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La data è segnata sul calendario con un triplo cerchio rosso, quasi come fosse una giornata da bollino nero: ma non si tratta della temuta congestione delle autostrade per il traffico dei vacanzieri, quanto piuttosto dell'avvento delle nuove regole stabilite dal MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) riguardo l’uso degli autovelox, più stringenti e meno permissive per gli enti locali.
Tra le norme destinate ad entrare presto in vigore, quella che impone distanze minime tra le postazioni precedute da una segnaletica visibile, l’obbligo di chiedere al Prefetto un parere per ogni installazione, limiti di velocità compatibili con la tipologia stradale, la verifica annuale della loro efficienza e soprattutto il requisito inderogabile dell’omologazione degli apparecchi.
Il nocciolo della questione è sempre lo stesso: da una parte le diverse sentenze della Cassazione che ribadiscono la necessità che gli apparecchi di rilevazione della velocità siano anche omologati oltre che approvati, e dall'altra il Ministero che con propri circolari ai Prefetti equipara invece omologazione ed approvazione, riferendosi ad un parere espresso dall'Avvocatura di Stato, che sostiene la sostanziale sostanziale omogeneità tra le procedure tecnico-amministrative alla base dell’omologazione e dell’approvazione.
Per cercare di uscire dalla fase di stallo, a fine marzo il MIT ha inviato alla Commissione Europea la bozza del decreto tecnico con le regole per l’omologazione e la verifica dei dispositivi (n. 2025/0159/IT), sperando in un’interpretazione coerente con il decreto MIT 282/2017 e quindi favorevole alla validità degli autovelox approvati a partire dal 2017.
In attesa del chiarimento su passaggio normativo fondamentale chiesto da anni da tante associazioni di utenti della strada, oggi si rischia un pericoloso cortocircuito, dal momento che a molti apparecchi manca proprio il decreto tecnico di omologazione, condizione che porterebbe ad un loro stop proprio nel periodo di solito più propizio per elevare sanzioni, ovvero con la stagione estiva ormai quasi iniziata.
E tra le nuove regole in vigore dal 12 giugno, c'è anche quella riguardante l'operatività dell’Osservatorio sulle multe stradali, che dovrà vigilare su come i Comuni spendono i proventi delle sanzioni, che per legge vanno utilizzati a migliorare sicurezza stradale, segnaletica e manutenzione delle infrastrutture.
In altri termini, per coprire le buche in strada e non per tappare buchi di bilancio.