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Non è solo una questione di velocità. A volte, il motivo per cui un'auto viene fermata dalla Polizia o dai Carabinieri ha più a che fare con l'apparenza che con la sostanza. Certi veicoli sembrano essere una vera e propria calamita su coloro che vigilano sulla sicurezza delle nostre strade. Non si tratta solo di evidenti infrazioni al Codice (guidi senza la cintura o coi fari rotti? Beh, te la sei cercata, ovvio che ti controllino) o da una palese infrazione alla circolazione, ma sono certi modelli di auto ad attirare l'attenzione, o talvolta altri piccoli dettagli che portano le auto più frequentemente nel mirino? Volete sapere quali e perché?
Il mito è duro a morire, ma trova conferme anche nella realtà: le auto rosse vengono fermate più spesso. Non si tratta di leggende metropolitane, ma di un pattern ricorrente. Lo stesso modello, guidato nello stesso modo, pare attirare più attenzioni delle forze dell’ordine se verniciato di rosso. È un colore visibile, associato alla velocità e al temperamento sportivo: una combinazione che non passa inosservata. Non parliamo naturalmente solo di Ferrari o Alfa Romeo, anche una semplice Fiat Tipo rossa attrae la "paletta" più di una anonima BMW grigia.
Non servono neon sotto la scocca o marmitte da Fast & Furious: basta un’auto sportiva, magari con cerchi maggiorati o uno scarico leggermente più “presente”, per aumentare le probabilità di essere fermati. Coupé come le vecchie BMW Serie 3, ma anche modelli più recenti con linee aggressive o dettagli after-market, sembrano essere bersagli ricorrenti, spesso per controlli di routine o infrazioni minime. Sarà anche perché chi possiede queste auto non riesce sempre a resistere ad una guida "disinvolta" e spesso sa anche guidare bene. Sul tuning della carrozzeria, poi, ci sono regole molto rigide in Italia.
Alcuni modelli sono diventati “clienti abituali” delle forze dell’ordine. Auto come la Subaru WRX o la Volkswagen Golf GTI sono celebri non solo tra gli appassionati, ma anche tra chi comanda una volante delle Forze dell'ordine. Sono macchine prestazionali, a volte rumorose, spesso guidate da giovani. E questo, nel traffico, può diventare un mix esplosivo. Anche se non si corre, essere alla guida di una di queste può bastare a giustificare un controllo. Oltre a questo aspetto, c'è da dire che auto di questo genere sono spesso oggetto di furto, quindi un controllo è del tutto normale e, anzi, auspicabile.
A proposito di rumore: l’attenzione aumenta se l’auto è “chiassosa”. Scarichi modificati, aspirazioni evidenti, motori con sound aggressivo… sono tutti elementi che, pur restando nei limiti di legge, possono bastare per essere fermati. Non sempre per un’infrazione grave: a volte basta un “guida aggressiva” o un cambio di corsia “poco preciso” per ricevere una paletta. Ma chi ha personalizzato l'auto secondo questi canoni l'ha già messo in conto.
Un’auto vecchia, magari tenuta male, guidata di notte da un ragazzo giovane in una zona isolata: lo stereotipo prende vita e si trasforma in controllo. Non serve che l’auto sia sportiva: a volte basta che “non ispiri molta fiducia”, soprattutto per questioni legate a estetica, orario o semplicemente pregiudizi. Le station wagon con targa straniera, poi, sono spesso fermate anche solo per questioni burocratiche. Per non parlare dei "carichi eccezionali" o di evidenti danni non riparati, targhe molto vecchie (qui i controlli possono anche riguardare la regolarità delle revisioni).
Oltre agli aneddoti, ci sono anche i dati. Uno studio congiunto della New York University e Stanford su oltre 100 milioni di fermi stradali ha rilevato che i guidatori neri hanno il 20% in più di probabilità di essere fermati rispetto ai bianchi. È un dato che chiaramente supera l'estetica dell’auto e chiama in causa dinamiche ben più profonde, tra cui pregiudizi razziali, profili sociali e interpretazioni soggettive della “sospetta normalità”.
Al contrario, esiste un tipo di veicolo che sembra essere immune ai controlli: il classico furgoncino bianco da lavoro, compresi i pick-up con il con cassone attrezzato. Ha un profilo basso di visibilità, è considerato “utile” e “normale”. Raramente viene fermato, a meno di infrazioni clamorose. È l’esatto opposto dell’auto sportiva rosso fuoco o del coupé con assetto ribassato.
La prima, logica risposta è che se non si ha nulla da nascondere, non c'è niente di male ad essere fermati per un controllo di polizia. Anzi, dovremmo essere contenti che ce ne siano tanti (ovviamente non ci riferiamo agli "agguati" con gli autovelox perpetrati da alcune municipalità). Un maggior numero di controlli sulle nostre strade porterebbe ad una maggiore sicurezza, controllo della microcriminalità, verifiche tecniche sulle condizioni di sicurezza dei veicoli.
Premesso questo, ovviamente non c'è una regola per "passarla liscia" ai controlli, se non evitare comportamenti palesemente scorretti tipo non indossare la cintura, usare il il telefono o compiere manovre azzardate, superare le linee continue. Una strategia può essere quella di continuare la marcia come se niente fosse (nel limite di velocità), non fare mai frenate brusche e tantomeno accelerare, fare movimenti sospetti a bordo dell'auto, avvicinarsi troppo all'auto che precede con l'illusione di "nascondersi" dietro, usare le luci a sproposito, avere la radio ad altissimo volume. Ebbene, e ce lo dicono gli psicologi, persino sorridere può essere il viatico per proseguire liberamente.