Parlamento Europeo: nuove regole per la RC

Parlamento Europeo: nuove regole per la RC
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Varato a Strasburgo un testo che prevede maggiori garanzie e protezione per gli automobilisti della Comunità Europea
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
22 ottobre 2021

Nuove regole per le assicurazioni in ambito automobilistico: il Parlamento Europeo ha varato un nuovo testo che punta nella direzione di una maggiore protezione per le vittime di incidenti, eliminando ogni potenziale limitazione relativa al fatto che il sinistro si sia verificato nella nazione di residenza o in altro Paese facente parte dell'Unione e prevedendo nel contempo una copertura nel caso la compagnia assicuratrice dovesse andare incontro a fallimento o comunque sospensione del servizio di assistenza ai propri clienti.

Come riporta l'Ansa, le nuove attestazioni di sinistralità pregressa saranno omogenee a livello UE ed eviteranno discriminazioni quando un assicurato si sposta da uno stato membro all'altro. I cittadini potranno anche comparare più facilmente i prezzi, tariffe e servizi di copertura offerti dai diversi fornitori, grazie a nuovi strumenti di comparazione gratuiti e indipendenti.

Il testo approvato dall'Eurocamera prevede anche un'armonizzazione degli importi minimi obbligatori di copertura in tutta l'Unione: nel caso di danni alle persone, si chiede l'innalzamento dell'importo di copertura a 6.450.000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero delle persone lese, o di 1.300.000 euro per persona lesa, mentre nel caso di danno alle cose il testo prevede una copertura di 1.300.000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero delle persone lese.

Inoltre, l'aggiornamento normativo prevede di escludere dagli obblighi assicurativi i veicoli che non superino la velocità di 14 km/h, categoria nella quale rientrano ad esempio i trattori da giardino e monopattini per la mobilità cittadina; sono escluse da obblighi assicurativi anche le bici elettriche.

Come da regolamento, le norme dovranno ora essere recepite formalmente dal Consiglio, mentre gli Stati membri avranno poi 24 mesi per recepire le nuove disposizioni comunitarie. 
 

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