Nissan “tradisce” Renault e sceglie BYD: nasce l’alleanza cino-giapponese per sfuggire alle maxi-multe UE

Nissan “tradisce” Renault e sceglie BYD: nasce l’alleanza cino-giapponese per sfuggire alle maxi-multe UE
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Cambio di rotta storica per Nissan: la casa giapponese abbandona gli alleati Renault e Mitsubishi per unirsi alla cinese BYD
21 ottobre 2025

Clamoroso nel mondo dell’automotive: Nissan ha deciso di cambiare alleato per la partita più delicata di tutte, quella delle emissioni di CO. Dopo anni di collaborazione con Renault e Mitsubishi, la casa giapponese ha scelto di stringere un accordo con la cinese BYD, oggi considerata la più grande rivale globale di Tesla e leader assoluta nelle vendite di auto elettriche. Secondo la documentazione ufficiale disponibile nei registri della Commissione Europea, il nuovo pool è gestito da Nissan Automotive Europe, con sede alle porte di Parigi, e include BYD Europe BV, la filiale olandese del colosso asiatico.

Il patto, valido per tutto il 2025, è stato registrato come un’alleanza aperta: chiunque voglia aderire potrà farlo entro il 17 novembre, presentando la richiesta direttamente a Nissan. Una scelta che segna un vero e proprio cambio di paradigma per il marchio giapponese, che finora aveva sempre giocato in squadra con i suoi partner storici. L’obiettivo, però, resta chiaro: evitare le maxi-multe europee per lo sforamento dei limiti di emissioni, che per alcuni costruttori possono tradursi in cifre a nove zeri.

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Il meccanismo del pooling e la strategia Nissan

La decisione di allearsi con BYD non è solo simbolica, ma strategica. Il pooling, o “raggruppamento di emissioni”, è uno strumento previsto dai regolamenti comunitari che consente ai costruttori di sommare le emissioni medie delle loro flotte. In pratica, chi ha auto più “sporche” può compensare i propri dati con chi produce veicoli più efficienti o a emissioni zero. Una pratica legale, ma che richiede un delicato equilibrio economico: chi beneficia del taglio delle emissioni deve pagare chi offre i propri “crediti verdi”. E in questo gioco di bilanci, la BYD gioca la parte del “partner virtuoso”: grazie al suo dominio nel settore delle auto elettriche e ibride plug-in, ha un’impronta emissiva bassissima, ideale per aiutare la Nissan a rispettare i target europei. Per contro, la casa giapponese potrà così concentrarsi sul lancio della sua nuova gamma elettrica in Europa, prevista proprio per il 2025, senza subire il peso economico delle multe.

Non è la prima volta che i grandi costruttori scelgono questa via: negli scorsi mesi un maxi-pool guidato da Tesla ha raccolto decine di marchi europei per condividere i crediti verdi e ridurre le penalità. Ora Nissan e BYD replicano la formula in chiave cino-giapponese, unendo tecnologia e convenienza. Questa nuova alleanza, tuttavia, rischia di avere ripercussioni politiche e industriali. Il rapporto con Renault, già in fase di ridefinizione dopo anni di tensioni e riorganizzazioni, potrebbe risentirne ulteriormente. Nissan sembra voler affermare una nuova autonomia, scegliendo la partnership con un costruttore che non solo domina il mercato cinese, ma che ambisce a imporsi anche in Europa.

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