Stellantis, Opel ingrana la retro: nel 2028 si abbandona l'elettrificazione, ecco perché il marchio tedesco cambia strategia

Stellantis, Opel ingrana la retro: nel 2028 si abbandona l'elettrificazione, ecco perché il marchio tedesco cambia strategia
Pubblicità
Le auto elettriche di Opel per il 2028: dal 100% elettrico alla strategia “termica”, tutti i motivi del clamoroso dietrofront.
1 settembre 2025

Il nuovo CEO di OpelFlorian Huettl, ufficializza l'addio alla strategia del predecessore, optando per auto ibride, benzina e plug-in hybrid anche dopo il 2028. Ma cosa c'è dietro questa scelta che sconvolge i piani dell'elettrificazione europea? La risposta rivela le vere difficoltà dell'industria automobilistica nella corsa verde.

La mossa di Opel non è un caso isolato ma il simbolo di una crisi più profonda dell'auto elettrica in Europa. Fino al 2023, i costruttori automobilistici gareggiavano a chi annunciava la transizione elettrica più veloce: Volvo prometteva il 100% elettrico entro il 2030, BMW puntava al 2035, Mercedes accelerava sull'elettrificazione premium. Oggi la realtà è ben diversa: le vendite di auto elettriche ristagnano, gli incentivi statali si riducono e i consumatori esitano.

Nel 2021, l'ex CEO di Opel Michael Lohscheller aveva fatto una promessa audace: "Saremo il primo marchio tedesco 100% elettrico nel 2028". Una dichiarazione che aveva fatto il giro del mondo automotive, posizionando Opel come pioniere dell'elettrificazione. Tuttavia, il successore Florian Huettl ha dovuto ammettere l'errore: "Adattiamo i nostri piani alle nuove condizioni di mercato". Tradotto: l'obiettivo era irrealistico.

Questo dietrofront segue quello di giganti come Volkswagen, Ford e General Motors, tutti costretti a rivedere le proprie strategie di elettrificazione e spostare le scadenze dal 2030 al 2035.

La verità sui mercati europei dell'auto elettrica che Opel non dice

Perché Opel ha davvero abbandonato l'elettrico al 100%? La risposta ufficiale parla di "flessibilità" e "adattamento al mercato", ma la verità è più cruda. L'Europa dell'auto elettrica è spaccata in due: al Nord crescono le vendite, al Sud crollano. In Germania, Francia e Regno Unito gli incentivi statali funzionano ancora (anche se in calo), ma in Spagna e soprattutto in Italia l'auto elettrica rimane un prodotto di nicchia.

I numeri parlano chiaro: mentre in Norvegia l'elettrico raggiunge il 90% delle vendite, in Italia si ferma al 4%.

Per Opel, vendere solo auto elettriche significherebbe tagliare fuori mercati interi. La soluzione? Una strategia "multi-energia" che suona bene ma nasconde la sconfitta dell'elettrificazione forzata. Tutti i modelli Opel, dall’Astra alla futura Corsa 2027, manterranno motori benzina, diesel, ibridi e elettrici.

Lo stabilimento di Rüsselsheim è diventato il simbolo di questa flessibilità: sulla stessa linea di produzione escono Astra elettriche, ibride e benzina. Una soluzione intelligente che però tradisce l'ambizione originaria. Come ammette il CEO Huettl: "Dobbiamo reagire rapidamente alle fluttuazioni dell’elettrico":il mercato dell'auto elettrica è troppo instabile per puntarci tutto.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità