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Ricorso accolto, e multe annullate: dopo aver ricevuto quattro multe, da 98 euro ciascuna, per essere entrato in zona ZTL con una vettura ibrida ma che non risultava nell'elenco dei veicoli censiti da parte di Roma Capitale, un cittadino romano ha visto accolta la sua tesi: ovvero, che come riporta il comma 9 bis dell’art 7 del Codice della Strada, è permesso il libero accesso nelle ZTL ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida.
La sentenza appena emessa conferma la fattispecie giuridica del principio gerarchico delle fonti: in questo caso, le delibere comunali non possono derogare la norma di legge nazionale; e come scrive infatti il giudice, «l’accesso alle ZTL di un autoveicolo che non arreca alcun impatto né al patrimonio artistico né all’ambiente, non potrebbe ritenersi “libero in ogni caso” laddove fosse subordinato (…) ad un adempimento di tipo autorizzativo che sottrarrebbe alla norma legislativa qualsiasi intrinseco valore applicativo».
Alla luce di quanto esposto, appare quindi illegittima l’elevazione delle sanzioni.
La sentenza, che potrebbe far giurisprudenza qualora il verdetto emesso fosse impugnato dall'avvocatura di Roma Capitale ma venisse poi confermato diventando definitivo, potrebbe aprire la strada ad una profonda rivisitazione del modello finora adottato dal Capidoglio in merito alla regolamentazione d’ingresso delle auto ibride nella ZTL: fino ad oggi, ed in questo rispettando solo parzialmente il citato articolo del Codice della Strada, solo le auto elettriche possono circolare liberamente nelle ZTL, e non le auto ibride.
Il solo obbligo previsto per i proprietari di auto elettriche è la registrazione del numero di targa tramite il portale di Roma Servizi per la Mobilità, notifica che evita che al passaggio di un’auto elettrica sia elevata una sanzione poi destinata ad essere annullata; l'accesso nelle Zone a Traffico Limitato di Roma con veicolo ibrido è possibile solo se muniti di specifico permesso, rilasciato per particolari condizioni lavorative o personali, comunque di durata limitata nel tempo e che prevede il pagamento di oneri concessori ed imposte di bollo piuttosto onerose.
Ovvero tutto il contrario del libero accesso indicato nella norma del Codice.
Le auto più recenti hanno quasi tutte un sistema di ibridazione minimo (persino la piccola Panda), spesso introdotto con un leggere modifiche tecniche proprio per rientrare nella classificazione di "ibrida" per ragioni fiscali o di limitazioni del traffico. Dal punto di vista ambientale l'impatto di questi "micro ibridi" è quasi zero sulle emissioni, quindi se le intenzioni del Comune di Roma sono quelle di combattere l'inquinamento occorre mettere a punto un sistema molto più preciso per selezionare quali sono gli ibridi "veri" (quelli che tecnicamente chiamiamo full-hybrid oppure gli ibridi plug-in) piuttosto che "scavalcare" le leggi e i regolamenti con ordinanze comunali che, come si è visto, vanno contro la decisione del Giudice.