Multa ZTL via WhatsApp, è una truffa, non pagare nulla

Multa ZTL via WhatsApp, è una truffa, non pagare nulla
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Finti verbali per accesso in zona a traffico limitato circolano sull'app di messaggistica. Grafica curata e linguaggio formale per ingannare gli automobilisti meno esperti di tecnologia.
26 giugno 2025

Una nuova truffa digitale sta colpendo gli automobilisti italiani. Arriva direttamente su Whatsapp sotto forma di mutua per accesso non autorizzato in ZTL. Il messaggio sembra autentico: cita l’articolo 7 del Codice della Strada, riporta una sanzione di 196 euro che sale a 468 euro se non si paga in tempo, e include un link per il pagamento immediato.

I truffatori hanno fatto le cose per bene. La grafica è professionale, il linguaggio formale e i riferimenti di legge sono costretti. Offrono persone uno sconto a che paga subiti. Sembra tutto vero, ma è una trappola ben costruita.

Come riconosco che è un falso? I segnali ci sono tutti. Le autorità non usano mai WhatsApp per notificare le multe. Le sanzioni arrivano solo tramite raccomandata, PEC o app IO della pubblica amministrazione. Il numero mittente è sempre sconosciuto e il messaggio crea urgenza per spingere a pagare senza riflettere.

Il vero pericolo è cliccare sul link. Non si rischia solo di perdere i soldi della finta multa, ma anche di consegnare ai criminali i propri dati personali e bancari. Cosi possono accedere al conto corrente e causare danni ben maggiori.

La difesa è semplice: mai interagire con questi messaggi: in caso di dubbio, telefonare direttamente alla Polizia Municipale o all’ente che avrebbe emesso la multa. Questa truffa punta su chi ha meno dimestichezza con la tecnologia, sfruttando la paura delle sanzioni. La regola d'oro è non fidarsi mai delle comunicazioni via WhatsApp e controllare sempre attraverso i canali ufficiali.

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