Novità elettriche Cupra e bilanci in aumento per Gruppo Seat

Novità elettriche Cupra e bilanci in aumento per Gruppo Seat
Pubblicità
Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Oggi l'annuale conferenza di Seat mette in tavola le ottime cifre del 2022, ma soprattutto prefigura programmi di sviluppo a medio e lungo termine: Cupra arriverà negli USA e Seat farà anche micromobilità elettrica
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
22 marzo 2023

Il 2022 è stato l'anno della svolta per Seat: I profitti salgono di 550 milioni di euro. E gli anni del 2023 e 2024 sono più intensi che mai in preparazione ai cinque anni successivi che vedranno gli stabilimenti spagnoli spingere la produzione complessiva fino a 3 milioni di auto. Da una parte la notizia che tutto il polo di Martorell (Barcellona) e Pamplona saranno la base produttiva per tutte le auto dei vari marchi Volkswagen per l'elettrico "entry level" da 25.000 euro, o anche meno, annunciato nelle scorse settimane con un investimento industriale di 10 miliardi di euro, il più grande mai fatto nella storia in Spagna, che conterà anche una fabbrica di batterie a Valencia. Dall'altra uno sforzo enorme (con un contributo statale e regionale per più di 100 milioni di euro) per una profonda trasformazione già avviata dal management, con a capo Wayne Griffiths. I risultati in termini di vendite già ora gli danno ragione: 480.900 auto vendute nel 2022, di cui 153.000 Cupra che cresce addirittura del 93%.

Cupra sugli scudi

Le buone performance del marchio permettono di guardare con una certa serenità al 2023: dopo aver rinnovato praticamente tutte le Seat, il palcoscenico è tutto per Cupra e i suoi tre modelli in arrivo, il primo dei quali, la Tavascan, è una Suv elettrica che debutta all'inizio del 2024 seguita dalla Terramar (ibrida plug-in) e infine dalla Urban Rebel (elettrica e molto sportiva). I progetti di elettrificazione di Cupra, ci ha tenuto a precisare il CEO Griffith, saranno molto espansivi dal punto di vista industriale e l'obiettivo è di conservare la forza lavoro ai livelli attuali, con competenze aumentate e l'inaugurazione di una gigafctory di batterie già annunciata. Spingendosi ancora più in là con gli anni, nei piani di Griffith c'è anche uno sbarco negli USA del marchio Cupra, con i soli modelli a batteria, ma pensando ad una suv di grandi dimensioni, creata per il cliente americano, e probabilmente basata sulla nuova piattaforma SSP condivisa con Volkswagen. Ma è giusto per la cronaca, perché il marchio Cupra piace molto al pubblico giovane, che a differenza della clientela più matura apprezza molto l'appeal sportivo e il design di modelli come Cupra Leon o Formentor senza preoccuparsi troppo di parentele o condivisioni di piattaforme, di cui è in genere all'oscuro.      

Il destino di Seat: per ora non farà elettriche

Il marchio Seat, che è ancora la spina dorsale del gruppo spagnolo, non ha in calendario un lancio di modelli elettrici, anche perché la domanda in Italia e in Europa è ancora superiore all'offerta con tempi di attesa non brevi e in questo contesto è meglio consolidare il successo di suv dai grandi numeri come la Tarraco, la Arona, la Ateca. Ci si indirizzerà piuttosto in un altro settore per la trazione elettrica e cioè quello della micromobilità, già prefigurato dall'ex-CEO Luca De Meo e poi concretizzatosi con lo scooter elettrico Seat Mó (super richiesto, pensate che nelle vendite è dietro a Piaggio solo di 93 unità). In questo caso però il progetto è di una quattro ruote per uso urbano da realizzare in partnership, non dissimile dalla Citroen AMI o dalla futura Renault Mobilize.   

Euro 7 e 2035: dolori e gioie

Alle nostre domande sui temi più caldi del momento, ovvero la normativa Euro 7 e i divieti alle termiche proposti dalla Commissione Europea dal 2035, il CEO di Cupra ha liquidato la prima istanza come un vero e proprio ostacolo alla decarbonizzazione, visto che nella migliore delle ipotesi farà salire il prezzo delle auto di segmento A e B "di 2 o 3.000 euro". La conseguenza è una ulteriore riduzione della marginalità già minima e esclude tutta una fascia di acquirenti meno danarosi, che alla fine si terranno la loro vecchia auto inquinante invece di passare a modelli Euro 6d che comunque avrebbero emissioni infintamente minori di un'auto del passato. Il secondo tema lo appassiona solo perché è servito per portare a termine una svolta epocale, quella dell'elettrificazione, ma quel che c'era da decidere era già stato deciso, specialmente gli investimenti. La transizione ci sarà, ma avverrà spontaneamente e prima del 2035. Ed entro il 2030 l'intera produzione "Made in Spain" sarà già e emissioni zero.  

Pubblicità