Michael Schumacher, sono passati già nove anni...

Michael Schumacher, sono passati già nove anni...
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Era il 29 dicembre 2013 quando il "Kaiser" cadde dagli sci e riportò ferite tali da doverlo mettere in coma farmacologico per molti mesi. Oggi è vivo "ed è qui, è diverso ma è lui, ed è ancora qui"
29 dicembre 2022

Erano le 11:07 di mattina del 29 dicembre 2013 a Méribel, in Savoia (Francia). Michael Schumacher stava sciando in un breve tratto fuori pista quando cadde e, per un caso sfortunato a dir poco, la sua testa impattò con una roccia che affiorava dalla neve fresca. A peggiorare le cose, sul casco era stata montata una videocamera sportiva, la cui barra di supporto si ruppe andando a perforare l'elmetto e colpire direttamente il cranio dell'ex pilota di Formula 1.

Questo è quanto successo esattamente nove anni fa ad uno fra i più grandi piloti di Formula 1 della storia, detentore di 7 titoli mondiali di cui cinque consecutivi in Ferrari e soprannominato "Kaiser" per le sue origini tedesche, che ancora oggi risulta nei piani più alti delle classifiche mondiali in termini di gare vinte (91), podi (155) e pole position (68) - secondo solo a Hamilton in queste tre categorie. 

Dopo l'incidente di Méribel, Schumacher venne trasportato e ricoverato d'urgenza all'ospedale di Grenoble in stato semicomatoso, alle 12:40 di pomeriggio. Si sussegguirono due operazioni neurochirurgiche per via di un grave trauma cranico ed emorragie cerebrali diffuse, a seguito delle quali venne poi mantenuto in coma farmacologico. Momenti difficilissimi e delicatissimi, ma il Kaiser sopravvisse. E il 16 giugno 2014, quasi sei mesi dopo l'incidente, Schumacher uscì fuori dal coma e abbandonò l'ospedale di Grenoble per seguire un percorso riabilitativo a Losanna, vicino alla sua villa di Gland (Svizzera).

Da quel momento esatto, la famiglia e i pochi che hanno diritto di fargli visita - fra cui Jean Todt - mantengono il massimo riserbo sulle sue condizioni. Dal documentario uscito su Netflix è emerso che Michael sia vigile, e che la moglie Corinna sia forte proprio perché "lui è ancora qui, è diverso ma è lui e c'è ancora". Jean Todt va a visitarlo regolarmente per guardare il GP insieme a Schumi, cosa che dimostra come Michael sia effettivamente cosciente.

Il figlio Mick, anch'egli pilota di F1 per la Haas, si è però lasciato "sfuggire" che il padre abbia perso l'uso della parola, e questo gli causa un vuoto incolmabile: "Ero piccolo, mentre ora potremmo davvero parlare insieme la stessa lingua, quella del Motorsport. Darei qualunque cosa per poterlo fare". Proprio lo scorso 25 dicembre Mick ha pubblicato una foto natalizia insieme alla sorella Gina-Maria e alla madre Corinna, mentre Michael non è presente - cosa che ha straziato non poco i fan di tutto il mondo, proprio perché Natale, la festa in cui i membri della famiglia si riuniscono sempre.

Michael Schumacher è fautore della passione di molti petrolhead nati a cavallo tra gli Anni '80 e gli Anni '90 per la Formula 1 e in particolar modo per la Ferrari, che dal 2000 al 2004 ha vinto il campionato mondiale proprio grazie al Kaiser. Le sue enormi capacità di guida, di comunicazione con l'auto e di relazionarsi con il pubblico lo hanno reso il mito, la leggenda che tutti, grandi e piccoli, ancora ricordiamo con il sorriso e una nota di nostalgia. E che grazie ai racconti e ai filmati, tutti potranno in gran parte ancora conoscere negli anni a venire.

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