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Mancano soltanto nove Gran Premi alla fine del Mondiale 2025. Questo significa che si avvicina il tramonto delle monoposto a effetto suolo, pronte a cedere il passo a una nuova generazione di vetture. Il prossimo regolamento tecnico della Formula 1, che debutterà nel 2026, desta però preoccupazioni tra piloti e addetti ai lavori in merito a prestazioni e spettacolo in pista. La FIA, attraverso le parole di Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto, ha voluto rassicurare: "Non saranno più lente della Formula 2".
Nonostante manchino ancora diversi mesi al grande debutto, le monoposto del 2026 rappresentano già uno degli argomenti principali di discussione nel paddock. Che si tratti di piloti, ingegneri, addetti ai lavori o giornalisti, le aspettative sul futuro mantengono alta l’attenzione. I dubbi, in particolare, riguardano l’ipotesi che il Circus possa trasformarsi in un “campionato di gestione dell’energia”, sul modello della Formula E. A confermare queste perplessità ci sono le opinioni, spesso scettiche, di piloti che hanno già provato i prototipi al simulatore.
Molti hanno parlato di “sensazioni contrastanti”, che richiederanno importanti adattamenti nello stile di guida. Questo si lega anche alla gestione dei tempi sul giro, previsti più alti rispetto a quelli attuali e vicini a quelli della Formula 2. La perdita di performance è legata al minor carico aerodinamico, che renderà le vetture più veloci sui rettilinei ma sensibilmente più lente in curva. "Sono un po’ sorpreso da quanta enfasi venga posta sui tempi sul giro", ha dichiarato Tombazis ad Autosport, rispondendo alle preoccupazioni del paddock.
"La Formula 1 ha attraversato diverse fasi, con auto più lente o più veloci. Una volta che ci si abitua, diventa irrilevante. Se esci da un simulatore e provi una macchina più lenta di un secondo e mezzo, all’inizio ti sembra negativa, ma col tempo non conta più". Secondo Tombazis, dunque, i tempi sul giro non saranno un fattore determinante per lo spettacolo: "Le nostre simulazioni indicano che all’inizio del nuovo regolamento le vetture saranno più lente di uno o due secondi e mezzo, ma con l’evoluzione tecnica recupereranno velocità".
Come già annunciato, il primo test collettivo è previsto a fine gennaio a Barcellona, a porte chiuse. Ma la Federazione deve ancora definire al 100% tutti i dettagli regolamentari: "Non abbiamo dati completi da tutti i team e non conosciamo i livelli esatti di carico aerodinamico. Alcuni potrebbero inizialmente essere più lenti, ma non crediamo che i tempi sul giro diventeranno un tema centrale".
Tra le novità più rilevanti ci sarà anche l’addio al DRS. Con l’introduzione dell’aerodinamica attiva, il sistema di riduzione del drag non sarà più necessario: ogni monoposto potrà adottare una configurazione a bassa resistenza sui rettilinei, una sorta di DRS permanente. Il sistema sarà sostituito dalla modalità “Manual Override”. Ma quanto sarà efficace questa nuova soluzione? "È uno degli aspetti che stiamo testando al simulatore. Ha somiglianze con il DRS, ma anche differenze a seconda delle piste", ha spiegato Tombazis. "L’obiettivo è mantenere i sorpassi difficili ma possibili: né troppo facili sui rettilinei, né impossibili in frenata. La messa a punto serve a garantire che il boost offerto dall’override sia calibrato circuito per circuito. Questo è il lavoro su cui ci stiamo concentrando", ha concluso il direttore tecnico FIA.