Morto Masayuki Tamiya, presidente dell'omonima azienda

Morto Masayuki Tamiya, presidente dell'omonima azienda
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Il colosso giapponese del modellismo a due e quattro ruote perde il nipote del fondatore
13 maggio 2017

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Chiunque sia stato un piccolo amante delle quattro ruote in scala, meglio se radiocomandate, dagli anni Ottanta circa, non può non aver conosciuto i mitici modelli giapponesi Tamiya e ricordarli con piacere anche da adulto. Se ne è andato lo scorso 1 maggio Masayuki Tamiya, erede di Shunsaku Tamiya e presidente dell’azienda dal 2008. Aveva 59 anni ed era nipote del fondatore, con una carriera in azienda dal 1990.

Al tempo ma anche oggi tra i marchi leader del settore, con sede storica a Shizuoka, l’azienda fondata da Yoshio Tamiya prospera dal 1946 ma è soprattutto da fine secolo che spopola in tutto il globo, con sedi in ogni continente tra cui quelle di Europa, in Germania e USA, in California, inaugurate entrambe nel 1989. La dedizione di Tamiya per il mondo automotive è indiscussa ed apprezzata dal mercato, pur se con gli anni sono stati diversi i fronti più popolari nella sua vasta produzione. A beneficio dei piccoli, il confine tra gioco gestibile, per quanto impegnativo e hobby troppo oneroso per un giovane da solo, non è quasi mai stato superato, al contrario della bellezza e dei richiami alla storia del motorismo sportivo, sempre crescenti.

Nei primi anni Novanta il marchio compare anche sulle Lotus F1, ma è per i cortili privati o negli spazi pubblici adibiti che si consumano avvincenti sfide, con tanto di modifiche per incrementare le prestazioni di modelli 1/10 radiocomandati con motore elettrico, capaci di far sentire la passione per il Motorsport in chiave giocosa ai bambini, uscendo dalle piccole piste casalinghe più statiche in voga fino ad allora, senza però avere pericoli o impegni di un motore a scoppio.

 

Tra i più popolari modelli RC venuti nell’era globale dell’azienda, si ricordano: Grasshopper, Hornet, Hotshot (ne ebbe una anche Ayrton Senna), Boomerang, Avante, Porsche 959 Paris-Dakar, Super Shot, Super Sabre, Wild Willy e la mitica Big Wig (che dal 1986 viene ripresa oggi, con nuova edizione 2017). Innumerevoli le bellissime riproduzioni statiche di auto e moto per ogni genere di competizione o produzione di serie un po ”speciale”, fino alle più recenti mini4WD, fantasiose e capaci di accattivare lo sguardo di un bambino ma al contempo di convincere anche l’adulto, che debba poi acquistare il bel regalo piuttosto che cimentarsi direttamente.

 

 

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