Multe: burocrazia cieca, sorda e stupida. Anche le ZTL servono a fare cassa

Multe: burocrazia cieca, sorda e stupida. Anche le ZTL servono a fare cassa
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Il nostro editorialista Enrico De Vita è tornato a parlare di multe a cascata e ricorsi impossibili. E scopriamo che anche le ZTL diventano strumenti per "fare cassa"
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
26 marzo 2015

Il nostro editorialista Enrico De Vita è tornato a parlare di multe a cascata e ricorsi impossibili ai microfoni di Isoradio, intervistato da Elena Carbonari. 

 

Perché spesso le Zone a Traffico Limitato diventano delle trappole?
«La colpa è della segnaletica legata alle ZTL, che rappresenta veramente un problema in Italia. Troppo spesso infatti i comuni condensano in un unico pannello una miriade di informazioni e diventa praticamente impossibile leggerle e comprenderle tutte in un batter d'occhio, mentre si guida in mezzo al traffico delle città. Soprattutto quando i divieti di accesso sono differenziati in fasce orarie, che spesso sono diverse tra un varco e l'altro, come succede per esempio a Torino».


Perché anche le ZTL possono diventare delle macchine sforna-multe?

«Prendiamo un esempio. Un nostro lettore (vedere la lettera che riproponiamo in basso in forma integrale, ndr) si è visto recapitare a casa due multe per aver varcato due volte una ZTL senza permesso. Il problema è che i due accessi sono stati effettuati a distanza di nove minuti l'uno dall'altro. E questo significa che evidentemente l'accesso è stato frutto di un errore, nel senso che il nostro automobilista non voleva volontariamente varcare quella ZTL. Con ogni probabilità ha sbagliato strada finendo nella zona a traffico limitato, poi, senza essersi reso conto dell'errore, deve essere tornato indietro per prendere un’altra strada, rientrando così nella ZTL a 100 metri di distanza dal primo varco».

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Spesso i segnali che regolano la ZTL hanno orari difficili da interpretare mentre si è al volante


Qual è l'anomalia?
«Va bene la multa per il primo attraversamento, che ha regolarmente pagato. Ma illogico far pagare la sanzione anche per il secondo, effettuato soltanto nove minuti più tardi, perché se per entrare nella ZTL bisogna pagare un pedaggio, come a Milano, o una sanzione, come a Napoli, è ovvio che l’importo della gabella valga almeno per un’ora o un giorno. Del resto la sanzione per il divieto di sosta vale per 24 ore. Il nostro ascoltatore ha fatto ricorso per vedersi togliere almeno la seconda sanzione, ma non c'è stato niente da fare. Il Prefetto ha respinto il ricorso e non ha voluto sentire ragioni perché i vigili hanno istruito una pratica dove dicono che effettivamente l'automobilista ha varcato per due volte la ZTL».

Quindi a volte diventa impossibile persino fare ricorso...
«La burocrazia italiana è così ottusa da considerare i due passaggi (quasi contemporanei) come due reati. Ed è così medioevale che la sanzione iniziale, circa 74 euro, è stata raddoppiata dal Prefetto dopo aver respinto il ricorso sul secondo verbale, per un totale di 150 euro. E, ancora più vergognoso, sono state applicate spese di notifica fino ad arrivare ad un totale di 199 euro!»

La burocrazia italiana è così ottusa da considerare i due passaggi (quasi contemporanei) come due reati


Se anche il Prefetto non riesce ad essere una garanzia per il cittadino, cosa si può fare?
«Tutto questo è inaccettabile in uno Stato moderno, per questo ne parliamo a Isoradio. È arrivato il momento di affrontare in Parlamento il problema delle multe e dei ricorsi. Non si può raddoppiare la sanzione quando è chiaro che il cittadino è stato tratto in inganno dalla segnaletica e non aveva nessuna intenzione di compiere un secondo reato!»

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Spesso, nelle grandi città, ci sono orari di accesso diversi da un varco all'altro


Perché si verificano così tante situazioni anomale quando ci sono di mezzo multe elevate grazie alle telecamere?
«Il problema sorge quasi sempre nella fase di accertamento, quasi sempre gestita da ditte private. Spesso infatti non sono i vigili a elevare direttamente le sanzioni, ma società esterne, pagate con soldi pubblici – un tanto a pratica - che hanno tutto l'interesse a produrre un numero enorme di verbali. Su ogni sanzione infatti la ditta esterna, quindi il privato, ha una commissione che può variare da 17 a circa 30 euro. Questa mole inverosimile di verbali viene quindi prodotta industrialmente, senza che poi nessuno controlli con attenzione che non siano stati commessi errori. Anzi sappiamo di alcuni casi nei quali si incrementano deliberatamente gli errori per lucrare di più».

Perché bisogna prestare particolare attenzione ad una multa che comporta la decurtazione dei punti-patente? Quali sanzioni non prevedono la perdita dei punti?
«In Italia tutte le 84 infrazioni stradali previste dal Codice, tranne il divieto di sosta, comportano la decurtazione di punti sulla patente. Ma attenzione la sosta sulle strisce gialle dei bus o dei taxi e il mancato pagamento del pedaggio autostradale costano due punti sulla patente. E quindi oltre a pagare la sanzione relativa si deve ottemperare al secondo anacronistico adempimento, quello di comunicare con modulo a parte i dati di chi guidava. I comuni però si guardano bene dall'avvisare il cittadino che se non si comunica entro 60 giorni chi era al volante al momento dell'infrazione si devono pagare 250 euro!»

In Italia tutte le 84 infrazioni stradali previste dal Codice, tranne il divieto di sosta, comportano la decurtazione di punti


Esistono tantissimi automobilisti che si vedono arrivare una multa per aver violato di 1 km/h un limite di velocità. Ma come è possibile?
«Anche in questi casi assistiamo sempre alla scomparsa del buon senso. Se il limite su una strada è 50 km/h l'autovelox verrà tarato quasi sicuramente a 51 km/h. Poi, per legge ci sono 5 km/h di tolleranza, ma riguardano la imprecisione dell’autovelox, non quella del tachimetro di bordo. Per cui basta sforare anche di uno o due km/h il limite per vedersi recapitare a casa una bella multa. Utilizzare uno strumento in questa maniera non significa aumentare la sicurezza ma solo voler fare cassa. E i nuovi autovelox di Milano ne sono l'esempio lampante. Conosciamo però anche casi di vigili molto più ragionevoli, spinti da buon senso, che su un limite di 50 km/h hanno tarato gli strumenti di rilevazione elettronica a 76 km/h. In questo modo si colpisce soltanto chi diventa veramente un pericolo».

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Spesso basta uno sforamento di 1 km/h per vedersi arrivare a casa la multa


Quanto tempo è concesso al cittadino per pagare una multa? Dopo questo limite cosa succede?
«Una multa di 70 euro dopo 60 giorni viene raddoppiata, con un tasso di interesse del 100 per cento anche per un sol giorno. Un tasso di interesse stabilito dallo Stato, ma che non applicherebbe nemmeno il più strozzino degli usurari.. Poi ogni sei mesi scatta una maggiorazione semestrale del 10%, a cui si aggiungono l'aggio che può arrivare al 20% e, come se non bastasse, gli interessi di mora per ritardato pagamento. Su una semplice multa quindi aleggiano quattro “lievitazioni” salatissime. Singolarmente, il peggiore evasore fiscale del Paese ha un trattamento molto più benevolo e molto meno punitivo. Ma il Parlamento non se ne rende conto».   

La lettera del nostro Lettore a Enrico De Vita

Buongiorno Ingegnere,

 

in questi ultimi anni mi è capitato varie volte di apprezzare il suo operato e l’ho seguita anche durante qualche trasmissione radiofonica. La sua grossa competenza mi spinge a disturbarla per chiederle un parere su quanto di seguito specificato e come riportato nei due verbali ricevuti in contemporanea :
 

Verbale n. ZT14128***

Il giorno 17.03.2014 alle ore 15,59 mi imbattevo in una zona ZTL denominata “VARCO VIA TOLEDO ALT VIA PELLEGRINI”
Verbale n. ZT14130***
Il giorno 17.03.2014 alle ore 16,08 mi imbattevo in una zona ZTL denominata “VARCO PIAZZA DANTE DIR VIA TOL.EDO”
I due rilevatori sono a qualche centinaia di metri l’uno dall’altro.
Come può notare, tra il primo rilevamento ed il secondo ci sono appena 9 minuti (che potrebbero essere anche meno, se si andasse a verificare il sincronismo tra i due). All’arrivo dei due verbali, mi sono reato al comando Vigili Urbani per far presente la concomitanza dei due verbali e un gentile funzionario, mostrando una certa comprensione soprattutto con riguardo agli orari, mi suggerì di fare un ricorso per il secondo verbale chiedendo di “concedere attenuante di contemporaneità dei due eventi e di voler annullare il secondo verbale”, dopo aver naturalmente pagato il primo. Ora a distanza di circa 7 mesi, ho ricevuto una Raccomandata dal Prefetto di Napoli, che innanzitutto respinge la mia richiesta ma fa Ingiunzione di pagare la stratosferica cifra di ben 199,93 euro contro i 74,52 euro iniziali ! Ora, a parte il suo parere sulla contemporaneità, è giusto che l’importo sia lievitato in tale modo? Premetto che da oltre 25 anni mi sono trasferito fuori Napoli e che molto di rado mi reco in centro, per cui non ho necessità di seguire le innovazioni di circolazione e non mi ero proprio reso conto della ZTL, in quanto la segnaletica non è molto visibile. Ma questa non è ovviamente una giustificazione. Infinitamente grato se vorrà dare risposta a questa mia, e con la speranza che possa continuare ancora per molto a dare il suo apporto agli automobilisti italiani

 

Cordiali saluti
Antonio C.

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