Ponte sullo Stretto, il geologo Tozzi: “Perfetto come ingegneria, ma rischia l’errore del Vajont”

Ponte sullo Stretto, il geologo Tozzi: “Perfetto come ingegneria, ma rischia l’errore del Vajont”
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Il geologo Mario Tozzi avverte: il ponte sullo Stretto potrebbe ripetere gli errori della diga del Vajont
14 agosto 2025

Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi torna a esprimere la sua contrarietà alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, e lo fa con un paragone destinato a far discutere: la diga del Vajont, teatro di una delle più gravi tragedie italiane del Novecento.

In un post pubblicato sui social, Tozzi ha ribattezzato polemicamente l’opera “Ponte contro lo Stretto di Messina”, evidenziando come anche la diga, terminata nel 1960, fosse “la più alta del mondo” e frutto del lavoro dei migliori ingegneri dell’epoca, ma realizzata “nel luogo sbagliato dal punto di vista geologico”.

“Dal punto di vista ingegneristico era perfetta, peccato che non esistessero studi geologici approfonditi, e quelli disponibili erano viziati dal pregiudizio che si potesse costruire ovunque. Il dibattito pubblico non c’era, e a denunciare i rischi fu una sola giornalista: Tina Merlin”

Mario Tozzi

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Dubbi su studi e analisi geologiche

Secondo il geologo, il progetto del ponte potrebbe ripetere quegli stessi errori, privilegiando l’eccellenza tecnica rispetto alla conoscenza del territorio. Tozzi chiede se sia stata effettuata una caratterizzazione strutturale dettagliataalla scala dell’affioramento”, e se siano disponibili studi sismotettonici ufficiali condotti da enti terzi come l’INGV e il CNR.

Non solo: solleva il tema del dibattito pubblico, che a suo avviso non può essere sostituito dalle sole conferenze dei servizi. “Un vero ‘débat public’ non si è mai visto”, afferma. Il geologo riserva parole dure anche per la società concessionaria Stretto di Messina S.p.A., accusandola di non rispondere ai quesiti tecnici e di reagire con attacchi personali verso chi critica l’opera: “Rispondessero sui punti e accettassero il dibattito pubblico. Ma non sono cattivi, sono scarsi”.

Il confronto tra il ponte e la diga del Vajont  - un’opera tecnicamente eccellente ma geologicamente mal collocata - riapre così la discussione su uno dei cantieri più controversi della storia italiana recente, dove i nodi non riguardano solo ingegneria e costi, ma anche sicurezza e conoscenza del territorio.

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