Multe e punti sulla patente: non sempre bisogna denunciare chi guida

Multe e punti sulla patente: non sempre bisogna denunciare chi guida
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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Le sanzioni accessorie alle multe (i punti sulla patente) non vanno comunicati entro 60 giorni se alla multa è stato fatta opposizione, ma alcune amministrazioni procedono diversamente
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
16 maggio 2023

Alcune violazioni del Codice della Strada, oltre che ad una multa, portano ad una "sanzione accessoria" che è la decurtazione dei punti sulla patente. La prassi vuole che, insieme al verbale di accertamento, l'ente che eroga la multa (Polizia Stradale o Polizia Locale) alleghi un modulo da compilare con gli estremi del trasgressore da trasmettere "entro 60 giorni" dalla notifica del verbale. A questo punto si hanno due strade: indicare chi era alla guida (a cui successivamente verranno sottratti i punti) oppure pagare una sanzione aggiuntiva di circa 300 euro.

Tutto questo è valido se non c'è opposizione al verbale. L'art 7  - comma 4 del D.L. 150 del 1.09.2011 stabilisce che se si fa ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, vengono interrotti i termini dei 60 giorni e che solo alla fine del procedimento (al limite fino in Cassazione) possono essere di nuovo calcolati i 60 giorni prescritti dall'art. 126 bis del Codice della Strada. L'opposizione o ricorso interrompono questi termini perché la sanzione accessoria dei punti segue il medesimo iter della multa. Non solo: la Cassazione ha stabilito che, anche nel caso che il ricorso non venga accolto e si debba pagare la multa, l'amministrazione è tenuta a mandare un nuovo avviso al trasgressore, quello di prima non è più valido.

Sembrerebbe tutto chiaro e semplice, invece molte amministrazioni, trascorsi i fatidici sessanta giorni emettono "automaticamente" un nuovo verbale per aver omesso la comunicazione dei dati in violazione dell'art 126 bis, senza curarsi del fatto che ci sia in corso o meno una opposizione o ricorso o addirittura che questo sia stato accolto, obbligando il cittadino ad un nuovo ricorso.

Il sito migliortutela.org riporta addirittura un caso assurdo accaduto a Belluno: una signora ha fatto ricorso al Giudice di Pace per una multa illegittima presa nella frazione di Levego (BL) che prevedeva la decurtazione di 3 punti sulla patente. Il Giudice l'ha annullata alla presenza del Commissario Capo della Polizia Locale di Belluno. Appena uscito dal Tribunale, il commissario è tornato in ufficio e ha mandato alla signora la sanzione da 300 euro per mancata comunicazione del guidatore di una multa annullata pochi minuti prima e che, ovviamente, avrebbe dovuto essere annullata anch'essa. Una distrazione? Un automatismo dei computer? Di sicuro un inutile sovraccarico di lavoro per il Giudice di Pace.

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