Metano senza pace: arriva lo sciopero dei distributori

Metano senza pace: arriva lo sciopero dei distributori
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Impianti chiusi dal 4 al 6 maggio: le tensioni sul prezzo del gas portano alla serrata degli operatori
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
4 maggio 2022

Il carburante che più degli altri ha subito le conseguenze del conflitto in terra ucraina, più che raddoppiando in pochi giorni le sue quotazione e quindi perdendo ogni appeal in termini di convenienza gestionale, per tre giorni sarà difficilmente reperibile per gli automobilisti.

Infatti le associazioni di categoria Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano hanno confermato tre giorni di serrata: gli operatori interromperanno l'erogazione presso le stazioni del gas naturale dal 4 al 6 maggio, garantendo le sole fasce di garanzia giornaliera dalle 7 alle 9 del mattino.

Un’astensione che suona come l'unica risposta possibile davanti agli appelli inascoltati finora rivolti al Governo, cui è stato chiesto un sostegno concreto, anche attraverso la riduzione dell’IVA dal 22 al 5%, non solo per l’uso civile e industriale. 

Nel loro comunicato stampa le associazioni hanno ribadito le ragioni della protesta: “Il settore del metano per autotrazione dallo scorso ottobre chiede al Governo un intervento volto a garantire, come già avvenuto per gli altri carburanti, una riduzione del prezzo al consumo. L’impennata del costo del gas naturale che da mesi si è abbattuta sul comparto e che si è acuita dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, ha reso insostenibile la situazione per addetti ai lavori e utenti”.

Lo sciopero appare come un’azione dettata dalla necessità e dall’urgenza di salvaguardare un’eccellenza italiana che tanto ha dato e molto può ancora dare al Paese in termini economici, ambientali e occupazionali: la filiera del metano per autotrazione, ricordiamo, conta in Italia circa 20.000 addetti per oltre 1.500 punti vendita, mentre si calcola che siano oltre un milione le famiglie, le società di autotrasportatori e le aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità, convinte dall’economicità e dai vantaggi ecologici del gas naturale e del 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione.
 

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