Michelin: performance e durata anche nel racing

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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
A Monza il Bibendum dimostra per l'ennesima volta come la durata sia fondamentale per la performance
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
20 ottobre 2011

Autodromo di Monza – Nel week end appena trascorso l'asfalto del celebre circuito brianzolo è stato teatro delle finali di Campionato di “Porsche Carrera Cup Italia”, “Michelin Cup” e dei Trofei “Abarth 500 Selenia Europe” e “Abarth 500 Selenia Italia”.

Denominatore comune di queste competizioni automobilistiche, oltre ovviamente all'asfalto su cui le gare si sono disputate, è Michelin, che  impegnandosi nel fornire gli pneumatici necessari allo svolgimento dei suddetti trofei monomarca consolida il suo impegno nel mondo delle corse.

I Campionati

Grandi protagoniste, insieme a piloti e vetture, del Porsche Carrera Cup Italia, della Michelin Cup, del Trofeo Abarth 500 Selenia Europe e del Trofeo Abarth 500 Selenia Italia, le coperture francesi sono realizzate per adattarsi alle caratteristiche di due vetture molto diverse tra loro, ossia la Porsche 911 Carrera, e l'Abarth 500 “Assetto Corse”.

La prima, dotata di motore posteriore a sbalzo sei cilindri boxer, ha richiesto degli pneumatici pensati specificatamente per sopportare le sollecitazioni prodotte dall'iconica vettura di Zuffenhausen, pertanto questi hanno ricevuto lo specifico marcaggio “GT Cup” sul fianco, in modo da renderle immediatamente contraddistinguibili da altre coperture destinate alle competizioni.

Differenze nelle coperture: Slick e Rain

Possiamo inoltre notare come in questo caso specifico gli pneumatici Slick differiscano, oltre che nella mescola e per i visibili intagli, anche nella misura anteriore da quelli Rain, in quanto le 911 impegnate nel Carrera Cup “calzavano” dei 25/64-18 Cup N1 nella configurazione da asciutto, e dei  24/64-18 Cup N1 rain P2G in caso di asfalto bagnato.

Invariata invece, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, la dimensione delle coperture posteriori: 30/60-18 Cup N1 le Slick, e 30/60-18 Cup N1 rain P2G le gomme da asfalto bagnato.

Identiche invece nelle misure anteriore e posteriore le coperture monomescola destinate ai Trofei Abath, realizzate appositamente per le moderne vetture a trazione anteriore con pesi medio bassi e potenze al di sopra dei 180CV. Queste coperture sono state sviluppate per avere una performance che si mantiene nel tempo rendendo possibile un sensibile controllo dei costi pur garantendo prestazioni di assoluto rilievo.

Nella fattispecie le Abarth 500 Assetto Corse impegnate in queste competizioni sono state equipaggiate con pneumatici 20/61-17 Abarth S in caso di pista asciutta (Slick) e 20/61-17 Abarth P (Rain) qualora l'asfalto fosse stato bagnato.

Il mantenimento delle performance: la parola al cronometro

Possiamo inoltre apprezzare le rilevanti performance garantite dalle coperture francesi analizzando i crono di Balzan durante gara 1. Si può infatti notare come il 3 volte campione di categoria abbia girato in maniera praticamente costante sul ritmo dell'1'52 nell'arco dei 16 giri della corsa.

L'italiano ha infatti fermato il cronometro sul tempo dell'1'51.423 durante il suo miglior giro, facendo invece segnare un tempo di 1'52.537 in quello peggiore, escludendo un 1'53.845 dovuto a un sorpasso e l'1'54.590 del primo giro dovuto alla partenza da fermo.

Questi infatti i tempi giro per giro nel corso di gara 1: 1) 1’54.590; 2) 1’51.914; 3) 1’52.018; 4) 1’51.879; 5) 1’52.518; 6) 1’52.027; 7) 1’51.423; 8) 1’51.845; 9) 1’51.795; 10) 1’52.138; 11) 1’52.250; 12) 1’51.590; 13) 1’53.845; 14) 1’52.526; 15) 1’52.537; 16) 1’52.511

Una media cronometrica quindi decisamente rilevante, che permette di capire appieno quanto basso sia il livello di degrado subito dalle coperture pneumatiche nell'arco della corsa, un risultato ottenibile solo grazie a un grande lavoro di sviluppo mirato ad abbattere le resistenze al rotolamento salvaguardando però il mantenimento delle performance nel tempo.

Performanti anche a Le Mans

Basti pensare a tal proposito, che durante l'ultima 24 Ore di le Mans gli pneumatici Michelin hanno  permesso al team Audi equipaggiato con le coperture francesi, di effettuare solamente 7 cambi gomme, che si traducono in una media di oltre 700 km di durata per gomma, un valore assolutamente di rilievo in una competizione così impegnativa in termini di mantenimento delle performance.

 

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