello più venduto) calano del 7%, con medie-inferiori in flessione del 12% e medie superiori in crescita del 19,5%.

In calo, per il secondo mese consecutivo, le immatricolazioni di SUV di tutte le dimensioni (-7,5% con una quota di mercato del 40%), di cui il 15% è rappresentato da vetture del Gruppo FCA; i SUV piccoli (i più venduti sono Fiat 500X e Jeep Renegade) mostrano una variazione positiva dell’11%, mentre i modelli compatti, medi e grandi sono in calo del 17%, del 28% e del 23%.

Variazione negativa anche per i monovolumi, che a febbraio si riducono del 14%; infine, è forte il calo delle auto superiori (-37,5%), di quelle di lusso (-24%) e delle sportive (-34%).

Nel primo bimestre 2020 sono in crescita solo le medie-superiori (+12,5%), i SUV piccoli (+6%) ed i monovolumi piccoli (+7%), mentre sono in calo tutti gli altri segmenti.

In sofferenza il Made in Italy

Le marche nazionali totalizzano nel mese 41.746 immatricolazioni (-7%), con quota di mercato del 25,6%; da inizio 2020, arrivano a 82.201 unità (-3,5%), con quota di mercato del 25,8%.

I marchi di FCA (esclusi Ferrari e Maserati) totalizzano 41.300 vendite nel mese (-6,7%), con quota di mercato del 25,4%; andamento positivo per i brand Fiat (+4,4%), Lancia (+2,2%) e Lamborghini (+3,5%).

Nel periodo gennaio-febbraio, i marchi di FCA (escluse Ferrari e Maserati) valgono 81.200 autovetture, in calo del 3,4% e quota di mercato del 25,5%; chiudono bene il progressivo 2020 il brand Fiat (+5%), Ferrari (+17,3%) e Lamborghini (+19,2%).

A febbraio sono cinque i modelli italiani nella top ten: Fiat Panda (14.465 unità) sempre in prima posizione, seguita da Lancia Ypsilon (5.948), stabile, e, al quarto posto, da Fiat 500 (3.828); quinta la Fiat 500X (3.587), che sale di due posizioni, seguita da Jeep Renegade (3.423), che avanza di ben quattro posizioni.

Il mercato dell’usato a febbraio 2020 totalizza 336.634 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, pari ad un calo del 7,3% su febbraio 2019; nei primi due mesi del 2020, i trasferimenti di proprietà sono 675.388, pari al -8,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.
 

I commenti delle Associazioni

«Sul rallentamento generale delle immatricolazioni di questo mese - commenta Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - ha in realtà iniziato a pesare anche la situazione di crisi che l’Italia sta vivendo a seguito dell’emergenza coronavirus. Le difficoltà segnalate dai concessionari, in termini di calo delle visite in sede e degli ordini, in particolar modo nelle regioni della “zona rossa“, si rifletteranno, con ogni probabilità, in un ulteriore calo del mercato, come fa presagire anche il peggiorato clima di fiducia dei consumatori. Ci auguriamo che a breve si avvii un processo di normalizzazione affinché tutte le imprese del settore, a maggior ragione quelle della filiera produttiva, possano contenere le perdite e ritornare competitive sui mercati internazionali».

«Nelle regioni del nord Italia, più colpite dall’emergenza epidemiologica - ha dichiarato De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto - assistiamo al sostanziale fermo dell’attività nelle zone rosse e, in quelle gialle, al forte rallentamento delle visite in salone, della raccolta ordini e delle operazioni di assistenza, dove le disdette in officina raggiungono anche punte del 40%. Le misure appena varate dal Governo non sono sufficienti a sostenere le imprese ed i lavoratori che si trovano al di fuori delle zone rosse. In mancanza di interventi di politica economica efficaci, prevediamo per il 2020 una flessione del mercato che può raggiungere anche il -10%. Federauto non può che esprimere la preoccupazione per le aziende associate situate nelle zone più a rischio e lo ha fatto trasferendo le informazioni necessarie al Ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli». 

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