Osservatorio Continental, La preoccupazione in strada? Si chiama distrazione (degli altri)

Osservatorio Continental, La preoccupazione in strada? Si chiama distrazione (degli altri)
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Il primo Osservatorio Continental sulla Sicurezza Stradale realizzato con Euromedia distanzia le opinioni di automobilisti privati e autisti professionisti: questione di attenzione al volante, ma non solo
9 aprile 2019

Il dato noto e grave, per tutti, è quello del 93% di incidenti stradali che deriva dal comportamento del guidatore (dati Ocse). Si conferma ancora, oggi, nonostante la tecnologia elevata, che è l’uomo il protagonista responsabile della sicurezza in strada. L’Osservatorio Continental sulla Sicurezza Stradale, realizzato con l’istituto di ricerca Euromedia, è però andato oltre, cercando di capire cosa pensa chi guida oggi in Italia. L’osservatorio sposa il DNA aziendale, come spiega Alessandro De Martino, A.D. Continental Italia, ricordando che “da oltre 140 anni Continental fa della sicurezza e dell’innovazione la propria missione, investendo e producendo, oltre agli pneumatici, tecnologie per rendere i veicoli e le strade sicure e arrivare a “Vision Zero” ovvero mobilità a zero vittime, zero feriti e zero incidenti sulla strada”.

Fiducia e Contraddizione

Da un lato l’Osservatorio evidenzia come l’automobile si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato (78,2% degli intervistati) ma fa emergere una percezione contraddittoria: l’auto è percepita come il mezzo più sicuro per sé (44,1%) ma il più pericoloso pensando agli altri, perché gli utenti della strada vivono nella paura di essere investiti (68%). Il gioco delle domande conferma la cosa, contando un 79,5% degli italiani che non si percepisce come pericolo per l’ecosistema, definendosi “rispettoso delle regole indipendentemente dalla presenza di un controllo” e sicuro delle proprie capacità (87,4%) mentre è alla guida.

La fiducia viene riposta in primis nei guidatori e nel loro senso di responsabilità (34,9%) e in secondo luogo in una maggiore severità da parte delle Forze dell’Ordine attraverso una presenza più estesa su strade e autostrade (16,7%). La fiducia viene poi riposta, dal 15,5%, nelle aziende che producono automobili e pneumatici attraverso l’evoluzione tecnologica. Una questione di attenzione e prudenza insomma. Secondo il 88,1% degli italiani è minacciata principalmente dalla distrazione (44,4%) e dalla trasgressione (43,7%).

I guidatori ritengono che l’elemento più importante per la sicurezza stradale sia proprio il guidatore (50,1%) seguito, con grande distacco, dai freni (9,7%), dalla segnaletica stradale (6,4%), dai sensori e i sistemi di guida assistita (6,0%) e gli pneumatici (5,3%).

Come migliorare

Cosa sono disposti a fare gli italiani per aumentare la sicurezza stradale? A prestare maggiore attenzione evitando distrazioni (19,0%); a rispettare il codice della strada (15,3%) e a ridurre la velocità (11,2%). Il 5,2% conferma di guidare già in modo responsabile e rispettoso. In questo contesto rispettare il codice della strada significa compiere un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri (58,9%); adottare un comportamento che tutela dal rischio di incidenti (27,5%); attuare un comportamento che evita di incorrere in sanzioni (9,2%), mentre per il 2,3% è un limite, nel godere appieno delle prestazioni del veicolo.

FUTURO. Quando lo sguardo passa al futuro e a ciò che viene ritenuto fondamentale sui mezzi di trasporto “personali” di prossima generazione, il 43,5% degli intervistati menziona sistemi di sicurezza e di “alert” affidabilissimi in grado di evitare incidenti, il 12,2% sceglie il carburante ecocompatibile, mentre solo il 10,5% menziona le auto con guida autonoma e capaci di interazioni tra veicoli e infrastrutture. Il 59,2% ritiene che i sistemi di assistenza alla guida siano strumenti validi ma che non risolvano il problema della sicurezza stradale; il 37,9% li ritiene comunque fondamentali.

Autisti

Le percezioni cambiano radicalmente per gli autisti dei mezzi pesanti, il 65,2% dei quali ritiene che la sicurezza stradale non dipenda solo dall’attenzione ma che sia determinata anche da altrio, in primis la segnaletica stradale. Anche supporti tecnologici come sensori capaci di aumentare la percezione dello spazio, sistemi di frenata automatica e ausili elettronici alla guida sono percepiti come molto importanti. Loro stessi infatti, rispetto al totale del campione, sono maggiormente consapevoli alla guida del loro mezzo. Il comfort per loro rappresenta un fattore fondamentale, in grado di aumentare la marcia in sicurezza accrescendo in modo significativo il benessere, e quindi la concentrazione, di chi passa molte ore al volante.

“Condividere la strada in sicurezza è per Continental un diritto di tutti ed è l’obiettivo al centro delle attività del Gruppo, convinto che a nulla possano servire i grandi investimenti nella ricerca se, alla base, non si investe sulla percezione della sicurezza da parte dell’uomo, elemento cardine dell’ecosistema strada. Il nostro progetto di sensibilizzazione sfrutterà la potenzialità di BluE - l’evento che porta a Milano durante la Design Week il tema della mobilità elettrica - e il Giro d’Italia 2019 - di cui saremo Safety Sponsor. Portare all’attenzione di tutti un tema che coinvolge ognuno e che richiede che non si abbassi la guardia, è il nostro obiettivo.” conclude Alessandro De Martino.

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