Non solo incentivi: il Governo prepara (finalmente) un piano per l'auto?

Non solo incentivi: il Governo prepara (finalmente) un piano per l'auto?
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Oltre ai fondi per sostenere l'acquisto di vetture elettriche, anche una strategia per affrontare la riconversione industriale in maniera strutturale
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
10 febbraio 2022

Tavolo di lavoro  allargato a Palazzo Chigi: all'ordine del giorno, la definizione di un piano strategico per tutto il comparto automotive.

Un impegno troppo grande per lasciarlo nelle sole mani del ministro Giorgetti, che infatti è stato affiancato dai colleghi Daniele Franco, titolare del dicastero dell'Economia, Enrico Giovannini del Mims e Roberto Congolani, responsabile della Transizione Ecologica.

Quattro moschettieri, dunque, chiamati ad individuare la formula magica per sostenere la transizione ecologica, rilanciare il passaggio alla mobilità pulita e soprattutto fornire strumenti al comparto automotive per uscire dalla fase di stagnazione delle vendite e di crisi degli impianti produttivi legati soprattutto al segmento della componentistica.

Tanta roba, insomma, che sarebbe stato troppo ottimistico sperare trovasse soluzione già al primo incontro.

Ed infatti, dopo il primo confronto, i quattro si sono dati un prossimo appuntamento a stretto giro: entro sette giorni o poco più, infatti, dovrebbe arrivare a definizione una proposta articolata, che verrà presentato all'esame del Consiglio dei Ministro sotto forma di decreto.

Si parla - e si tratta solo di indiscrezioni - di interventi a più livelli per favorire la riconversione industriale e sostenere la transizione ordinata verso ibrido ed elettrico.

Belle parole, che tradotte in cifre significherebbero un impegno per almeno un miliardo di euro, forse uno e mezzo.

D'altro canto, l'emergenza incalza: gli appelli delle associazioni della filiera auto e le sollecitazioni congiunte di sindacati ed industriali, che ipotizzano la perdita di molte decine di migliaia di posti di lavoro in seguito alla crisi del settore, si sommano a nuove preoccupazioni relative alla tenuta sociale se la situazione non dovesse conoscere una rapida inversione di rotta.
 

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